Tadej Pogacar, Geraint Thomas, Julian Alaphilippe, Filippo Ganna, Cristophe Laporte e Jonathan Milan sono tra i corridori più attesi al via oggi sabato 4 maggio da Venaria Reale nel Giro d’Italia numero 107. Come nel 2023, sarà Roma a celebrare il vincitore del Trofeo Senza Fine.
Il Grande Torino
Si parte dal Piemonte e si passerà sulla collina di Superga proprio per ricordare il 4 maggio del 1949 quando l’aereo che trasportava la squadra del Grande Torino si schiantò contro la collina che sovrasta la città al rientro da Lisbona. Colpa della nebbia, delle condizioni meteorologiche improvvisamente disastrose. La squadra più forte del mondo si spense al completo su quell’areo, morirono anche i dirigenti e i giornalisti al seguito. La corsa Rosa vuole omaggiare gli Invincibili di quella squadra.
E’ la quarta volta che il Piemonte ospita la partenza del Giro, i precedenti sono datati 1961, 2011 e 2021.
La sfida per la maglia rosa: lo sloveno Tadej Pogacar è il grande favorito
Il grande favorito per la vittoria della classifica generale è Tadej Pogacar. È nato a Komenda (Slovenia) il 21 settembre 1998, è alto 1.76 cm e pesa 66 chili. Professionista dal 2019, ha ottenuto 70 vittorie con 2 Tour de France (2020-2021); 3 Giri di Lombardia (2021-2022- 2023); 2 Liegi-Bastogne-Liegi (2021-2024); 1 Giro delle Fiandre (2023); 2 Strade Bianche (2022-2024); 2 Tirreno Adriatico (2021-2022). Bronzo olimpico a Tokyo 2021 e bronzo iridato a Glasgow 2 Numero 1 dell’UCI World Ranking, lo sloveno fa il suo debutto nella Corsa Rosa dopo un inizio di stagione trionfale che lo ha visto a segno per sette volte su dieci giorni di corsa totali.
Tadej Pogacar sarà la grande stella del Giro d’Italia 2024.
“Mi sento pronto per una corsa che ho sognato da anni”
Dice Pogacar: “Mi sento pronto per una corsa che ho sognato da anni. La preparazione per il Giro è andata davvero bene e non ho corso troppo fino ad oggi, solo 10 giorni, quindi mi sento fresco e pronto ad affrontare il mio primo Giro, è una corsa che sogno di fare da tanto tempo e sento che ora è il momento giusto per farla: ho corso molto in Italia da dilettante ed è una nazione molto importante per il mio percorso nel ciclismo. Sicuramente è uno dei miei posti preferiti dove pedalare e amo anche la cultura e ovviamente il cibo e spero che possiamo rendere speciale questo mese: ovviamente il mio obiettivo è fare classifica generale e abbiamo anche Molano per le volate e un team molto solido in generale e non vedo l’ora di iniziare”.
Pogacar cerca la storica accoppiata giro-tour l’ultima volta riuscita a Marco Pantani nel 1998
Cercherà poi la storica accoppiata Giro-Tour nello stesso anno, impresa che manca dai tempi di Marco Pantani nel 1998. Da Coppi al Pirata un club esclusivo di sette campioni. Fausto Coppi 1949-1952, Jacques Anquetil 1964, Eddy Merckx 1970-1972- 1974, Bernard Hinault 1982-1985, Stephen Roche 1987, Miguel Indurain 1992- 1993 e Marco Pantani 1998.
Gli avversari dello sloveno
Il maggiore antagonista sarà Geraint Thomas, che nel 2023 è stato scalzato dalla vetta della classifica solo nella penultima tappa. Il gallese avrà nuovamente al suo fianco Thymen Arensman, 6° nell’edizione passata e tra i maggiori favoriti per la Maglia Bianca. Tra i corridori che l’anno scorso hanno chiuso nella top 10 finale saranno al via anche Damiano Caruso, (4°) e Eddie Dunbar (7°). Ritornano al Giro con ambizioni Romain Bardet, secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi, Ben O’ Connor, vincitore di una tappa e secondo classificato all’UAE Tour, Daniel Felipe Martinez, tre successi stagionali, Juan Pedro Lopez, vincitore del Tour of the Alps, e la Maglia Rosa dell’edizione 2014 Nairo Quintana. Tra i debuttanti più attesi, anche in ottica Maglia Bianca, figurano Cian Uijtdebroeks, 8° alla Vuelta a España 2023, e Antonio Tiberi, che si è messo in luce in questa stagione a Volta a Catalunya e Tour of the Alps.
