Se non vi è mai capitato di vedere un episodio di Gigi la trottola (Dash Kappei in originale) non sapete cosa vi siete persi. Un nano che fa cose che neanche Michael Jordan.Vedere un tizio alto poco più di un metro (a voler essere generosi) che si inerpica per schiacciare quasi sul tabellone di un campo di Basket irridendo gli avversari con la sua linguaccia, proprio come farà in seguito il sommo Jordan, segna la rivincita di tutti i sottodimensionati del mondo, oltre a caratterizzare in maniera diversa gli spokon giapponesi.
La storia
La storia di questo manga, tradotto poi in una divertentissima serie televisiva, narra le gesta sportive di Gigi Sullivan (Kappei Sakamoto), che si iscrive al circolo di pallacanestro del suo liceo, portandolo in seguito a conquistare il campionato studentesco. Non pago, deciderà poi di sfidare i campioni dei vari circoli sportivi, dimostrando di essere in grado di eccellere in tutti gli ambiti. Se la trama su cui si basa l’opera di Noboru Rokuda è abbastanza lineare e simile alle tante realizzate nei manga sportivi, la sua realizzazione differisce invece per l’impressionante mole di trovate e gag su cui si costruisce l’epopea sportiva del nanerottolo Gigi.
La carica demenziale di Gigi rovescia lo spokon
Lo spokon del 1979 è dotato di una carica demenziale che riesce a conquistare lo spettatore, soprattutto grazie agli espedienti del suo protagonista e degli altri personaggi. Tra tutti gli sport in cui si cimenta con successo, Gigi mostra di preferire la caccia alle mutandine bianche, in cui è un vero maestro (anche perché non mi sembra una disciplina molto in voga). Il piccoletto, oltre ad essere appassionato dell’indumento, trae la sua carica agonistica dalla visione delle mutandine, alzando le gonne o inventandosi sempre nuove idee per avere un incontro ravvicinato. Questa sua propensione che normalmente farebbe gridare al maniaco, in realtà gli permette di acquisire un vigore tale da renderlo invincibile nei momenti di difficoltà.
Come dissacrare l’austerità scolastica con un sorriso
Gigi la trottola oltre a dissacrare l’austero e severo ambiente scolastico giapponese, smonta anche alcune delle certezze su cui gli Anime sportivi si erano basati fino ad allora. Nelle varie puntate non si trovano situazioni di allenamenti al limite dell’umano (Arrivano i Superboys e tanti suoi emuli), ma anzi le capacità straordinarie e slegate da un’etica del lavoro del protagonista dileggiano apertamente la seriosità e lo spirito di sacrificio tipici di altri spokon. Inoltre il volto e il fisico spesso grotteschi e caricaturali di Gigi diventano di colpo belli e slanciati proprio in concomitanza di eventi drammatici, andando così a smontare, con il contrasto creato da questo artificio surreale, ogni velleità narrativa più impegnata.
La ventata d’aria fresca di Gigi la trottola
La demolizione sistematica di certezze che sembravano acquisite dagli Anime sportivi è uno stratagemma che non vuole distruggere il genere, ma piuttosto permettere una ventata d’aria fresca e ironica in queste opere spesso troppo impegnate a prendersi sul serio.
I personaggi buffi
A fare da spalla al piccolo genio sportivo, oltre ad un cast di personaggi a volte fin troppo ridicoli, c’è Salomone, il cane che abita con lui presso la famiglia di Anna, contesa da entrambi.
Ad aumentare il tasso demenziale della serie interviene proprio il cane, che nella lotta con Gigi si umanizza (mentre tutti gli altri continuano a vederlo come un semplice animale domestico), tentando spesso nei vari episodi di ostacolare il rapporto tra il ragazzo e la sua padrona.
Perchè rivederlo
Gigi la trottola vale sicuramente la pena di essere visto o rivisto, carico oltre ogni limite di escamotage destabilizzanti e spesso idioti, che lo rendono un’ottima via di mezzo tra i vari Anime sportivi o serie demenziali e comiche come Pollon o Lamù.
