L’ultimo verdetto fra serie A e B è arrivato poco fa, in laguna. Dallo stadio Pierluigi Penzo, il Venezia è di nuovo in serie A, dopo due stagioni e ritrova il Paradiso. Meritata per quanto ha fatto nella stagione regolare, in cui era stata più continua del Como e inferiore al Parma solo in alcuni finali di partita. Sulla finale, beh, all’andata qualcosa in più della Cremonese, al di là del legno di Pierini, su punizione, e anche nel primo tempo del ritorno, ma è naturale, considerato che gli arancioneroverdi avevano il vantaggio del fattore campo, del 3° posto contro il 4°, del doppio pareggio promuovente, senza tempi supplementari.
Alla Cremonese manca il gol ma non al Venezia. Il Paradiso arriva nel primo tempo
“La sfida diventa pari e pari quando noi troveremo un gol”, diceva dopo il successo sul Catanzaro Giovanni Stroppa, tecnico grigiorosso, a nostra domanda. Quella rete non è mai arrivata, nonostante due palle all’inizio, con il gran tiro di Sernicola fuori di poco e il colpo di testa di Pickel. A metà frazione Gytkjaer è bravissimo a concludere di sinistro a centro area, un gesto che rientra nel suo repertorio, dai tempi della serie A con il Monza.
Il secondo tempo
Una terza chance è per Sernicola, uno che meriterebbe la Conference league, perlomeno, anche se non c’entra la porta. All’intervallo escono quattro ottimi piedi, Vazquez e Buonaiuto, nella Cremonese, entrano il bomber in attività della serie B, Massimo Coda, e Collocolo. Da quel momento il Venezia controlla, non lascia il pallino del gioco alla Cremo, avvicina il raddoppio con un bel colpo di testa di Bjarkason, su cui vola Saro, che aveva iniziato la stagione da terzo portiere.
Vanoli fa gestire la gara per salire in Paradiso
La squadra di Paolo Vanoli pressa e attende, passa il tempo e sa che difficilmente i grigiorossi potranno realizzare due gol. Il contenimento porta solo a due ammonizioni, alla Cremo manca la forza mostrata con il Catanzaro, al punto che il tecnico dei calabresi l’aveva indicata come favorita.
Tifosi in Paradiso per questo Venezia
Sono accompagnati dalle bandiere della curva, una è del Modena gemellato, un’altra della Serenissima, poi di un ultrà scomparso, un gruppo arriva da Conegliano. Schermaglie di cori fra tifosi che vi facciamo ascoltare in questo video in cui mostriamo noi stessi, avendo finito le batterie dei nostri due proverbiali smartphone, tanto più che durante una partita di serie B non si può mostrare il campo. E’ inconsueto vedere una gradinata tagliata a metà il settore ospiti è per metà arancioneroverde, in mezzo alcuni metri di separazione e poi il settore dei lombardi.
Si beve, ai bar vicini alla curva di casa, si canta Un giorno all’improvviso, il brano caro ai tifosi del Napoli
Entra Altare, nel finale, nelle ultime tre sostituzioni, che hanno il sapore un po’ di una passerella per chi, come lui, ha meritato.
Cosa farà il Venezia ora? Sciogliere il dubbio Vanoli per restare in Paradiso innanzitutto
La rosa è buona basterebbero 3 innesti di grande livello per salvarsi in serie A, il problema è che difficilmente Vanoli resterà, perchè è molto richiesto, dal Torino e non solo. Si sbraccia anche a 9’ dalla fine. Da calciatore vinse tre trofei in 100 giorni con il Parma di Alberto Malesani, da allenatore è stato vice di Giampiero Ventura in nazionale, ha qualcosa di Italiano, ma è più composto negli atteggiamenti e fa giocare mediamente meglio.
Canta la curva, applaude la tribuna. “Dag dal gas”, recita uno striscione in modenese, cioè accelera. Non c’è bisogno
Il Venezia ha giocato un po’ come il Real Madrid con il Borussia Dortmund, consapevole della sua superiorità, comunque ha rischiato di meno rispetto ad Ancelotti. Bisognerebbe anche saper perdere, Pickel spinge a terra Svoboda dopo un salvataggio difensivo, è peraltro l’unico momento di antisportività. Vanoli è davvero in trance agonistica, sembra Gasperini, chiede di avanzare la linea di difesa sulla punizione dalla trequarti e anche di non farsi schiacciare troppo. Sull’1-0 prima del recupero è proprio fatta.
I punti forti del Venezia. Evitare di cederli se si vuole restare in Paradiso a lungo
Joronen è un portiere eccellente, Svoboda la continuità rispetto alal serie A, come Tessmann e Busio. Bjarkason un signor esterno, Zampano l’idolo dei tifosi perchè chiama l’incitamento. Gytkjaer meriterebbe una possibilità da titolare nel massimo campionato e Pohjanpalo uno che merita le coppe europee, da quando è arrivato in Laguna.
In rosa sono rappresentate 12 nazioni, sintetizzate dalle bandiere a metà campo, nel settore distinti. Si può vincere anche con un solo italiano dall’inizio, Antonio Candela, che difficilmente sarà titolare ad agosto.
Questo è stato il nostro avvicinamento allo stadio Penzo, con il racconto della curva in vaporetto
E anche il top 11 degli ultimi 30 anni, grazie a due tifosi
Dal campo al Paradiso
La formazione di Vanoli gestisce il vantaggio negli ultimi minuti e tiene lontani gli avversari. Intanto in panchina iniziano ad abbracciarsi. La festa è già partita. Al triplice fischio corrono tutti in campo, il Venezia è tornato in Serie A.