I velocisti che attendono l’arrivo in gruppo
Sono tanti gli uomini veloci al via della Corsa Rosa per quella che si profila come una vera e propria sfida stellare negli arrivi di gruppo. Il capofila è la Maglia Ciclamino del 2023, Jonathan Milan, che ha confermato il suo valore imponendosi in due tappe e nella Classifica a Punti della Tirreno-Adriatico. Tra gli sprinter più attesi, e già capaci di vincere al Giro d’Italia, troviamo Caleb Ewan (5 successi), Fernando Gaviria (5), Alberto Dainese (2), Kaden Groves (1), Biniam Girmay (1), e Tim Merlier (1). Fanno il loro esordio nella Corsa Rosa Fabio Jakobsen, 46 vittorie in carriera di cui 6 nei Grandi Giri, e due giovani velocisti che si sono messi in grande evidenza come Olav Kooij, 4 vittorie stagionali, e Laurence Pithie, vincitore della Cadel Evans Great Ocean Road Race e settimo alla Paris-Roubaix. Completano la lista dei pretendenti alle volate Phil Bauhaus, Sam Welsford, Juan Sebastian Molano e Enrico Zanoncello.
I cacciatori di tappe
21 frazioni equivalgono a 21 possibilità diverse di entrare, con un successo di tappa, nella storia della Corsa Rosa. E’ ampio e ben variegato il campo dei pretendenti ai successi parziali a partire da Filippo Ganna, sei volte vincitore di tappa e grande favorito delle prove contro il tempo. L’ex Campione del Mondo dovrà vedersela con rivali come Mikkel Bjerg, Tobias Foss, Magnus Sheffield, Edoardo Affini, Ethan Vernon e la new entry Lorenzo Milesi, vincitore del titolo iridato tra gli Under 23. Esordio alla Corsa Rosa per il due volte Campione del Mondo Julian Alaphilippe e per l’attuale Campione Europeo Cristophe Laporte, entrambi con l’obiettivo di lasciare il segno. Nelle frazioni più vallonate cercheranno gloria corridori abili in salita come Hugh Carthy, Esteban Chaves,Jan Hirt, Lorenzo Fortunato, Michael Woods, Einer Rubio, Filippo Zana, Koen Bouwman, Maximilian Schachmann, Aurélien Paret-Peintre, Giulio Pellizzari, Domenico Pozzovivo, Mauri Vansevenant, Michael Storer, Max Poole, Lucas Plapp, Davide Piganzoli e Wout Poels mentre tra i corridori più abili a percorsi misti vanno segnalati Matteo Trentin, Jasper Stuyven, Quinten Hermans, Andrea Bagioli, Jan Tratnik, Andrea Vendrame, Lilian Calmejane, Davide Ballerini, Simone Velasco, Simon Clarke, Stefano Oldani, Benjamin Thomas e Alessandro De Marchi.
Cinque le tappe che attraversano il nord-est
Saranno cinque le tappe che percorrono il Nordest. Nella sedicesima partenza da Livigno per la tappa della Cima Coppi che nel 2024 sarà ancora una volta il Passo dello Stelvio con i suoi 2.758 m. La Livigno-Santa Cristina Valgardena (Monte Pana), in provincia di Bolzano, propone 4.400 m di dislivello che culminano con i 2 chilometri conclusivi di Monte Pana sempre sopra il 10%.
