Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha appena pubblicato quello che può essere considerato il “manuale delle istruzioni”, un corposo documento con le indicazioni operative su come e dove poter realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (gli impianti agrivoltaici), senza che vi sia eccessivo consumo di suoli agricoli. La misura “Sviluppo Agrivoltaico”, appartenete alla Missione 2 (Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica), Componente 2 (Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile), Investimento 1.1. del PNRR, ha l’obiettivo di sostenere la realizzazione di sistemi agrivoltaici e, per la sua attuazione, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il Decreto Ministeriale Agrivoltaico del 22 dicembre 2023, n. 436.
L’incentivo sulle spese per gli Impianti agrivoltaici: da quando e fino a quando?
Per realizzare questi sistemi di produzione di energia, è possibile ottenere un incentivo composto sia da un contributo in conto capitale pari al massimo al 40% delle spese sostenute sia una tariffa “scontata” applicata alla produzione di energia elettrica ceduta alla rete nazionale. Ovviamente, solo gli imprenditori agricoli e le loro aggregazioni o le associazioni temporanee di imprese che comprendano almeno un imprenditore agricolo possono accedere a questi percorsi e, per selezionare i progetti che abbiano le caratteristiche di accesso agli incentivi, è prevista che chi si propone debba iscriversi in un registro, sempre se possiede determinati requisiti soggettivi e oggettivi.
In considerazione delle previsioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), i progetti presentati saranno selezionati entro il 31 dicembre dell’anno in corso e dovranno entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026.
Il DM e gli obblighi sugli Impianti agrivoltaici
Il DM stabilisce che la realizzazione e l’incentivazione degli impianti agrivoltaici sia subordinata al rispetto delle Regole operative redatte dal GSE contenute nel Decreto Dipartimentale n. 233 pubblicato il 16 maggio scorso. Il documento delinea i requisiti per accedere agli incentivi, le procedure di selezione delle domande, gli adempimenti che permettono l’entrata in esercizio degli impianti, le attività di verifica e controllo alle quali saranno sottoposti.
L’ultimo passaggio atteso è la pubblicazione dei bandi che daranno il via alle richieste di incentivo e, per il momento, l’unico dato certo è che sarà possibile presentare domanda di incentivo, a partire dal mezzogiorno del prossimo 4 giugno e fino al mezzogiorno del 2 settembre 2024. I contingenti di potenza sono quelli già stabiliti dal DM Agrivoltaico. Un contingente di 300 MW riservato alle iniziative che accedono ai meccanismi a seguito di iscrizione al Registro (possibile per impianti di potenza fino ad 1 MW) e un contingente di 740 MW riservato alle iniziative che accedono ai meccanismi a seguito di partecipazione alle procedure di Asta (possibile per qualsiasi impianto).
Un percorso a ostacoli?
Le regole operative si rifanno sia al DM sia alle linee guida adottate dal CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) in collaborazione con il GSE, identificando requisiti oggettivi e soggettivi dei partecipanti e confermando che la superficie agricola deve rimanere pari almeno al 70% della superficie totale del sistema stesso. Non mancano gli obblighi di monitoraggio previsti ai fini dell’accesso agli incentivi e del loro mantenimento nel tempo; occorre provare la continuità dell’attività agricola, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo e monitorare il microclima in funzione dei cambiamenti climatici. La continuità dell’attività agricola è obbligatoria nel momento in cui si accede agli incentivi e dev’essere mantenuta e dimostrata anche nei vent’anni di durata del finanziamento, essendo il monitoraggio principale.
Ulteriori parametri
La rilevazione degli ulteriori parametri (risparmio idrico, recupero della fertilità del suolo, microclima e resilienza ai cambiamenti climatici) costituisce invece un insieme di dati necessari a effettuare ulteriori valutazioni (monitoraggio secondario) nel caso in cui si evidenzino, nell’ambito del sistema di monitoraggio principale, valori non in linea con quelli attesi. Per questo motivo, al momento dell’entrata in esercizio degli impianti, devono essere attivati i sistemi di monitoraggio funzionali allo scopo e mantenuti attivi per tutto il periodo di incentivazione.
Il DM Agrivoltaico dispone che i relativi sistemi di monitoraggio siano realizzati secondo quanto stabilito dalle linee guida adottate dal CREA in collaborazione con il GSE; sul sito del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) è pubblicata la versione di giugno 2022, ma non ancora sul portale del GSE, come invece indicato dalle regole operative. Tuttavia, i parametri riportati nelle regole operative sembrano essere in linea con quanto già previsto nelle citate linee guida.
Occhio ai controlli sugli Impianti agrivoltaici
Una volta entrato in esercizio l’impianto, per tutto il periodo di incentivazione è stabilito che le aziende agricole interessate dalla realizzazione dei sistemi agrivoltaici rientrino nella rilevazione della Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA) o, in alternativa ed esclusivamente per i sistemi agrivoltaici che accedono agli incentivi a seguito di iscrizione ai Registri, siano in possesso di fascicolo aziendale. Le regole operative mirano a semplificare l’attività di controllo sui piccoli impianti (fino a 1 MW), rispondendo in ciò anche alla richiesta presentata da Confagricoltura a seguito di consultazione pubblica e interlocuzione con il GSE.
Il monitoraggio principale della continuità dell’attività agricola sarà eseguito attraverso il controllo e la verifica i dati presenti nella RICA oppure nel fascicolo aziendale e grazie a una relazione agronomica asseverata, redatta da un professionista avente competenza in materia, sulla gestione colturale relativa all’anno di riferimento da presentare, con cadenza annuale entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento.
Il ruolo del GSE di controllo per gli impianti agrivoltaici
Il GSE eseguirà la verifica della continuità agricola durante il periodo di esercizio dell’impianto agrivoltaico, anche attraverso sopralluoghi o controlli documentali volti ad accertare l’effettiva rispondenza dell’attività ai dati e alle informazioni presentate dai soggetti beneficiari, nonché utilizzando i dati registrati dal sistema di monitoraggio secondario per la rilevazione degli ulteriori parametri di interesse, riservandosi di impartire le opportune prescrizioni, vincolanti ai fini del mantenimento degli incentivi riconosciuti.
Per chi partecipa alle aste
Nel caso degli impianti agrivoltaici che partecipano alle aste, la verifica del rispetto del requisito di monitoraggio sarà ulteriormente verificata effettuando un confronto dei dati relativi alle PLV (Produzioni Lorde Vendibili) registrate nell’ambito degli impianti agrivoltaici realizzati con i risultati economici e tecnici di aziende analoghe, che costituiranno l’elemento di riferimento per confrontare le rese.