Forse a Mestre si sta sviluppando una controtendenza rispetto alla desertificazione commerciale e artigianale in centro città. La settimana scorsa abbiamo conosciuto la bottega di Storiedichi edizioni di Silvia Zanardi. Ora siamo andati a trovare Monica Piva, che da pochissimo ha aperto, in Via Andrea Costa 21/F, un laboratorio di oggettistica (Momy Sweet Home) e ci siamo fatti raccontare come è nata la sua avventura.
“Ho sempre avuto una grande passione per tutto ciò che ha a che fare con la casa. Mi piace molto decorare e abbellire gli ambienti in cui vivo, renderli gradevoli e accoglienti. Fin da piccola mi sono dilettata con gli addobbi natalizi, ma mi piaceva anche lavorare con le perline e facevo delle collanine, braccialetti…”.
Monica, come ha trasformato questa passione in un lavoro vero e proprio?
“Ho iniziato in casa per divertimento e come hobby, ma durante la pandemia, per riempire il vuoto del lock down, ho provato a creare qualche piccola ghirlanda, dei centrotavola. Amici e vicini di casa, vedendo e apprezzando le mie creazioni, hanno cominciato a chiedermi se era possibile acquistarne qualcuna. La mia famiglia, soprattutto mio marito Alberto, mi ha stimolato ad aprire un sito online (https://www.momysweethome.com/) per farmi conoscere e avviare un’attività commerciale e così ho aperto una partita IVA. Ho scoperto che più andavo avanti e più mi divertivo ed ero contenta. Ma in casa si stavano accumulando i molti materiali che mi servivano per creare i vari prodotti: fiori secchi e di plastica, nastri, decorazioni, scatole per gli imballaggi… Il mio appartamento stava diventando un magazzino, anche perché la vendita online andava sempre più incrementandosi”.
Era dunque necessario uno spazio per lavorare?
“Eh sì! Sono andata alla ricerca di uno spazio vicino a casa mia, per poter comunque seguire i miei figli, dove trasferire il laboratorio, dove poter lavorare e anche vendere al dettaglio. Sono stata fortunata: ho trovato questo negozio proprio a due passi da dove vivo. Aveva anche le dimensioni giuste, era perfetto!”.
Monica, nella sua attività ha dei collaboratori?
“Sì. Ho fin dall’inizio cercato artigiani che potessero fornirmi sia materiali per la produzione sia prodotti da aggiungere al mio catalogo: per esempio profumi per l’ambiente e candele. Recentemente ho accolto una stagista, Eliana. Una ragazza molto capace, ha sedici anni, è kosovara, frequenta il terzo anno alla scuola ENGIM di Treviso (moda e abbigliamento): le insegno questa professione ed è per me davvero stimolante”.
A che tipo di clienti si rivolge?
“Inizialmente erano soprattutto clienti privati che acquistavano gli oggetti per la loro casa. Adesso produco anche per ristoranti, che mi chiedono i centrotavola, alberghi e negozi che hanno necessità di allestimenti per eventi o festività”.
Monica, ha allargato anche la sua proposta, col tempo?
“Sì: ho cominciato da poco anche a proporre oggetti per il packaging, decorazioni varie e mi occupo anche di armocromia presso alcuni grossisti di Padova. Produco anche bomboniere per matrimoni, battesimi, comunioni, cresime e lauree”.
Monica, che tipo di risposta ha avuto dal pubblico?
“Ho aperto il laboratorio a metà settembre e devo dire che sono molto soddisfatta: questo spazio è diventato in poco tempo un punto di riferimento per il quartiere. Ho saputo che lo chiamano “il salotto delle donne”, perché, mentre lavoro, sempre più spesso entrano vicine di casa, amiche, ma anche signore che non conosco ma che si incuriosiscono vedendo la vetrina, si siedono sulle poltroncine e cominciano a chiacchierare con me. Il fatto che io tenga qui il mio cane, Aster, cattura anche l’attenzione di altre persone che portano il loro animale a passeggio. Questo crea un ulteriore fattore di socializzazione”.
Non ci resta che augurare a Monica Piva buon lavoro e buona fortuna, considerato anche l’approssimarsi delle festività natalizie che richiedono proprio questo tipo di oggettistica.