Da Selva di Val Gardena a Passo Brocon: salita e discesa
La tappa numero 17 da Selva di Val Gardena a Passo Brocon di 159 chilometri che si propone come una delle tappe decisive del finale di Giro. Ad esclusione del breve tratto da Canazei a Predazzo ci sono soltanto salite o discese. Si scalano il Passo Sella e il Rolle che hanno fatto la storia del Giro del primo dopoguerra per passare al Passo Brocon da due versanti. Quello di Canal San Bovo, che ha già visto passare il Giro del 1955-56-57 e 67, e quello inedito della Val Malene con il lungo tratto oltre il 10% che porta all’arrivo.
A Padova spazio per i velocisti, in Friuli si passa dove morì Ottavio Bottecchia
La volata a Padova (Fiera di Primiero-Padova 166 km), tappa che passa a Valdobbiadene e a Treviso, e la frazione di media difficoltà di Sappada di 154 chilometri da Mortegliano con Passo Duron e Sella Valcalda prima del finale – la tappa transita da Peonis dove morì Ottavio Bottecchia.
Nella penultima tappa c’è da scalare due volte il Monte Grappa
Anticipano la resa dei conti della Alpago (Lago di Santa Croce) Bassano del Grappa. Ci sarà il “solito” passaggio sul Muro di Ca’ del Poggio. Per la Corsa Rosa si tratta della settima tappa dopo gli applausi ricevuti con le edizioni 2009, 2013, 2014, 2017, 2020 e 2022. Per la salita di San Pietro di Feletto, dove lo scorso week-end è transitato anche il Mondiale Gravel, sarà l’undicesimo passaggio di uno dei grandi giri: alla sette edizioni del Giro d’Italia vanno infatti aggiunti i due transiti del Giro d’Italia under 23 (2018 e 2021) e gli altrettanti passaggi del Giro Rosa (2014 e 2017). A due anni dall’ultima volta (era il 26 maggio 2022) 175 km con due scalate del Monte Grappa da Semonzo che vide l’attacco vittorioso di Nibali nel 2010 e la crono vinta da Quintana nel 2014). Grande Arrivo a Roma con il circuito passerella nella Città Eterna.
Prima settimana
Il Giro si sposta per raggiungere la Liguria (Acqui Terme-Andora 187 km) e quindi la Toscana (Genova-Lucca 177 km) prima di una serie di tappe impegnative e in alcuni casi potenzialmente decisive non fosse per la scrematura dei favoriti che imporranno al gruppo. Si succedono una tappa mossa, una cronometro individuale e una tappa di montagna con arrivo in salita. Nell’ordine: Viareggio-Rapolano Terme (177 km) con circa 12 km di sterrati nel finale, in parte già visti alla Strade Bianche e in parte inediti.
Foligno-Perugia, la prima cronometro
Segue Foligno-Perugia, cronometro individuale (37.2 km) con gli ultimi 4 km in salita per giungere al centro storico toccando i luoghi turisticamente più famosi dell’Umbria legati a San Francesco come Assisi e Spello. Dopo la fatica contro le lancette secondo arrivo in salita sui 14 km di Prati di Tivo (Spoleto-Prati di Tivo 153 km), già sede di tappa alla Tirreno-Adriatico in diverse occasioni. Da Spoleto si attraversa l’Appennino Umbro per arrivare sul massiccio del Gran Sasso. Prima del giorno di riposo la carovana giunge a Napoli (Avezzano-Napoli 206 km), nel suo salotto di via Caracciolo, con una tappa potenzialmente da volata.
Seconda settimana: partenza da Pompei
Si riparte, dopo il riposo, da Pompei per una tappa che ciclisticamente presenta un arrivo in salita inedito (Pompei-Cusano Mutri, Bocca della Selva, 141 km) e culturalmente lega archeologia e paleontologia. Pompei e la vicina Longola nell’area di partenza parlano di storia romana, di vita quotidiana fino all’eruzione del Vesuvio. Pietraroja a qualche decina di chilometri dall’arrivo racconta la storia del cucciolo di dinosauro “Ciro” ritrovato fossilizzato praticamente intatto che ha permesso di apprendere molte cose sul mondo di 65 milioni di anni fa.
