Per chi vuole fare in compagnia un pranzo domenicale o una cena “ruspante” con un ottimo prezzo e con piatti tradizionali di buona qualità in una vera trattoria di campagna, possiamo consigliare “Al Capiteo” di Monselice. Fuori dal centro cittadino, verso la frazione di Ca’ Oddo che porta ai campi coltivati (a ovest della zona industriale) si trova questo locale molto gettonato dalla gente del posto ma anche da fuori territorio. A gestirlo è Massimo Rocchetto, 61 anni, patron del “Capiteo” (sta per Capitello) che si definisce uno “speaker prestato alla ristorazione”
Perché?
Si ricorda le classiche radio degli anni Ottanta? Io ero lo speaker, molto richiesto, davo voce alle radio ed ero uno dei più quotati. In quei tempi si guadagnava molto. Poi sono calato nella ristorazione a condurre la Trattoria, ereditata dai miei genitori.
Massimo Rocchetto, mi racconta della nascita di questa trattoria?
E’ ormai un locale che ha la sua storia, nato nel 1969 da mio padre Eugenio. Aveva avviato in questo posto il “casolin” e una piccola osteria che nel corso degli anni si è ampliata.
Lui era diventato cuoco di professione per una pura casualità. Faceva l’ edile ma aveva la grande passione per la cucina. Venne un giorno chiamato dal signor Pippa, proprietario allora del cinema Astoria di Monselice, preoccupato per la mancanza del suo cuoco a un evento importante. Si propose mio padre, con stupore del titolare che lo vedeva solo come edile. Per necessità gli concesse il compito di cucinare. Visto il successo, da allora, non ha più smesso. Ha lasciato il suo lavoro e ha realizzato la trattoria aiutato da mia mamma Liliana. Dopo la scomparsa di mio padre (la mamma è ancora viva), io e mio fratello Emilio abbiamo preso le redini della trattoria, l’abbiamo ulteriormente avviata e ampliata. Purtroppo Emilio venne a mancare il 30 novembre 2020. Ora ci sono io.
E la cucina chi la segue ?
Il cuoco Emanuele Bonafè da oltre 20 anni è il cuoco della trattoria, a lui spetta tutta la governance dei fornelli con la sua brigata.
Usiamo le ricette storiche del papà, qui c’è la tradizione della cucina tipica di campagna e veneta. Trovi la trippa, le serate con il maiale, i primi dalla pasta e fagioli, quella delle verdure, i secondi dal fegato alla veneziana, all’oca, alla grigliata e a tutto quello che può dare l’orto nella stagione. Inoltre ho una brava e bella squadra di collaboratori in sala, veloci e attenti alla clientela.
Massimo Rocchetto, ci racconti di lei
Come le dicevo io ero un ragazzo iper preso dalle radio, facevo lo speaker che mi permetteva di avere degli ottimi guadagni. Poi, come le ho raccontato, mi sono inserito nella gestione della trattoria.
Ho un figlio, Jacopo, di 19 anni. Studia ingegneria all’Università di Padova ed è arbitro di calcio della sezione AIA di Este. Mia figlia Giulia ha invece 25 anni e lavora in una agenzia. Sono anche nonno di Rebecca e Dalila.
Massimo Rocchetto, le sue passioni?
Negli ultimi cinque anni, nei ritagli di tempo che avevo, ho scritto un libro che sto correggendo assieme a una editor e che uscirà più avanti. Non so quando lo pubblicherò, ma ho già il nome del titolo e l’immagine della copertina. Il titolo del mio libro è “Di donne di Harley e di Dio”, in copertina c’è una foto stilizzata di donna in abito nero con lo sfondo di una Harley Davidson. Sarà una sorpresa.
Mi diletto poi a fare l’artista dipingendo, la mia passione tuttavia è sempre rimasta quella di fare la voce della radio, lo speaker.
Per i lettori di www.enordest.it il cuoco Emanuele Bonafè propone uno dei piatti classici del territorio che rappresenta la cultura contadina e popolare: il pollo in umido con patate, il piatto della domenica che si mangiava con la polenta calda.
Pollo in umido con patate
Ingredienti (per 4 persone). 4 posteriori di pollo a pezzi, 500g di patate tagliate a cubetti, 1 cipolla, 1 gambo di sedano, 1 carota, 300g di passata di pomodoro, 1 bicchiere di vino bianco secco, brodo di pollo qb, 1 rametto di rosmarino, olio evo, prezzemolo fresco, sale e pepe qb
Preparazione
In una pentola capiente facciamo rosolare dolcemente le verdure finemente tritate dodichè sfumiamo con il vino bianco e aggiungiamo i pezzi di pollo posando prima dalla parte dell’osso. Lasciamo cuocere 15 minuti e rigiriamo i pezzi, aggiungiamo le patate, la passata, il rametto di rosmarino (legato) , saliamo e pepiamo a piacere e copriamo il tutto con brodo di pollo.
Cuociamo per 45 minuti a fiamma medio bassa rigirando di tanto in tanto e aggiustando di brodo se serve. Aggiungiamo il prezzemolo fresco e lasciamo cuocere per altri 15 minuti. Il nostro pollo in umido è pronto per essere impiattato con una bella fetta di polenta gialla abbrustolita.
Il vino in abbinamento
Per il vino in abbinamento non c’è di meglio che un buon rosso del territorio. Proponiamo un Cabernet Franc 2022 della Cantina Salvan di Due Carrare. Il suo gusto, tipicamente erbaceo con sentori di pepe e peperone tende ad accompagnare il piatto del pollo in umido con una fetta di polenta abbrustolita. E’ un vino giovane e allegro, ideale per una compagnia da “trattoria”, e non solo.
Io conosco bene rocchetto sono nata Ca Oddo anch’io e vissuto per tanti anni mio papà era Fioretto Emilio conosco bene la trattoria bravissime persino molto cordiali e gentili complimenti a tutti
Ottima descrizione…..