Recentemente è uscito il World Energy Outlook, a cura della IEA – International Energy Agency, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, quello che viene considerato come il più autorevole report sull’energia globale. L’escalation del conflitto in Medio Oriente e la guerra in corso tra Russia e Ucraina sottolineano i continui rischi per la sicurezza energetica che il mondo deve affrontare. Alcuni degli effetti immediati della crisi energetica globale avevano iniziato a recedere nel 2023, ma il rischio di ulteriori interruzioni è ora molto alto. I mercati per i combustibili tradizionali e per le tecnologie pulite stanno diventando più frammentati: dal 2020, sono state introdotte in tutti i governi del mondo quasi 200 misure commerciali che interessano le tecnologie di energia pulita, la maggior parte delle quali restrittive: e questo è un buon inizio!
Sicurezza energetica e azione per il clima parole chiave per il futuro del mondo
La fragilità dei mercati energetici odierni è un promemoria dell’importanza costante della sicurezza energetica e gli impatti sempre più visibili del cambiamento climatico, lo slancio dietro le transizioni verso l’energia pulita e le caratteristiche delle tecnologie per l’energia pulita stanno cambiando il significato di avere sistemi energetici sicuri. La sicurezza energetica e l’azione per il clima sono assolutamente legate tra loro: gli eventi meteorologici estremi stanno già ponendo gravi rischi per la sicurezza energetica.
I punti salienti del report
1) L’aumento dell’offerta sulla spinta della politica; nei prossimi anni il mondo entrerà in un nuovo contesto di mercato energetico, caratterizzato da continui rischi geopolitici che provocano grande instabilità dei mercati, ma anche da una fornitura relativamente abbondante di diversi combustibili e tecnologie. Questo ha significato, tra l’altro, una maggiore disponibilità di petrolio e di gas naturale nella seconda metà degli anni 2020, oltre a un eccesso di capacità produttiva per il solare fotovoltaico, ad esempio. Ciò eserciterà una spinta al ribasso dei prezzi dell’energia, per l’evoluzione delle tensioni geopolitiche.
2) L’elettrificazione; i contorni di un nuovo sistema energetico più elettrificato si stanno delineando con l’aumento della domanda globale di elettricità: nell’ultimo decennio, l’uso dell’elettricità è cresciuto a un ritmo doppio rispetto alla domanda energetica complessiva.
3) Le reti; affinché l’energia pulita continui a crescere, è necessario investire maggiormente nei nuovi sistemi energetici, in particolare nelle reti elettriche e nello stoccaggio dell’energia.
Per ogni dollaro speso per le energie rinnovabili, solo 60 centesimi sono investiti in reti e stoccaggio
Per una decarbonizzazione sicura del settore energetico è necessario che gli investimenti nelle reti e nello stoccaggio aumentino ancora più rapidamente della produzione di elettricità pulita e che il rapporto degli investimenti si riequilibri a 1:1. Molti sistemi energetici sono attualmente vulnerabili a un aumento degli eventi meteorologici estremi, il che rende necessari sforzi per rafforzarne la resilienza.
4) La scarsa velocità; nonostante il crescente impulso alla transizione verso l’energia pulita, il mondo è ancora lontano da una traiettoria in linea con gli obiettivi di zero emissioni. In alcune regioni del mondo, gli elevati costi di finanziamento e i rischi di progetto limitano la diffusione di tecnologie energetiche pulite competitive dal punto di vista dei costi: ed è dove sono più necessarie. Questo vale soprattutto per le economie in via di sviluppo, dove queste tecnologie possono offrire i maggiori vantaggi in termini di sviluppo sostenibile e riduzione delle emissioni.
5) La povertà energetica; la mancanza di accesso all’energia rimane l’ingiustizia principale dell’attuale sistema energetico. Sono 750 milioni le persone – soprattutto nell’Africa subsahariana – che non hanno accesso all’elettricità.
Prospettive energetiche del mondo 2024
Ci sono tre temi sovrastanti e interconnessi per le previsioni di quest’anno.
Il primo è la sicurezza energetica, dipendente in massima parte dall’attuale situazione in Medio Oriente.
Il secondo riguarda le prospettive di transizioni verso l’energia pulita, che hanno subito una rapida accelerazione negli ultimi anni, ma che devono procedere molto più rapidamente per raggiungere gli obiettivi climatici.
Il terzo tema è l’incertezza, un fattore sempre presente in qualsiasi analisi lungimirante ma particolarmente visibile quest’anno.
Il potenziale di interruzione a breve termine della fornitura di petrolio e gas è elevato a causa del conflitto in Medio Oriente. Circa il 20% delle attuali forniture globali di petrolio e gas passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Tuttavia, il rallentamento della crescita della domanda di petrolio fa stimare una produzione di greggio in eccesso fino a 8 milioni di barili al giorno entro il 2030.
Il rallentamento della domanda di energia del mondo
In tutti questi scenari, però e fortunatamente, la crescita della domanda globale di energia rallenta grazie ai guadagni di efficienza, all’elettrificazione e a una rapida espansione delle energie rinnovabili. Si prevede che l’energia pulita soddisferà praticamente tutta la crescita della domanda energetica aggregata nel progetto europeo denominato STEPS (Shared Time Enhances People Solidarity, traducibile in: “La condivisione del tempo rafforza la solidarietà tra le persone”) tra il 2023 e il 2035, determinando un picco complessivo della domanda di tutti i combustibili fossili prima del 2030, sebbene le tendenze varino notevolmente tra i paesi nelle diverse fasi di sviluppo economico ed energetico.
Il fattore elettricità
La domanda di elettricità cresce molto più rapidamente della domanda energetica complessiva, grazie agli usi esistenti, in particolare il raffreddamento, e a quelli nuovi come la mobilità elettrica e i data center. Le energie rinnovabili guidano l’espansione della generazione di elettricità, con una velocità sufficiente a soddisfare complessivamente tutti gli aumenti della domanda, sempreché questa domanda si mantenga.
La quota di investimenti in energia pulita nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo (meno la “solita” Cina) è bloccata al 15% del totale, nonostante queste economie rappresentino due terzi della popolazione mondiale e un terzo del PIL globale. Una serie di nuovi modelli di business e una spinta politica in alcuni paesi assicurano che altri 550 milioni di persone abbiano accesso alla cucina pulita e quasi 200 milioni all’elettricità nel STEPS tra il 2023 e il 2030; purtroppo, tutto questo è ancora lontano dagli obiettivi di accesso universale! Tutto questo premesso, le emissioni di CO2 che sono destinate a raggiungere presto il picco, devono diminuire rapidamente e, in tutto questo, è doveroso ricordare che le scelte dei consumatori e le politiche governative avranno enormi conseguenze sui mercati energetici e sul nostro pianeta.