Negli ultimi mesi i libri hanno sempre più spazi, e quindi attenzione, a Mestre. Nel panorama dunque più ricco di librerie, di catena e/o indipendenti, la giovane casa editrice Storiedichi Edizioni, nata nel gennaio 2023, ha deciso di aprire la sua “bottega” (così la vuole chiamare) in Via Ca’ Savorgnan, al numero 24. Chi si sofferma a osservare la vetrina, coloratissima, comprende subito la sua peculiarità: qui si vendono solo libri illustrati, per bambini, ma non solo, anche per adulti che apprezzano il genere.
Siamo andati a trovare la titolare, Silvia Zanardi, giornalista che ha collaborato con le testate nordestine del Gruppo GEDI, ora NEM, fra cui “La Nuova di Venezia e Mestre” e “Il Piccolo” di Trieste, con “Il Sole 24 ore” e “La Stampa” e che ha pubblicato, insieme ad Anna Sandri il libro L’appuntamento. Venezia, 19 marzo 1914 (Padova, Linea Edizioni, 2022, di cui trovate la recensione qui, pubblicata su éNordest: https://shorturl.at/HjM1L) e l’abbiamo intervistata, mentre la sua collaboratrice Eleonora Vianello continuava ad occuparsi del negozio, un ambiente arredato con grande raffinatezza, accogliente e raccolto, dove si respira un’atmosfera anglosassone.
Prima di tutto: com’è nata questa avventura tanto particolare?
“Storiedichi edizioni nasce come evoluzione del magazine online omonimo (https://storiedichi.com/) che ha vinto il Premio Goattin dell’ordine dei Giornalisti nel 2016, che a sua volta era lo sviluppo di una rubrica che tenevo sul quotidiano “La Nuova di Venezia e Mestre” negli anni 2011-2013. Il direttore di allora, Antonio Ramenghi, mi aveva incaricato di raccogliere storie di veneziani. Bisogna considerare che allora i social non erano dominanti come lo sono oggi, gli influencer nemmeno, lo storytelling doveva ancora affermarsi come forma diffusa di comunicazione digitale e si sarebbe sviluppato in modo più decisivo durante l’Expo a Milano nel 2015, attraverso la narrazione delle eccellenze legate al cibo italiano.
Decisi quindi di andare in giro per il centro storico di Venezia alla ricerca di botteghe artigianali, esplorando quelle che ho poi chiamato le “eccellenze silenziose”: mi sono interessata, e ho raccontato, le attività di artigiani, artisti, e in generale di persone creative che davano espressione alle loro passioni in un ambiente che amavano, creato rispecchiando la loro personalità. L’idea erra narrare storie di persone che non si pubblicizzavano, che non erano conosciute dal grande pubblico, ma che costituivano delle vere e proprie eccellenze nel loro campo”.
L’ambito territoriale era locale?
“Sono partita dal centro storico di Venezia, ma poi ho iniziato a cercare queste storie in tutt’Italia, approfittando di alcuni viaggi-stampa per i quotidiani del Nordest ai quali collaboravo per l’inserto “Weekend” curato da Anna Sandr. Ma anche le mie vacanze personali sono state occasione per conoscere realtà interessanti. All’inizio ho scritto articoli, ma in seguito alcuni personaggi sono diventati protagonisti di documentari, dopo il mio incontro con un talentuoso regista di Milano, Naù Germoglio: si possono vedere su YouTube”.
Quando e come è nata Storiedichi edizioni?
“Gianna Taverrnaro, una donna straordinaria che vive tra le Dolomiti del Primiero, in Trentino, e che in un quaderno aveva scritto a mano un diario dedicato alle stagioni, in cui erano raccolti pensieri e ricordi legati alla vita in montagna, mi ha chiesto di pubblicarlo assieme a delle illustrazioni di Maria Chiara Banchini. L’avrebbe affidato solo a me, perché sapeva che condividevo lo spirito che animava le sue storie. Così ho dato vita alla casa editrice, pubblicando il libro Le stagioni dell’animaso. Storie di montana attorno a un tavolo di larice (2023). In parallelo, sono stata sempre appassionata di albi illustrati”.