Le cose che forse non sapevate su Gigi la trottola
Gigi la trottola, alias Kappei Sakamoto, il supersportivo sotto il metro d’altezza che per hobby colleziona mutandine bianche. Sette cose che forse non sapevate sulla storia di uno dei più simpatici e amati, uh, pervertiti della storia di anime e manga…
Gigi la trottola, un eroe diversamente alto
Gigi la trottola, in originale Dashu Kappei / Dash Kappei (anche se su alcune copertine del manga il nome è traslitterato erroneamente in Kapei, con una sola P…) è un anime prodotto dalla Tatsunoko e andato in onda in Giappone su Fuji TV tra il 4 ottobre del 1981 e il 26 dicembre dell’82. 65 episodi trasmessi ogni domenica alle 18, quando il manga da cui l’anime era stato tratto era ancora in corso. Lo spokon (manga sportivo) di Noboru Rokuda è stato serializzato infatti sulla rivista Weekly Shonen Sunday tra il ’79 e l’82. Dash Kappei arriva in Italia, con il nome di Gigi la trottola, nel 1983, su Euro TV. La serie diviene popolarissima nel nostro paese, per l’esuberanza contagiosa del nanerottolo protagonista, l’umorismo e le trovate assurde. Eppure il suo autore non voleva realizzare una serie comica.
Il manga-da-ridere, per forza
Dash Kappei resterà l’opera più famosa del mangaka Noboru Rokuda, un classe ’52 proveniente dalla prefettura di Osaka. Ma i suoi esordi erano stati caratterizzati da opere dal taglio decisamente più realistico, come Abare Taikai. Fu la casa editrice Shogakugan, l’editore del settimanale antologico Weekly Shonen Sunday, a chiedergli un fumetto comico, con una storia d’amore e tanto sport, per intercettare i gusti del pubblico in quegli anni. Non a caso, il manga Urusei Yatsura/Lamù di Rumiko Takahashi già spopolava dal ’78 sullo stesso magazine. Anche la scelta del basket fu dettata, a quanto pare, dalla casa editrice e dall’editor che seguiva Rokuda. Nell’86 Rokuda si dedicherà a F (da noi F – Motori in pista), manga sul mondo delle corse da cui è stata tratta una serie animata, trasmessa dal ’91 su Italia 7.
Gigi la trottola, Kappei, Spider-man, Lupin e Apollo Creed
Per la versione italiana di Dash Kappei furono modificati nell’83, come avveniva spesso ai tempi, tutti i nomi, seguendo un suggestivo principio dell’assonanza. Kappei Sakamoto diventò così Gigi Sullivan, la sua amata Akane era Anna, il cane di lei Seiichiro – a cui spettavano anche gli spiegoni sul basket e gli altri sport – era Salomone, Tachibana Thomas. E ok, Adamo e Gloria non c’entravano nulla con i nomi originali (Kyoshiro e Kaori), ma non c’è bisogno di tirare in ballo i piccoli calciatori giapponesi con nomi da giardinieri del Sussex, no? Il doppiatore italiano di Gigi/Kappei era Stefano Onofri, tra le altre cose voce storica di Peter Parker nei cartoni animati dell’Uomo-Ragno degli anni 80 e 90 oggi voce ufficiale di Lupin III, mentre Anna era Francesca Rossiello (Arale, Nanà, Coccinella…).
Quanto ai doppiatori giapponesi, Joe Crocker aveva la voce di Kenji Utsumi (Raul e Kaio in Ken il Guerriero, Shenron in Dragon Ball e tanto, tanto altro. Compreso Apollo Creed nei Rocky). A doppiare Gigi era invece una donna, Mayumi Tanaka, in seguito Monkey D. Rufy per One Piece e Crilin in Dragon Ball. Kaori Natsu (Gloria) era doppiata in giapponese da Chika Sakamoto, voce di Tati (Occhi di Gatto), Patty (Holly & Benji), Chunk dei Goonies…
Anime da pallacanestro
A quei tempi, il basket era per buona parte dei giapponesi familiare quanto gli interni di un disco volante. Ed era l’inizio degli anni 90, figurarsi un decennio prima. Perché un manga sul basket nel ’79? Per i buoni piazzamenti della nazionale giapponese di pallacanestro a vari campionati asiatici di fine anni 70 (come un argento conquistato proprio nel ’79)? Per la necessità dell’industria del manga di colonizzare sport e passatempi sempre nuovi? Quel che è certo è che le spiegazioni di Salomone erano più che mai necessarie per i bambini del Sol Levante dell’epoca.
