A Treville, frazione di Castelfranco Veneto, un tempo assumeva una grande importanza con il castello della famiglia Camposampiero e con i potentati dell’epoca. Era il territorio del terribile Ezzelino da Romano, imparentato poi con l’imperatore Federico II, lo Stupor Mundi che aveva preso in moglie sua figlia Selvaggia. E poi le lotte della Serenissima. Di ciò non rimane nulla, perché tutto fu distrutto, se non nei racconti della locale narrazione da parte dell’Associazione Culturale per la Storia presieduta da Teresa Favino che, con passione e abnegazione, ci fa ritornare indietro nei secoli assaporando e facendo immaginare com’era Treville 8 secoli fa. Chi viene in questa parte del territorio di Castelfranco Veneto ora trova una bella e rigogliosa campagna attraversata dal fiume Muson. Qui passa la ciclabile Muson dei Sassi, qui la tappa obbligata è il ristoro agriturismo Dal Moro, autentico locale contadino dove ci accolgono Daniele Barban, 70 anni superati, cuoco per passione, la moglie Daniela Guidolini e i figli Serena e Simone, tutti attivi nell’agriturismo.
Daniele Barban, da dove arriva questa passione?
L’idea di aprire l’Agriturismo dal Moro è nata nel 1990, da me e da mia moglie Daniela. Avevo 37 anni, mia moglie 32 con figli piccoli: abbiamo intrapreso questa nuova strada in un locale semplice che conteneva 40 posti a sedere. Iniziammo a preparare insaccati, pasta fatta in casa, carne alla griglia. E da lì siamo cresciuti. Molti sono stati gli interventi fatti nel corso di questi 34 anni: ampliamento del locale, realizzazione di camere alloggio, acquisto di terreni eccetera. Ogni anno passato è stato il frutto di una grande passione e di voglia di migliorarsi.
Daniele Barban, come mai il nome “Dal Moro”?
Il nome agriturismo dal Moro è nato semplicemente per onorare la figura di mio padre che si chiamava Giovanni Barban, detto comunemente ‘ il moro’ per la sua scura carnagione dovuta dalle ore trascorse nei campi assolati, ma anche dalla sua proverbiale giovialità e forza agricola.
Ora la continuità viene affidata anche ai figli Serena e Simone?
Ci sono io a fare il cuoco, mia moglie collabora. Ma affido la continuità ai miei figli Simone e Serena. Simone ha 45 anni, è diplomato all’ istituto alberghiero Maffioli di Castelfranco Veneto e si è laureato in scienze e tecnologie alimentari e con un master in cultura del cibo; lui segue la gestione dell’ azienda agricola e agrituristica.
Serena invece è più giovane di 3 anni, anche lei diplomata all’ alberghiero Maffioli. Ha poi deciso di laurearsi in sociologia e magistrale in Scienze delle Religioni con due tesi sul Cammino di Santiago de Compostela. Lei è un’ amante dei lunghi cammini e ha pure scelto di diventare guida GAE, ambientale escursionistica. Qui vicino, adiacente al fiume Mason, passa il sentiero degli Ezzelini e su questo Serena, che è amante della natura e del mondo delle aromatiche, ha un nuovo progetto che vedrete nelle prossime settimane. Veniteci a trovare e vedrete. Per il momento non aggiungiamo altro.
Serena ha la passione delle erbe aromatiche…
Da un paio d’ anni, assieme al fratello, hanno dato vita a un giardino botanico con annesso la serra in vetro. Seminare e coltivare queste piante sono per Serena fonte di accrescimento personale, e poterle poi trasformare in tisane e sali aromatizzati è diventata la sua passione. Passione che vuole tramandare anche ai più piccini ora che l’ azienda è diventata anche fattoria didattica.
Noi amiamo il nostro lavoro e siamo sempre pronti a nuovi progetti e idee per migliorare sia la qualità del cibo, con la continua ricerca delle ricette tradizionali, sia avvalorare il lavoro nella nostra azienda.
Daniele Barban, ci dica della cucina e di quanto gli ospiti possono trovare nel vostro locale
Io seguo la carne nelle grandi griglie, è la mia specialità. Non mancano le focacce, il vino, le birre, le conserve, i salumi. Tutte cose genuine che produciamo nei nostri campi. Abbiamo ricevuto numerosi riconoscimenti, da quello di Agrichef per la ricetta premiata “sopa coada”, al “Restaurant Guru”… Ma quello che a noi piace è vedere il sorriso della gente, soddisfatta nello stare qualche ora nel nostro agriturismo.
Per i lettori di www.enordest.it il cuoco Daniele Barban propone la ricetta della carne salada, una delle specialità che si possono apprezzare nel suo agriturismo.
La carne salada
Ingredienti. 2 kg girello di manzo, aromi: salvia, bacco di ginepro, rosmarino, menta, pepe in grani qb, 200g fragole, 200g pesche, salsa di aceto balsamico qb, olio evo qb, insalatina e misticanza. Per la marinatura: 1 kg di sale grosso, 1 kg di zucchero in canna.
Preparazione.
Prepariamo la carne e la aromatizziamo con le varie erbe aromatiche. Massaggiamo la carne, lasciamo riposare e riassaggiamo, questo per una settimana, aggiungendo una mistura di sale e di zucchero. Con un panno procediamo ad asciugare la carne finchè risulta bene asciutta. In un piatto prepariamo la misticanza e alterniamo le fettine di carne che abbiamo precedentemente tagliato. Aggiungiamo delle fettine di fragole e pesche. Ultimiamo il piatto con olio extra vergine di oliva e salsa di aceto balsamico.
Il vino in abbinamento
Per la carne salada un buon abbinamento può essere con il vino incrocio Manzoni della Cantina Furlan di San Vendemiano, in provincia di Treviso: un vino gradevole, dalla giusta mineralità che ben si addice a un piatto composto dalla carne marinata arricchita di verdura e frutta. Da provare.