Palinsesti, la rassegna d’arte contemporanea organizzata dal Comune di San Vito al Tagliamento, è giunta alla 19esima edizione, e quest’anno si rinnova. Alla formula consueta che vede una serie di mostre temporanee allestite in più sedi espositive del centro storico si affianca Palinsesti Festival. Si susseguiranno workshop, incontri, conferenze, presentazioni di libri, visite guidate e incontri con gli artisti per riflettere sui temi legati all’arte e alla ricerca del contemporaneo.
L’importanza di San Vito e di Palinsesti
“Questa trasformazione – commenta l’assessore alla Vitalità Andrea Bruscia – riflette la nostra visione di una politica culturale inclusiva e dinamica. Vogliamo che l’arte contemporanea diventi un catalizzatore di dialogo sociale, di riflessione critica e di innovazione. Il festival non sarà solo un evento culturale, ma un vero e proprio laboratorio di idee e di esperienze che contribuirà a posizionare San Vito come un hub creativo di rilevanza nazionale”. Un’altra importante novità è la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che da quest’anno si affianca all’Università di Udine – sotto la direzione scientifica di Luca Pietro Nicoletti – nella progettazione della manifestazione. “La partecipazione di una delle più prestigiose e importanti accademie d’arte d’Italia – continua l’assessore Bruscia – ci onora e arricchisce il valore dell’iniziativa che, grazie anche al fondamentale contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, rende San Vito un centro di riferimento regionale per l’Arte contemporanea”.
Palinsesti Festival, quest’anno dedicato all’arte e alla fotografia, è stato inaugurato all’interno dell’Antico Teatro Sociale “G. G. Arrigoni”. E’ partita dunque, con questa nuova edizione, dalla suggestiva cornice dell’antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti dove è presentato il progetto espositivo del milanese Silvio Wolf.
La grande installazione di San Vito
L’intero progetto della mostra I Nomi della Luce. Rivelazione e Occultamento dell’Immagine, curato da Alberto Vidissoni, è una grande installazione ambientale appositamente concepita per l’Antico Ospedale dei Battuti, visitabile fino al 12 gennaio 2025, attraverso un percorso immersivo che reinterpreta gli spazi, lungo tutti i piani dell’edificio, fin dentro la Torre Scaramuccia. Brani pittorici e testimonianze architettoniche riemergono agli occhi dell’artista per intessere una rete di corrispondenze intorno alle tematiche della presenza e assenza, della comparsa e della sparizione, che caratterizzano il suo lavoro. In un salto attraverso i secoli, antico e contemporaneo dialogano in una dimensione sincronica del tempo.
La mostra fotografica
Al piano terra del castello si può visitare la mostra fotografica Paesaggi umani a San Vito, realizzata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e curata da Gianni Gosdan. L’esposizione è costituita dalla campagna fotografica di ritratti “posati” realizzati durante un laboratorio tenutosi sotto la Loggia comunale. In un contesto dominato dalla cultura dei selfie, si sta perdendo progressivamente l’estetica della fotografia posata, caratterizzata da tempi lenti e riflessivi. Il rituale del ritratto in studio e, in particolare, la sua stampa, rappresentano ormai una pratica rara e quasi dimenticata. L’obiettivo del workshop è quello di offrire agli abitanti di San Vito la possibilità di rivivere questa preziosa esperienza, restituendo loro l’opportunità di partecipare a un processo fotografico tanto storico quanto ricco di valore umano.
A San Vito Palinsesti e le personali
Negli spazi al primo piano del castello è invece ospitata la personale, curata da Giada Centazzo con Michele Tajariol, di Andrea Kvas che si è aggiudicato nel 2023 la quindicesima edizione del Premio In Sesto con l’opera dal titolo Miriade, in esposizione fino al 1 dicembre 2024 e pensata ad hoc per l’Auditorium “H. Zotti”, spazio polifunzionale nel cuore del borgo cittadino destinato a molteplici attività culturali e aggregative.
Si tratta di un intervento pittorico di natura partecipativa che ha preso forma sotto la guida dell’artista stesso grazie al coinvolgimento diretto della comunità sanvitese. In continuità e coerenza con la sua proposta progettuale per l’Auditorium, al castello Kvas ha voluto esporre alcune delle tavole di grandi dimensioni frutto dei laboratori di produzione pittorica partecipata da lui condotti lo scorso mese di giugno con i bambini delle scuole dell’infanzia “Gianni Rodari” e “Don Antonio D’Andrea”, mentre la restante parte è stata già collocata nel luogo di destinazione. In tal modo, per volere dell’artista, i bambini risultano protagonisti non solo del processo realizzativo dell’opera finale, ma anche dell’esposizione stessa, a rimarcane il ruolo di comprimari, in un’ottica di coautorialità e compartecipazione che scardina gerarchie e schematismi.
Kusterle
Fino al 12 gennaio 2025, presso l’Essiccatoio Bozzoli, per l’annuale ricognizione sull’attività degli artisti presenti nella collezione Punto Fermo, è ospitata la personale di Roberto Kusterle, curata da Antonio Garlatti. L’artista goriziano propone al pubblico un ampio repertorio di lavori, molti dei quali inediti, tratti dalla serie Cartacei (2019-2022). In questo ciclo i soggetti raffigurati e lo sfondo hanno pari dignità, entrambi sono protagonisti. Ogni immagine è il frutto della scansione e sovrapposizione di tipologie di carte diverse, di recupero, trovate in qualche libro antico o laboratorio di restauro. Ognuna di esse è stigmatizzata dai segni del tempo: imperfezioni, strappi, gore. Tutta la sua poetica ha lasciato spazio all’immaginazione. In Kusterle non ci sono certezze, ma possibilità. Possibilità di continue trasformazioni, metamorfosi, palingenesi.
DIDASCALIE IMMAGINI ALLEGATE:
Roberto Kusterle, Cartacei, (2019-2022)
Stampa fotografica ai pigmenti su carta cotone, 90×120 cm
photo courtesy © Roberto Kusterle
Silvio Wolf, Light House, 2009
Duratrans e plexiglass in light box auto-portante, 120x190x20 cm
photo courtesy © Silvio Wolf
Andrea Kvas e i bambini delle scuole dell’infanzia “Gianni Rodari” e “Don Antonio D’Andrea” di San Vito al Tagliamento, Miriade, 2024
Acrilici e resine acriliche su tavola, dimensioni ambientali
photo courtesy © Michele Tajariol