Ma Gigi la trottola non è solo una serie sul basket. Gigi diventa un campionissimo in tutta una serie di altri sport in cui si trovano impegnati lui, Anna, i suoi amici e la sua scuola. Tornei pescati dal manga o creati ad hoc per la serie televisiva – che a un certo punto raggiunge come detto la versione a fumetti, conclusasi poco dopo – dal sumo al ping pong, dalla scherma agli scacchi, fino alle prove di forza (episodi 59-61). Senza contare le avventure nello spazio.
Gigi la trottola l’Uomo Tigre vs Gigi Harlock
Il modello di riferimento, Lamù, era un tripudio di citazioni di tutte le serie anime e manga, nonché dei film USA più popolari? Gigi la trottola si accodò, spaziando nelle sue storie a base di mutandine, sfide sportive, rivali di Kappei e bellezze al bagno, tra decine di parodie. Nel corso della serie Gigi appare vestito da Capitan Harlock (e incontra un emulo meno figo del pirata spaziale di Leiji Matsumoto), Uomo Tigre e Lady Oscar, cita Vultus V e Kyashan, Muteking e Rocky Joe, Star Wars (più volte), Star Trek, Blade Runner, Lo Squalo e tanto altro.
I Cavalieri del Re e Cic(c)io terremoto
La sigla “Gigi la trottola” era cantata dai Cavalieri del Re di Riccardo Zara (autore del brano). La voce è di Guiomar Serina. Il 45 giri, pubblicato nell’86, aveva un’altra sigla dei Cavalieri del Re, “I Predatori del Tempo”, sull’altra faccia. Nel 1992 una versione – pare non autorizzata – della sigla di Zara di Gigi è stata mandata in onda in Spagna per l’edizione iberica di Dash Kappei, adattata da quella italiana e intitolata Chicho Terremoto (si pronuncia Cìcio):
L’altra sigla spagnola è decisamente materiale da incubi per quanto è brutta. Ciccio Terremoto, comunque, nomignolo perfetto per ogni pesce rosso da qui all’eternità, sia messo agli atti.
Gli Exogini di Gigi la trottola
Della faccenda dei Pachinko e del perché vengano realizzati dei filmati nuovi spesso bellissimi per promuovere e rendere appetibili le macchinette mangiasoldi con la licenza di vecchi anime si è parlato per anni. In un lungo spot si vedono varie clip prese dal pachinko di Dash Kappei del 2013, con una Anna/Akane più ammiccante e l’inevitabile (?) pioggia di mutandine. Tra i gadget a tema sono degni di nota i Keshi di Dash Kappei. I Keshi (da keshigomu, gomma da cancellare) sono i pupazzetti in gomma da collezionare, grande famiglia di cui gli esponenti più famosi in Italia sono probabilmente i Kinnikuman/Exogini. In Giappone i set interi vanno via per pochi euro. Sì, quel Salomone rosa sembra Pink Panther, ma non stiamo sempre a sottilizzare.
Il capitano senza mutande dell’episodio 15
Gigi la trottola è visivamente tutto ciò di più buffo e goffo ci possa essere tra il genere umano. Vi abbiamo già raccontato di come con la sua immensa simpatia cerca di sopperire al suo aspetto fisico non proprio avvenente. Ci sono però diverse scene e gag nel cartone che ci portano a pensare che Gigi possa essere molto ben dotato! Nei momenti in cui si fa la doccia coi compagni di squadra in molti lo osservano spesso con sguardi esterrefatti. Forse lo trovano quasi inquietante per i suoi modi di fare ma spesso ci sono allusioni al fatto che possa essere superdotato. Nell’episodio 15 del manga, ovvero la partita contro la Techno, pare che la tesi venga confermata.
Durante un’azione, un giocatore tira giù i pantaloncini all’aitante atleta della Techno, Alan. Tutti vedono che ha un pisellino minuscolo! Da come Gigi lo sbeffeggia si capisce che, al contrario di Alan, lui ha “argomentazioni” ben più eclatanti! Nell’anime invece Gigi, per irridere il suo avversario Alan, gli cala i pantaloncini in mezzo al campo. Qui la censura ha fatto il suo corso: Alan non rimane completamente nudo ma ha dell’intimo a fiorellini! Gigi si limita a ridere del povero giocatore avversario, che si vergogna da matti di fronte a tutta a platea.
Come inizia e si conclude Gigi la trottola?
Tra manga e anime qui la differenza c’è eccome. Il manga è molto più lungo. Recentemente ne è uscita una versione deluxe e contiene molte più avventure dell’anime. Ma se siete curiosi di vedere la prima e l’ultima puntata basta guardare i video qui riportati