Collocare a Venezia un centro studi mondiale sul mare; la città lagunare è nella migliore posizione del mondo, non solo per la sua collocazione fisica ma anche per la capacità di evocazione e di dinamicità per gli studi. Venezia capitale mondiale degli studi sul mare. Questo il messaggio che Brunetta ha voluto indirizzare alla città e al mondo. Questo il messaggio che il Presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità ha voluto indirizzare alla città e al mondo nel corso del suo intervento alla giornata intitolata dalla protezione all’innovazione: gli investimenti nelle infrastrutture e i piani di rilancio sostenibile per Venezia nell’era del Mose
La proposta di Brunetta
Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Città Sostenibile apre il convegno che si è tenuto all’Arsenale di Venezia, nella cornice impareggiabile della Sala degli Squadratori in occasione del Salone Nautico, con una numerosa presenza di autorità e di personalità della cultura e dell’economia, tra essi il Sindaco Brugnaro, l’Ammiraglio Petroni e il Presidente dell’autorità portuale dell’alto Adriatico, Fulvio Lino de Biasio.
Venezia sembra nata apposta per essere capitale mondiale degli studi sul mare
Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto e Maria Raffaella Caprioglio, della Giunta Camerale di Venezia-Rovigo, assieme ai rappresentati di Save e Cav, hanno ricordato la complessità e la vivacità del tessuto imprenditoriale ed infrastrutturale dell’area veneziana, che conosce vari punti di eccellenza che rendono Venezia una sede ideale per l’insediamento di una grande agenzia internazionale, attraverso la quale attirare ulteriori risorse e capacità e, nello stesso tempo, fornire il volano per il definitivo decollo di quest’area del paese.
I motivi della candidatura di Venezia capitale mondiale degli studi sul mare
Innovatività delle imprese e delle infrastrutture che è già ben presente e radicata e della quale sono esempi il Cold Ironing – alimentazione elettrica delle navi attraccate in banchina – che si sta sviluppando nel porto di Venezia, compresi i nuovi accosti di porto Marghera per le navi da crociera, oppure la previsione dell’anticipo, al 2030 anziché al 2050, della neutralità climatica dell’aeroporto Marco Polo che si sta strutturando per alimentare tutti i suoi servizi con combustibili alternativi.
Anche Marghera ha la sua importanza
Infine la collocazione, nell’area di porto Marghera, dell’Hydrogen Center ossia lo stabilimento di produzione e di stoccaggio dell’idrogeno più importante d’Europa che, dopo la realizzazione del primo distributore per idrogeno per autotrazione istallato a Mestre, avrà anche lo scopo di supportare il rifornimento dei 90 autobus ad idrogeno che saranno acquistati dal servizio pubblico veneziano, e che saranno il primo esempio al mondo di questo tipo.
Assieme a queste realtà d’impresa e di grandi opere strutturali, la realtà cittadina vede anche la rilevante innovatività delle sue istituzioni culturali, in primis le università, che stanno operando congiuntamente nell’ambito della fondazione Venezia città sostenibile.
Iuav al lavoro
Lo Iuav è al centro dell’elaborazione del progetto Venezia città Campus, che ha l’obiettivo di incentivare la creazione di alloggi e strutture per gli studenti così da attirare i giovani talenti consentendogli di fornire il loro apporto alla salvaguardia ed al rilancio della città.
Inoltre ha già attivato una serie di corsi sulla cultura del mare e dell’acqua, prevedendo tre nuovi corsi di laurea basati su tre fulcri diversi ma convergenti: sulla cura e lo studio dell’ambiente marino e lagunare, sulla pianificazione e la gestione dell’economia e dei trasporti marittimi e, ultimo ma non ultimo, sulla gestione delle risorse, energie e fonti di cibo che le aree marine possono produrre, ossia sulla gestione geo politica delle realtà marittime, tema quanto mai rilevante ed attuale.
Per Venezia capitale mondiale degli studi sul mare anche una mostra
In coerenza con questa visione, studio a tutto tondo delle risorsa mare, Iuav ha inaugurato nel pomeriggio la mostra waterproof Venice, curata da Jacopo Galli e Marco Marino, che attraverso gli strumenti dell’intelligenza artificiale elabora ed interpreta 21 diversi progetti di sviluppo sostenibile per la laguna di Venezia; questi progetti, elaborati dai diversi soci tecnici della fondazione Città Sostenibile, esplorano il filo rosso della migliore vivibilità dell’ambiente lagunare, alla luce della salvaguardia fisica assicurata dal Mose.
