Ci sono artisti capaci di segnare un’epoca, di firmarla con la propria impronta, di farcene respirare gli umori. Rodica Tanasescu è una di questi, soprattutto per ciò che concerne la scultura in vetro, di cui è una degli indiscussi protagonisti a Venezia e all’estero.
Chi è Rodica
Nata in Romania, ma da decenni in Italia, Rodica ha un cursus honorum di tutto rispetto: laureata presso l’Istituto di Arti Plastiche di Bucarest, con una specializzazione in pittura monumentale, ha frequentato in seguito i corsi della Scuola sperimentale di Grafica presso l’U.I.A. Da allora in poi, Tanasescu è attiva sia sul versante delle mostre personali, sia per quanto riguarda la produzione dei manufatti in vetro, per la quale può contare sulla strettissima collaborazione della fabbrica muranese Zanetti. I suoi studenti – l’artista ha a lungo insegnato nelle scuole – hanno imparato da lei il rigore e la tenerezza, la forza espressiva sempre parametrata al messaggio morale. Una brancusiana, Rodica, per ragioni identitarie, ma non solo; una studiosa minuziosa e seria delle potenzialità dei diversi materiali; una progettista accurata.
Rodica al Palazzo delle Prigioni
La ragione per parlare e scrivere di questa Maestra, ci è suggerita dall’inaugurazione appena avvenuta di una piccola, ma preziosa esposizione al Palazzo delle Prigioni, presso la sede del Circolo Artistico di Venezia – Aps. L’evento, con l’esibizione di Lorenzo Liuzzi al pianoforte, ha visto una grande partecipazione di pubblico. La scelta delle opere sembra, di primo acchito, minimale: una selezione di grafiche preparatorie e un’unica, significativa scultura in vetro massiccio calcedonio di Murano, che s’intitola Complicità (piuttosto recente, è del 2022).
Il colore
Non inganni la sobrietà dell’allestimento, Rodica Tanasescu c’è tutta, in quelle grafiche potenti ed illuminate dal colore. È presente, trionfante, purissima, la forma: quella traccia curvilinea, avvolgente che – oltre all’itinerario del conterraneo Brancusi – ricorda anche Alberto Viani, quindi la forma creata dal segno, lo spazio contenuto, definito. In più, non si può fare a meno d’identificare, in quei torsi dalla leggera asimmetria, in quelle xilografie, nelle stampe da matrice in plexiglass, la volontà precisa di un progetto. Perché un conto è creare un bozzetto, altro è applicarlo ad una materia affascinante ed insidiosa come il vetro: l’artista partecipa in prima persona alla realizzazione dei manufatti che crea, conosce il rischio.
Rodica e la trasparenza tra le arti
Eppure, nonostante la valenza tecnica del lavoro paziente di Rodica, chi entra in contatto con il suo mondo, ne resta affascinato: è la magia della trasparenza, tutta isolana, di quelle tinte cariche di tramonti, di scie di laguna. Sembra farsi da sé, come la fatica di chi danza; sembra attraversare il mondo con leggerezza, eppure è carica di una sapienza cosciente e talvolta faticosa.
E così è Rodica, per i fortunati che l’hanno conosciuta e frequentata in questi anni: lieve, empatica e fortissima. Con una valenza drammatica sempre contenuta in toni introspettivi, e un amore smisurato – quello sì incontenibile – per il proprio lavoro quotidiano. La ricordo muoversi con disinvoltura, con la lieve ansia delle inaugurazioni, tra esposizioni pubbliche e fornaci muranesi. L’ho vista incrociare musica, poesia e scultura, con la profonda convinzione che ogni evento sia un’avventura sincretica e avvincente, con lo stesso entusiasmo, oggi come allora.
Da molti anni Tanasescu collabora con il fantastico nucleo storico del Centro Internazionale della Grafica di Venezia, Silvano Gosparini e Nicola Sene in primis; frequenta i corsi di tecnica sperimentale di grafica presso l’Atelier Aperto di Venezia (di cui fa parte) condividendone le iniziative editoriali ed espositive. Curiosa del mondo, pronta ad imparare, con l’umiltà dei grandi. E del C.I.G. è il raffinato catalogo che accompagna questa nuova esposizione di Rodica. Se passate per San Marco in questo mese di gennaio, decisamente vale la visita.
Informazioni
Rodica Tanasescu Vanni. Grafica Sperimentale e trasparenze lagunari.
Circolo Artistico di Venezia – Aps
Palazzo delle Prigioni
Castello 4209 – 30122 Venezia
Tel. +39 041 5201078