Quando il personaggio alle volte travalica il risultato sportivo. Parliamo di allenatori. E se istituissero gli allenatori a vita? Facciamo qualche esempio. Partiamo dal calcio femminile.
Perchè non Milena Bertolini tra gli allenatori a vita?
Andrea Soncin recupera le giocatrici accantonate da Milena Bertolini e batte le campionesse del mondo, la Spagna. Milena era il calcio femminile, ha cambiato la storia del movimento, era un lusso anche per la nazionale femminile, come Berruto per il volley, da ct.
Eppure, come con Berruto, chi arriva dopo fa meglio, almeno all’inizio, non sappiamo per quanto.
Tante volte finisce che personaggi diventino tali per le belle parole e siamo orientati a essere più indulgenti perchè parlano bene, appunto. E Milena è un’icona della sinistra, di Reggio Emilia, della provincia.
Peraltro se qualcuno su Sky sosteneva che dovesse essere licenziata dopo l’uscita all’Europeo, personalmente credo meritasse di restare anche dopo il Mondiale, a vita, parlo seriamente, certo il ciclo era finito. Ma il francese Arsene Wenger all’Arsenal per 22 anni? Alex Ferguson e i 27 al Manchester United? Gasperini ora 8 all’Atalanta. Ecco, sarebbe bello se Gasp finisse a Bergamo, ha 65 anni, dai 57 è all’Atalanta, sarebbe bello se imitasse Ferguson, il problema è che dovrebbe allenare sino a 86 anni!
Sarebbe bello rivedere in panchina Milena, come Davide Mazzanti, dopo il giusto stacco, un ct fra l’altro è meno logoro di chi allena tutti i giorni, è strano che non vengano subito chiamati da grandi club. All’estero, magari, una grande nazionale. Non come Blengini che per 5 anni guiderà la Bulgaria, che comunque non è da podio, neanche in Europa e neanche il presidente Ganev prevede il doppio incarico.
E Lippi, Velasco, Mancini allenatori a vita?
A proposito, conoscete il mio pensiero, sui più grandi. Mettiamolo anche nel calcio, Ancelotti Real Madrid e Brasile, Mourinho Roma e Portogallo.
Ancora, pensate la differenza fra Velasco, alle Olimpiadi a 72 anni e poi ai mondiali, sempre con le donne, a 73, rispetto a Marcello Lippi, che ha chiuso con la panchina a 71 anni, dopo la Cina, e comunque con il grande calcio aveva di fatto chiuso a 62 anni, dopo Sudafrica 2010.
Roberto Mancini è andato in Arabia Saudita, come tanti, Marcello in Cina, come molti meno, ma nessuno si è particolarmente indignato.
Sarebbe persino affascinante vedere un allenatore su due panchine contemporaneamente, come Gianni di Marzio a inizio carriera, in serie D, mi pare, un unicum, primi anni ’70.
Sarebbe stato affascinante Mancini con l’Italia e anche con l’Arabia Saudita, là poteva essere nello staff, lasciare Fausto Salsano ct, per esempio, e lui direttore tecnico, consulente.
Il doppio incarico è previsto in tanti sport, stranamente non nel calcio e stranamente non per Velasco, al femminile.
Allenatori a vita che cambiano sport
Infine, aspetto sempre di vedere un allenatore che cambi sport, ma come allenatore, e sono serissimo. Velasco, Peterson, ma potrei dire Berruto e Blengini al Torino credete avrebbero fatto tanto peggio di colleghi? Sì, certo, mi raccontava per Libero e La Nuova Sardegna, anni fa, Montali, che mancano proprio le conoscenze tecniche. Ma io sono convinto che una serie C1 l’avrebbero retta con disinvoltura, quei grandi nomi, come categoria.
Alessandro Campagna alla Juventus, ad esempio. Di sicuro è più facile, secondo me, allenare la Juve per un mago della pallanuoto che allenare la pallanuoto per un tattico del calcio, come Lippi, appunto.
Per non parlare di allenatori maschi per squadre femminili e viceversa. Carolina Morace alla Viterbese, in serie C1, resta l’unico esempio, Milena Bertolini sono convinto che valga almeno una buona serie B.
Amo i longevi, mica chi smette presto per fare la commentatrice, come Carolina Morace, che senso ha?
Il caso Recalcati
Charlie Recalcati è il principe di longevità, in panchina alle olimpiadi a 79 anni, anche se da ultimo, un debito di riconoscenza, a occhio.
Il migliore resta Berruto, che ho appena intervistato: “Volley, tiro con l’arco da direttore tecnico, amministratore delegato della scuola Holden, a Torino, di linguaggio, parlamentare”.
Premierato anche nel calcio, perchè non la Meloni ct? O Velasco premier? Strano che non sia mai sceso in politica, con quel suo essere pasionario di sinistra. E’ pure strano che la politica non corteggi tanto gli ex ct, solo magari gli ex campioni con Gianni Rivera. Che vuole allenare a 80 anni. Una squadra gliela darei. E parlo seriamente.