È quasi magia Johnny, o meglio, nell’originale Orange Road (Kimagure Orenji Rōdo, lett. “Capricciosa Orange Road”), è un manga shōnen, creato da Izumi Matsumoto e pubblicato in Giappone sul mensile Shōnen Jump, edito dalla Shūeisha, dal marzo 1984 all’ottobre 1987. In Italia, in seguito al successo della serie animata, pubblicato da Star Comics tra l’ottobre 1992 e l’ottobre 1994. Dal manga tratta una serie televisiva anime, prodotta dalla Pierrot e andata in onda dall’aprile 1987 al marzo 1988 su Nippon Television; in Italia trasmessa su Italia 1 dal gennaio 1989 con censure e riadattamenti; tra il 1996 e il 1999 pubblicata in VHS una più fedele edizione non censurata dell’anime con lo stesso titolo del manga, ripresa nel 2003 per l’edizione in DVD con il titolo Capricciosa Orange Road.
Le altre produzioni
Oltre alla serie TV e al manga prodotti due film cinematografici, otto OAV e nel corso degli anni novanta pubblicate tre light novel con il titolo Shin Kimagure Orange Road, un sequel della serie. In Giappone, la serie ha ottenuto un buon successo tanto da favorire un merchandising su di essa.
Trama
Kyōsuke Kasuga (Johnny nell’edizione Mediaset) è un ragazzo quindicenne dai poteri paranormali (ESP) che, cambiata per l’ennesima volta città a causa delle sue sorelle (che usano a sproposito i poteri), conosce la bella Madoka Ayukawa (Sabrina), la quale gli regala un cappello rosso, e ne rimane subito affascinato. Ben presto egli conosce Hikaru Hiyama (Tinetta), amica del cuore di Madoka, che si innamora e si avvicina sempre di più a lui. Nella scuola che frequenta, Kyōsuke stringe poi amicizia con Seiji Komatsu (Michael) e Kazuya Hatta (Carlo). Kyōsuke si fidanzerà con Hikaru, pur essendo innamorato anche di Madoka, ma senza trovare mai il coraggio di rivelare i suoi veri sentimenti. Fra i tre sorgeranno spesso delle incomprensioni, dovute soprattutto alla titubanza di Kyōsuke, il quale sembra preferire Madoka, ma non vuole rinunciare all’amore di Hikaru. Kyōsuke riesce però ad uscire dalle situazioni più scomode grazie all’uso dei suoi poteri o all’utilizzo di stratagemmi come tornare indietro nel tempo.
Edizione italiana di Johnny
In Italia il manga è stato pubblicato in seguito al successo della serie televisiva dalla Star Comics senza censure dall’ottobre 1992 all’ottobre 1994 con il titolo Orange Road e il sottotitolo errato “Dalla serie TV È quasi magia Johnny”, con il senso di lettura occidentale e con una suddivisione dei capitoli diversa da quella originale: di conseguenza, i volumi furono 25 anziché 18. Una seconda edizione è pubblicata dalla stessa casa editrice dal dicembre 2004 al maggio 2006: questa edizione ha mantenuto la medesima traduzione e lo stesso senso di lettura della prima, ma la suddivisione dei capitoli rispetta quella dell’edizione originale giapponese. Una terza edizione basata sulla versione “deluxe” giapponese messa in commercio dalla casa editrice J-Pop a partire dal mese di novembre 2012.
Episodio pilota
Nel 1985 prodotto un film cinematografico, intitolato Panico a Okinawa, che può essere considerato l’episodio pilota della serie televisiva. I doppiatori dei personaggi sono diversi rispetto all’anime prodotto in seguito. Il film parla di una vacanza a Okinawa vissuta da Kyōsuke, Hikaru, Madoka, Kazuya e Yūsaku, nella quale Kyōsuke e Madoka rischiano la vita durante una immersione subacquea e salvati grazie all’aiuto dei poteri ESP del cuginetto Kazuya. La trama, seppur con differenze, poi utilizzata nell’episodio 46 della serie TV. Il film non è mai uscito al di fuori del Giappone.
