Avevamo già indossato il costume per andare al mare. C’era stato un brusco cambio di abbigliamento, “rivoltati” gli armadi per riprenderci le magliette con le macchine corte, pantaloni estivi. Abbiamo pensato troppo in fretta che l’inverno ci aveva abbandonati. Ed invece non è stato così. Visto che in fretta e furia abbiamo ripreso l’abbigliamento invernale. Piogge intense, abbassamento delle temperature di almeno una decina di gradi hanno caratterizzato il clima di questa ultimi dieci giorni. E questo repentino cambio di temperatura ha avuto i suoi effetti sull’agricoltura. Specie su certi prodotti che in questo periodo primaverile stanno attraversando una fase fondamentale per poi dare i loro frutti. Ne sanno qualcosa gli imprenditori agricoli del Nordest, ormai abituati da una quindicina d’anni a “convivere” con questo clima pazzo. Lo stesso presidente del Condifesa TVB (oltre 10mila imprese agricole associate) Valerio Nadal da tempo sostiene che “oggi gli sconvolgimenti climatici repentini sono diventati una costante. Il nostro obiettivo è quello di tutelare il reddito degli agricoltori”.
Proprio sul recentissimo clima pazzo abbiamo intervistato il direttore del Condifesa TVB Filippo Codato che in questi giorni assieme ai tecnici sta valutando la situazione di eventuali danni alle colture e ai vigneti.
Direttore provi a fare una prima stima di questo maltempo che si è abbattuto sul Nordest. Ci sono situazioni particolarmente gravi?
“ Ci sono state grandinate, vento forte e basse temperature che hanno caratterizzato maggiormente l’ultima settimana. Le nostre colture hanno resistito, i seminativi come frumento, orzo e colza non hanno subito particolari danni. Anche il mais che è nelle primissime fasi fortunatamente non desta preoccupazioni ma rimaniamo vigili”
E i vigneti con questo clima pazzo?
“Sulla vite ormai i vitigni hanno un germoglio evidente o sviluppato abbondantemente e quindi sono in una fase molto delicata. Le grandinate e il vento forte hanno causato danni limitati, ma anche in questo caso, monitoriamo la situazione”
Tutti ricordano bene la gelata dell’aprile di sette anni fa e ancora non si parlava di questo clima pazzo
“Per quanto riguarda il gelo non abbiamo registrato situazioni di abbassamento tale da scendere sotto lo zero in aree molto vaste o in interi appezzamenti e vitigni. Si registra la creazione di qualche bolla da aria fredda qualche saccatura che ha creato danni in zone limitate nella maggioranza dei vigneti interessati. Sono state colpite le zone di pianura tra Verona e Vicenza e nella Marca verso sud della provincia di Treviso, ma non ci sono perdite significative”.