Com’è nata questa sua passione per i libri illustrati?
“Mia madre era un’insegnante d’inglese che aveva iniziato a studiare la lingua a Londra, su albi illustrati inglesi degli anni ‘60. Ne aveva una collezione, che ho ereditato. Quando è morta, nel marzo 2023, l’idea di continuare questa sua passione, dedicandomi a pubblicare libri illustrati, è giunta come un’illuminazione. E mi si è aperto un mondo. I libri e albi illustrati permettono piccoli viaggi di esplorazione nel mondo da costruire per le future generazioni valorizzando gesti di cura e amore verso sé stessi e gli altri”.
Quale è la mission del suo lavoro?
“Ho riversato nella casa editrice la stessa idea di fondo che anima il magazine: offrire ai bambini la possibilità di capire il proprio talento, cercando anche il luogo e il modo dove stare bene. Penso che la società, cioè la famiglia, la scuola, gli educatori, ma anche i libri, debbano aiutare il bambino a capire chi è, per cosa è portato, e per fare questo dobbiamo investire nell’ascolto, praticarlo. Porto avanti temi che stimolino il bambino a crescere in libertà e a esprimersi liberamente. Per me il libro illustrato è perfetto per raggiungere questo obiettivo: le immagini non sono didascaliche, lasciano spazio all’immaginazione.
Non hanno scopo didattico né pedagogico, ma lavorano sull’immaginario, anche se magari il contenuto è divulgativo, con una componente molto forte di osservazione personale del mondo esterno. Un altro aspetto importante è mantenere vivo il contatto con la natura, che aiuta il bambino nella comprensione e nell’espressione della sua identità: dobbiamo vivere seguendo i ritmi del tempo naturale, sempre più minacciato dal non-tempo della tecnologia che abbiamo sempre a portata di mano. Ciò che stiamo vivendo, i cataclismi legati al clima, ci dimostrano ogni giorno l’urgenza di recuperare questa relazione con la natura, quindi con la nostra origine, con l’essenza più pura del nostro essere umani”.
Quanti libri ha pubblicato fino ad ora e che riscontro avete avuto?
“In due anni circa sono usciti 21 libri, praticamente 10-12 all’anno, uno al mese. Il riscontro è stato molto buono, le persone che ci vengono a trovare si stupiscono dell’esistenza di una casa editrice con una sede aperta al pubblico. Forse è un concetto un po’ nuovo, e per noi è bellissimo poter parlare di quello che facciamo guardando le persone negli occhi. Per quanto riguarda l’attività della casa editrice in generale, siamo distribuiti in libreria a livello nazionale e abbiamo un ottimo ufficio stampa che ci supporta”.
Oltre alle pubblicazioni, avete in programma delle attività?
“Sì, organizziamo incontri con illustratori e autori, ospitiamo in sede letture animate, ma collaboriamo anche con le scuole: facciamo incontrare in classe ai bambini gli autori che vengono poi a presentare i loro libri in bottega. Offriamo anche laboratori artistici sia alle materne che alle elementari. Stiamo inoltre cominciando a collaborare con la Libreria Coop che ha di recente aperto in Piazza Ferretto. Abbiamo notato che c’è una particolare attenzione alla riscoperta dei classici del libro illustrato, soprattutto di autori stranieri che in Italia non sono stati tradotti, ad esempio la neozelandese Joy Cowley, di cui abbiamo pubblicato il delizioso Un cappotto piccolo piccolo, che sta riscontrando un grande interesse”.
Che target d’età hanno i vostri libri?
“Diciamo da 0 a 12 anni, ma pubblichiamo anche libri illustrati per adulti, come per esempio Piccoli pensieri blu, di Bimba Landdmann, che contiene aforismi illustrati sulla vita e sui suoi delicati equilibri”.