Serie televisiva
I diritti per la trasmissione acquistati da Reteitalia (oggi Mediaset) negli anni ottanta. La serie trasmessa dal 24 gennaio al 28 maggio 1989 all’interno del contenitore Bim bum bam su Italia 1 con il titolo È quasi magia Johnny in un’edizione pesantemente censurata, per poterla destinare ad un pubblico di età inferiore a quello di adolescenti cui era in origine rivolta. I cambiamenti sono il titolo, che fa pensare che i poteri paranormali di Kyōsuke siano l’argomento principale, e i nomi dei personaggi, sostituiti con nomi italiani e anglosassoni (Kyōsuke viene chiamato Johnny, Madoka diventa Sabrina e Hikaru cambia nome in Tinetta). La maggior parte dei tagli riguarda scene non adatte a un pubblico di bambini, causando molte incomprensioni tra gli spettatori. Due episodi completamente eliminati, l’episodio 35 e l’episodio 37. Il primo contiene una scena di nudo e mostra Kyōsuke, ipnotizzato da Komatsu e Hatta, che ruba biancheria intima femminile. Da notare che nella sigla, composta da scene tratte dagli episodi, è inserito un breve estratto di una delle scene tagliate. Nonostante la grande quantità di censure, questa edizione italiana ha segnato l’importazione dell’opera di Izumi Matsumoto in Italia, ed ha appassionato un’intera generazione di giovani.
L’anime non censurato
Dopo la pubblicazione del manga, nel 1996 è arrivato in Italia, per conto della Dynamic Italia (oggi Dynit), l’anime non censurato, con un nuovo doppiaggio più fedele all’originale, inclusi i nomi originali giapponesi, e in 16 VHS dal titolo Orange Road. Questa edizione poi riproposta dalla Yamato Video in 10 DVD nel 2003, cambiando i titoli degli episodi e quello dell’anime, che diventa Capricciosa Orange Road. Esso è andato in onda in Francia con il titolo Max et compagnie nel 1990 e in Spagna con il titolo Johnny y sus amigos nel 1992, rispettivamente sui canali La Cinq e Telecinco con la stessa edizione censurata italiana, poiché le due emittenti televisive sono di proprietà della Mediaset (infatti la sigla utilizza la melodia e lo stesso patchwork di immagini di quella italiana).
Come finisce È quasi magia Johnny?
La storia ruota intorno alle disavventure amorose di Johnny, un ragazzo con dei poteri speciali, sempre diviso tra le due amiche Sabrina e Tinetta. Nel finale Johnny, innamorato perso di Sabrina, rimane sconvolto dalla scoperta che la ragazza ha scambiato una promessa di vero amore con un ragazzo più grande ben sei anni prima. Grazie ai poteri magici di suo nonno, il giovane torna indietro nel tempo solo per scoprire che il ragazzo in questione è proprio lui stesso! Nel frattempo però, nel presente, Sabrina deve partire per l’America e sta cercando Johnny per dirgli addio, ma lui si trova ancora nel passato. Allora il nonno di Johnny spedisce pure lei indietro nel tempo, e la ragazza capisce che il suo grande amore è sempre stato Johnny.
I due tornano nel presente e, dopo averle rivelato di avere dei poteri magici, Johnny si mette finalmente con Sabrina. Ma come spesso accade, l’anime ha un finale diverso da quello originale del manga. l titolo originale è Kimagure Orange Road e i protagonisti sono gli stessi, seppur con i nomi giapponesi originali. Nell’ultimo numero del manga Johnny (Kyosuke) capisce di amare solo Sabrina (Madoka), ma lei ha bisogno di tempo per capire i propri sentimenti e decide di partire. A complicare le cose ci si mette Tinetta (Hikaru), che arriva a schiaffeggiare Johnny per averla ingannata tutto questo tempo. Subito dopo affronta anche l’amica, colpevole di averle nascosto il suo amore corrisposto per Johnny. Dopo essersi chiarite, le due amiche fanno pace e Tinetta arriva addirittura a chiedere a Sabrina di tornare presto in Giappone da Johnny. Infine anche Sabrina dichiara il suo amore al protagonista e i due si scambiano un romantico bacio sulla stessa scalinata che Johnny aveva percorso al suo arrivo in città.