Francavilla un traguardo per velocisti
Francavilla al Mare ospiterà una meritata volata (Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare 203 km) prima della tappa dei muri di Fano (Martinsicuro-Fano 183 km). Una tappa selettiva caratterizzata dai “muri bassi” delle Marche ovvero quelli con pendenze elevate, ma non estreme che dovrebbero portare un manipolo di ciclisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Riccione-Cento: la tappa che attraversa le zone martoriate dall’alluvione
Ancora una volata nella Riccione-Cento (179 km) che attraversa le zone martoriate dall’alluvione del maggio 2023. Fine settimana con due tappe molto impegnative: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda: cronometro individuale (31.0 km) e Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 223 km con arrivo in salita inedito. La cronometro è l’ultima occasione per gli specialisti per accumulare vantaggio sugli scalatori, ma già il giorno successivo questi ultimi avranno l’occasione se non di ribaltare la situazione almeno di rosicchiare secondi, o minuti, agli avversari. La crono è piatta e velocissima, laddove nel 1859 fu combattuta la seconda guerra di indipendenza.
Livigno: finale con l’interminabile con la forcola
Per arrivare a Livigno si supereranno 5.200 metri di dislivello con nel finale l’interminabile Forcola di Livigno (sconfinamento in Svizzera) e l’arrivo al Mottolino dove gli ultimi 1.800 metri percorrono su asfalto una pista di sci con un’alternanza di rampe al 18% e brevi tratti quasi piatti.
Le tappe
– sabato 4 maggio: prima tappa. Venaria Reale-Torino km 136: dislivello 1.450 m
– domenica 5 maggio: seconda tappa. San Francesco al campo: Santuario di Oropa km 150: dislivello 2.250 m
– lunedì 6 maggio: terza tappa. Novara-Fossano km 165: dislivello 750 m
– martedì 7 maggio: quarta tappa. Acqui Terme-Andora km 187: dislivello 1.400 mt
– mercoledì 8 maggio: quinta tappa. Genova-Lucca km 176: dislivello: 1.650 m
– giovedì 9 maggio: sesta tappa. Viareggio – Rapolano Terme km 177: dislivello 1.900 m
– venerdì 10 maggio: settima tappa. Foligno.Perugia Tudor ITT km 37,2: dislivello 400 m
– sabato 11 maggio: ottava tappa. Spoleto-Prati di Tivo km 153: dislivello 3.850 m
– domenica 12 maggio: nona tappa. Avezzano-Napoli km 206: dislivello 1.150 m
– lunedì 13 maggio riposo
– martedì 14 maggio: decima tappa. Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva) km 141: dislivello 2.750 m
– mercoledì 15 maggio: undicesima tappa. Foiano di Valfortore- Francavilla al Mare km 203: dislivello 1.450 m
– giovedì 16 maggio: dodicesima tappa. Martinsicuro-Fano km 183 – dislivello 2.200 m
– venerdì 17 maggio: tredicesima tappa. Riccione-Cento km 179: dislivello 150 m
– sabato 18 maggio: quattoricesima tappa. Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda Tudor ITT km 31: dislivello 150 m
– domenica 19 maggio: quindicesima tappa. Manerba del Garda – Livigno (Mottolino) km 220: dislivello 5.200 m
– lunedì 20 maggio riposo
– martedì 21 maggio: sedicesima tappa. Livigno-Santa Caterina Valgardena (Monte Pana) km 202: dislivello 4.350 m
– mercoledì 22 maggio: diciassettima tappa. Selva di Val Gardena – Passo del Brocon km 154: dislivello 4.100 m
– giovedì 23 maggio: diciottesima tappa. Fiera di Primiero-Padova km 166: dislivello 550 m
– venerdì 24 maggio: diciannovesima tappa. Mortegliano-Sappada km 154: dislivello 2.700 m
– sabato 25 maggio: 20 tappa. Alpago-Bassano del Grappa km 175: dislivello 4.200 m
– domenica 26: ventunesima tappa. Roma-Roma km 126: dislivello 300 m