Fino al 2 giugno la Galleria dell’Eremo a San Pietro di Feletto (Tv) ospiterà una mostra commemorativa dedicata al Grande Torino, la storica squadra scomparsa nel tragico incidente aereo di Superga nel 1949, intitolata “Grande Torino. Eterna leggenda”. All’inaugurazione della mostra c’erano Giampaolo Muliari, direttore del Museo Grande Torino, e Domenico Beccaria, presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata. La mostra vuole celebrare il ricordo del “Grande Torino” che ha tematizzato la partenza della Corsa Rosa di sabato 4 maggio, ricadendo proprio quel giorno il 75esimo anniversario del disastro aereo.
I campioni che hanno partecipato all’inaugurazione della mostra: Serena, De Biasi, Policano e Pontoni
Il montebellunese Aldo Serena ha giocato nel Torino nel periodo 1984-1985: “Quando arrivai, ebbi un’iniziazione. Bisognava imparare la storia di quanto avvenuto, consultando i giornali. Ho trovato in tutto questo un sentimento profondo“.
Mister Gianni De Biasi ha raccontato il periodo da allenatore: “Al Torino è stato bellissimo, un’esperienza capitata in un momento particolare. Tre anni indimenticabili e di soddisfazioni”.
Roberto Policano, detto “Rambo”, ha ricordato gli anni in cui ha giocato al Torino per tre stagioni, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta: “Torino ha la capacità di farti entrare subito nell’ambiente”, ha ricordato. Ha partecipato anche il friulano Daniele Pontoni, torinista, commissario tecnico della nazionale di ciclocross, campione del mondo per due anni della stessa specialità, che ogni anno organizza una spedizione ciclistica nel nome del “Grande Torino”: “Perché è qualcosa di unico”. E via a raccontare gli aneddoti del Torino. Ha condotto il dibattito l’ex arbitro Giacomo Gava.
Marina Montedoro: “la mostra Torino rende il passaggio del giro ancora più appassionante”
“Ospitare la mostra ‘Grande Torino. Eterna leggenda’ nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è davvero significativo. Ringrazio il direttore del Museo Grande Torino, Giampaolo Muliari, per l’impegno profuso nell’organizzazione di questa straordinaria esposizione – commenta Marina Montedoro presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. L’arrivo di questa mostra in concomitanza con il passaggio del Giro d’Italia rende l’evento ancora più significativo, unendo la passione per il ciclismo alla memoria di una delle squadre di calcio più celebri e leggendarie della storia”.
Giampaolo Muliari: “è un’emozionante narrazione della storia e della tragedia del grande Torino”
“Da 25 anni dirigo il Museo della Grande Torino e ho curato quasi 200 mostre in diversi Toro Club e territori legati alla storia della squadra – commenta Giampaolo Muliari – Direttore del Museo. Questa mostra è un’emozionante narrazione della storia e della tragedia, che ha un potere unificante e travolgente nel mondo del calcio. La squadra incarna un senso di unità e emozione che continua a toccare il cuore delle persone. In questa occasione, rendiamo omaggio anche a Maurizio Pedrazzoli, noto come Pedro, un devoto tifoso di Belluno scomparso nel 1999. A 25 anni dalla sua perdita, lo ricordiamo con affetto come una parte imprescindibile della tifoseria granata.”
Nell’eremo ci sono giornali, foto originali e oggetti
Questa esposizione commemora il Grande Torino attraverso documenti cartacei dell’epoca, fotografie originali e una selezione di oggettistica significativa. Gli elementi espositivi, suddivisi in quadri e pannelli che includono giornali, disegni e fotografie, sono certo saranno in grado di suscitare un impatto emotivo profondo. Inoltre gli oggetti in mostra, dalle scarpe ai palloni, offriranno ai visitatori un’esperienza coinvolgente e autentica.
Alberto stocco: “anche il muro celebra la tragedia del grande Torino”
“Dopo la partenza del Giro D’Italia da Torino per onorarne la memoria, la mostra dedicata alla storia e alla tragedia di questa leggendaria squadra approda, scalando il celebre Muro di Ca’ del Poggio, attore del primo gran premio della montagna della ventesima tappa della Corsa Rosa 2024, a San Pietro di Feletto, nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” commenta Alberto Stocco titolare del resort sulle colline del Prosecco.
L’’assessore regionale Federico Caner: “c’è un legame profondo che lega il Veneto a Torino”
“C’è un legame profondo che lega il Veneto a Torino – spiega Federico Caner, Assessore al Turismo della regione del Veneto – a partire proprio dallo sport e da quella palla che rotolava tra i piedi di Romeo Menti, la destra granata autore dell’ultimo gol dal dischetto a Lisbona, di quella straordinaria squadra che rimarrà nella storia. Ma ancora la coppia di terzini, Virgilio Maroso di Crosare di Marostica e Aldo Ballarin di Chioggia assieme al fratello Dino, terzo portiere della squadra. Il Veneto, terra di tifosi e di sportivi, vuole rendere omaggio alla storia e ai ricordi di questi miti del calcio, nomi di una leggenda sportiva in occasione di questa mostra che ha come cornice le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità e parla di sport, patrimonio immateriale Unesco”.
L’epopea del Grande Torino
Con il nome di Grande Torino ebbe tragico epilogo il 4 maggio 1949, in quella sciagura aerea nota come la tragedia di Superga nella quale l’intera squadra perse la vita. L’epopea del Torino è durata otto anni, con la conquista di cinque scudetti consecutivi e di una Coppa Italia. La sequenza trionfale del Grande Torino si interruppe tragicamente il 4 maggio 1949 alle ore 17,05. I giocatori del Torino tornavano a casa da una trasferta a Lisbona per una partita di beneficenza contro il Benfica,