I film
Dopo la serie animata, prodotti due film con protagonista Johnny, usciti in Italia nel 1994 e 2000. Il primo, Una difficile scelta, è quasi una storia parallela alla serie. Non vengono nominati né i poteri né i viaggi nel tempo. Johnny si fa coraggio e lascia definitivamente Tinetta per stare con Sabrina. Alla fine del film, Tinetta si trasferisce a New York per la delusione e per diventare un’attrice. Il secondo film, …e poi, l’inizio di quell’estate…, è ambientato anni dopo e i protagonisti hanno 19 anni. Ritornano in scena i poteri di Johnny che, per salvarsi da un incidente, finisce nel futuro. Scopre che il Johnny ventiduenne è un reporter disperso in guerra e che Sabrina attende con ansia il suo ritorno. Dopo varie peripezie, Johnny riesce a rintracciare il se stesso disperso e, grazie ai poteri di entrambi, torna indietro nel tempo e riabbraccia Sabrina.
7 cose che non sapevate su È quasi magia Johnny
È quasi magia Johnny è, come detto, il titolo della versione italiana di Kimagure Orange Road (“La capricciosa Orange Road”). Con uno scopo, far innamorare tutti gli spettatori, uomini e donne, del personaggio di Sabrina (anche perché il primo ad esserne innamoratissimo era il suo creatore…). Ecco allora 7 cose che forse non sapevate su È quasi magia Johnny!
1. Amori e sfighe di Johnny
Izumi Matsumoto (nome d’arte di Kazuya Terashima) avrebbe oggi 60 anni. Ci ha lasciati creando un vuoto in molti appassionati. Dà vita al manga di Kimagure Orange Road nell’anno degli Acchiappafantasmi, l’84. Non è il primo manga shonen su un triangolo amoroso e le indecisioni dell’adolescenza, Orange Road, ma la storia di Kyosuke (Johnny), Hikaru (Tinetta) e Madoka (Sabrina) spopola, divenendo un caposaldo del genere. Matsumoto, tra le altre cose, in quei tre anni passati a disegnare Orange Road ingaggia come assistente Kazushi Hagiwara, il futuro autore di Bastard!! Nel ’99, però, Matsumoto si ferma per un brutto problema di salute, diagnosticato correttamente solo anni dopo. Poi si riprende, ma la sorte è in agguato Alcuni anni fa una brutta ricaduta, in seguito a un assurdo incidente in stazione (travolto da un tizio che andava di fretta per non perdere il treno).
2. Johnny di Pegaso
Ok, così l’esper imbranato Johnny si chiamava in realtà Kyosuke Kasuga. La dolce ed energica Tinetta era Hikaru Hiyama, la bella tenebrosa (creduta all’inizio una teppista) Sabrina era Madoka Ayukawa. Il resto era il consueto mix, nell’edizione arrivata in TV da noi, di nomi italiani, inglesi e… russi da tipici cittadini giapponesi: Paolo (Kazuya), Luigi (Master), Sergej (Takashi)… Quello che forse non sapete è che a dare la voce a Tinetta in È quasi magia Johnny era l’attrice Marina Massironi. Tinetta peperino bulgaro di Tokyo, quindi. “Rabbrividiamoooo”. Suggestivi anche i nomi in cui ci s’imbatte spulciando il cast di doppiatori originali. Quello di Kyosuke era infatti Toru Furuya. E se il nome non vi dice nulla, sappiate che in Giappone è stato la voce di Amuro Ray (Gundam), Hyouma Hoshi (Tommy la stella dei Giants), Pegasus (I Cavalieri dello Zodiaco) e Tuxedo Mask (Sailor Moon).
3. Una sigla sui Genesis
La sigla di È quasi magia Johnny, cantata da Cristina D’Avena e scritta da Alessandra Valeri Manera, è arrangiata da Carmelo “Ninni” Carucci, che ha realizzato per Mediaset una quantità impressionante di sigle, da Occhi di gatto a Sailor Moon e il cristallo del cuore, passando per Power Rangers, Ti voglio bene Denver, Una spada per Lady Oscar, Il mistero della pietra azzurra…In Spagna e Francia, dove l’anime è andato in onda sulle TV gemelle di Canale 5, La Cinq e Telecinco, la sigla è la stessa, semplicemente con titolo e testi diversi. A Parigi e dintorni, ad esempio, il cartone è noto come Max et compagnie. E non morite troppo dalla voglia di sentire la sigla in francese?
Restando in tema musicale, Izumi Matsumoto era evidentemente un fan dei Genesis. Il locale in cui lavora Madoka si chiama Abcb, che in giapponese si pronuncia come il titolo di un album della band di Gabriel e Collins, Abacab. In un numero del manga, il proprietario del locale indossa una t-shirt con il logo di un altro disco del gruppo, Invisible Touch.