Si illustra così cosa potrebbe essere un ambiente anfibio, interfaccia tra terra e mare che molte realtà mondiali dovranno affrontare e risolvere, una volta assicurata la tutela fisica dell’ambiente costiero.
Brunetta e la strategia
È su questo scenario che si inserisce la riflessione e la proposta del presidente Brunetta, ossia la collocazione a Venezia un centro di riflessione mondiale sulle strategie di studio per contrastare l’innalzamento dei mari; Venezia dovrà diventare un hub, che in parte è già attivo e presente, attraverso le articolazioni della città metropolitana e delle realtà di integrazione tra vari operatori che già esiste, ma che potrà e dovrà avere l’aspirazione ed il respiro di hub nazionale ed europeo, per le grandissime potenzialità fisiche e virtuali delle quali la città dispone.
Venezia si trova, unica realtà europea, alla confluenza di ben due corridoi europei su nove ed è certamente un laboratorio ed un esempio internazionale, che può poggiare su una struttura già esistente e la cui rilevanza ed innovatività tecnica è già riconosciuta a livello internazionale.
Il riconoscimento al Mose
Il riconoscimento dell’unicità tecnica del Mose e dell’aver costituito il seme di una salvaguardia compatibile nella salvaguardia di Venezia come città ma, soprattutto, dell’ambiente lagunare come interfaccia tra terra e mare, rappresenta un case study per tutte le attività che hanno interesse per la salvaguardia e la prevenzione dei water front nel mondo.
Nel corso del secolo il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane costiere, che saranno inevitabilmente interessate dall’innalzamento del livello del mare, e per la cui vivibilità saranno necessarie soluzioni complicate, costose ed innovative
Il deteriomento delle condizioni climatiche può essere un’opportunità
Il costante e, per ora, inarrestabile deterioramento delle condizioni ambientali globali, comporterà la creazione di condizioni di vita e di lavoro completamente nuove ed inedite, per le quali sono necessari sforzi di fantasia tecnica, balzi innovativi che possano sparigliare le carte attraverso percorsi ancora da esplorare e che presuppongono step progressivi attraverso i quali costruire le nuove realtà.
Il Mose ed il suo sistema di tutela, può essere un catalizzatore di altre strutture simili nel mondo, dando rilevanza all’esempio di Venezia e di quanto qui realizzato.
Ad oggi Venezia è già virtualmente capitale mondiale degli studi sul mare
In questo senso Venezia ed il suo Mose sono già, una realtà attuale e una sfida futura attraverso la quale gestire un rapporto diverso con il mare, ed in generale con le acque, riappropriandosi dell’antica concezione che la Serenissima aveva del mare: quello di una realtà da salvaguardare e custodire e con la quale convivere, non una minaccia da cui difendersi.
La nomina di Rossetto
Un ulteriore passo in avanti per la salvaguardia lagunare è la registrazione, avvenuta nei giorni scorsi, della nomina di Roberto Rossetto a presidente dell’Autorità per la laguna di Venezia, nuovo ente che dovrà coordinare tutte quelle attività di primario interesse nazionale che costituiscono nel complesso la tutela dell’ambiente lagunare e di Venezia.
L’intervento del Sindaco
Il sindaco Brugnaro ha sottolineato l’importanza di questa autority che, anche in considerazione del mancato rifinanziamento della legge speciale più volte richiesto, potrebbe riuscire a far massa critica sulle tematiche della laguna.
La tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni è diventato parte delle previsioni costituzionali – con l’introduzione in Costituzione avvenuta nel 2022 – e coglie pienamente tutto ciò che su Venezia vive e si relaziona; storia, ambiente ed ecosistema vivono e sono vissuti quotidianamente nella città lagunare che, proprio in ciò, rappresenta un patrimonio universale che deve sempre più essere valutato nella sua rilevanza.
Paolo Costa e Venezia capitale mondiale degli studi sul mare
Le considerazioni di Paolo Costa, membro del board scientifico della Fondazione Città Sostenibile, partono da qui e, evidenziata l’emblematicità del Mose nell’aver assicurato la difesa della città, ricorda come questo consente ed implica di riprendere un dibattito per troppo tempo sopito e marginalizzato, quello che riguarda il senso e la collocazione di Venezia nel mondo, può così riprende il dibattito tra civitas e urbas per ricercare un equilibrio ed un senso per troppo tempo offuscato e tralasciato.