Nel recensire il nuovo romanzo di Francesco Muzzopappa, contrariamente al solito, non c’è il rischio di cadere nello spoiler. Fin al titolo in copertina si comprende che la protagonista, che parla in prima persona e ci racconta le sue vicissitudini è l’ultimo individuo che vorremmo incontrare sulla nostra strada. In Santa Maria. Anche la Morte va in burnout, pubblicato da qualche settimana da Solferino, l’autore, famoso per la sua verve e il gusto per l’umorismo che in questo caso si colora di nero, si diverte a mettere in scena una donna apparentemente sessantenne che da millenni di mestiere fa… la morte, appunto.
Si occupa di concludere l’esistenza non solo delle persone, ma di qualsiasi forma vivente: animali, piante, perfino batteri e virus. Non è difficile immaginare che lo stress di una simile occupazione la porti a desiderare, anzi, pretendere, di andare in pensione e per questa ragione si rivolge, come ogni comune mortale, all’INPS.
Questo è l’originale pretesto per entrare nelle dinamiche di una ristretta comunità di un piccolo paese, dove si è da poco stabilita Maria (così si chiama), specialmente quelle di un gruppo di preghiera dove spera di fare amicizie superando la sua solitudine.
Il mondo di oggi
L’autore attraverso questo escamotage dipinge il mondo contemporaneo in tutte le sue contraddizioni, assurdità e soprattutto crudeltà. Maria si rende conto che gli umani non solo le stanno “rubando” il lavoro, ma «ci guadagnano pure sopra» (p. 203) perché le guerre fanno crescere il PIL. Un motivo in più per andar in pensione.
Mentre Maria attende il responso dell’INPS sulla sua istanza, decide di interagire con il mondo e soprattutto con un uomo di cui si è innamorata, Antonio Panini, dove Panini non è il cognome ma l’insegna del furgoncino di street food di cui l’uomo è il felice e un po’ unto proprietario. Ma in questo modo Maria si rende conto che l’amicizia, l’amore e, figuriamoci, il sesso non sono semplici da gestire, se per migliaia di anni sei stata sempre per conto tuo, lontano da tutto. Maria scopre così che dalle meschinità delle relazioni umane non c’è salvezza, nemmeno in un apparentemente innocuo gruppo di preghiera. E siccome la Morte non brilla per la tolleranza, quando le cose si complicano – in amicizia, in amore, nelle relazioni con l’INPS – possiamo immaginare come prenderà in mano la situazione.
Il libro
In questo libro divertente e ironico c’è modo anche di riflettere sulle cattiverie del mondo, e ci si prende qualche soddisfazione, empatizzando pagina dopo pagina con questa protagonista tanto singolare, eppure così umana. Il lettore si immedesima senza difficoltà nelle sue avventure, e assieme a lei si indigna di fronte alle ingiustizie e alle assurdità che si trova a sperimentare tutti i giorni.
Il romanzo sarà presentato alla Libreria Coop di Mestre (Piazza Ferretto), giovedì 17 ottobre alle ore 18 con ingresso libero.
L’autore
Francesco Muzzopappa, nato a Bari nel 1976, vive sul Lago Maggiore. Ha scritto Una posizione scomoda (2013), Affari di famiglia (2014), Dente per dente (premio Massimo Troisi 2017 per la migliore opera umoristica), pubblicati anche in Francia. Pubblicato inoltre Heidi (2018), la raccolta di racconti Un uomo a pezzi (2020) e Sarò Breve (2022). Ha scritto anche diversi libri per ragazzi, il più recente è L’Odissea spiegata male (2024). Nel 2023 ha ricevuto il Premio Guareschi alla carriera nell’ambito del World Humor Awards.
Francesco Muzzopappa, Santa Maria. Anche la Morte va in burnout, Milano, Solferino, 2024.