4. La Madonna
Questo il suggestivo titolo di un artbook dedicato da Akemi Takada quasi interamente a Madoka/Sabrina. Chi diavolo è Akemi Takada, vi state chiedendo? È l’artista che si è occupata del character design dell’anime e in carriera ha partecipato alla realizzazione di altre serie di successo come Gatchaman, Lamù, L’Incantevole Creamy, Cara Dolce Kyoko e Patlabor. Quel libro lì col titolo strano? Quello in cui Madoka è talmente stilizzata che non sembra neanche lei? Mai vi interessasse, costa oggi più di 300 euro. Usato. Ora sapete perché si chiama così.
5. Film e Oav
Oltre ai 48 episodi della serie TV, di Orange Road realizzati 8 OAV (film per l’home video) e due film cinematografici, nell’88 e nel ’96. Il primo, È quasi magia Johnny: Una difficile scelta, rappresenta una sorta di pseudo finale parallelo della serie televisiva. Kyosuke/Johnny vorrebbe tornare alla spensieratezza del suo primo incontro con le due co-protagoniste e la storia rilegge in chiave realistica, senza gag e poteri ESP, il mondo di Orange Road. Nel ’94 Mediaset l’ha infilato in coda alle altre puntate, dividendolo in più parti e fischiettando come nulla fosse. Stesso trattamento per l’altro film, poi riproposto in home video senza tagli e censure con il titolo di Orange Road The Movie: …e poi, l’inizio di quella estate… (sì, è un titolo con sei puntini di sospensione). Questo secondo film parte dal futuro dei personaggi. Scopriamo così che il Kyosuke diciannovenne è fidanzato con Madoka e che Hikaru è diventata una ballerina a New York. Il character design è di un altro autore, il che spiega perché i personaggi sono esteticamente così diversi.
6. Sabrina in Paradise
Si diceva all’inizio che Madoka/Sabrina era l’ideale di donna perfetta per l’autore del manga. Ma a chi si è ispirato Matsumoto per crearla? Fisicamente alla Phoebe Cates di Fuori di testa (Fast Times at Ridgemont High, 1982), ma buttandoci dentro anche il piglio e il taglio (di capelli) della cantante Akina Nakamori, che in Shojo A cantava di una giovane donna ribelle. Ma è stata fonte d’ispirazione per il personaggio anche l’attrice Naomi Kawashima. Lo ha ricordato pubblicamente lo stesso Matsumoto, omaggiando l’artista giapponese scomparsa prematuramente nel 2015.
7. Niente mutande
Parlando di censure. A cadere sul tavolo del montaggio televisivo italiano non furono solo un’infinità di brevi scene (qualsiasi cosa avesse a che fare con apprezzamenti sulle forme femminili, epistassi da eccitazione, scritte in giapponese e biancheria intima), ma anche due interi episodi, il 35 e il 37. Nel primo, Kyosuke, sotto ipnosi, ruba delle mutandine, mentre il secondo è incentrato sulla sfida con una banda giovanile. La cosa buffa è che una delle scene tagliate è diventata un momento clou della sigla del cartone: Sabrina poggia teneramente la testa su una spalla di Johnny, mentre i due sono seduti su una panchina. Perché l’hanno tagliata? Perché in quella scena Madoka gli chiede di fermarsi a dormire da lui. Era pure lei, stto sotto, un peperino di Tokyo.
La sigla di Johnny
La sigla dell’anime, che si intitolava È quasi magia, Johnny!, era scritta da Alessandra Valeri Manera su musica e arrangiamento di Carmelo Carucci, ed era cantata dalla divina Cristina D’Avena.
La censura di Johnny
Veniamo alla parte dolente: la censura. La maggior parte dei tagli riguardava le scene non adatte a un pubblico di bambini: i suddetti tagli causavano molte incomprensioni tra gli spettatori e buchi narrativi nella trama.Due episodi completamente eliminati, l’episodio 35 e l’episodio 37. Il primo conteneva una scena di nudo e mostrava Johnny ipnotizzato che rubava biancheria intima femminile. Da notare che nella sigla, composta da scene tratte dagli episodi, è inserito un breve estratto di una delle scene tagliate. Eccoci qua, dopo anni a restituirvi il maltolto, ovvero le scene censurate che voi, ai tempi, in preda ad esplosioni ormonali, sognavate di vedere. Ecco la versione integrale degli episodi 35 e 37.