Sarà la rivoluzione dell’idrogeno a cambiare completamente lo scenario della mobilità, trasformandola in chiave sempre più sostenibile. Ne ha descritto in dettaglio gli scenari emergenti l’assessore alla mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, intervenendo all’incontro dedicato al tema dell’energia sostenibile nell’ambito della quarta edizione del ciclo di webinar promossi da Veritas e università Ca’ Foscari in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti. L’iniziativa intitolata “Scenari della sostenibilità” (programma completo al link https://www.unive.it/pag/18793/) è stata sviluppata da Veritas e dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’università di Venezia e ha registrato una novantina di partecipanti (studenti dell’istituto industriale Pacinotti e dei licei Stefanini di Mestre e Foscarini di Venezia, oltre a studenti universitari, ricercatori e rappresentanti di associazioni).
Molti dei temi trattati nei webinar sono approfonditi anche nella quarta edizione dell’Agenda dell’acqua e del riciclo Veritas 2023, che presenta un volume dedicato alla tutela della risorsa idrica (scaricabile al link https://www.gruppoveritas.it/sites/default/files/allegati/agenda_del_riciclo_2023-_societa_water_smart_obiettivi_da_raggiungere_o_gia_realta.pdf) e un volume dedicato nello specifico agli scenari della sostenibilità (scaricabile al link https://www.gruppoveritas.it/sites/default/files/allegati/agenda_del_riciclo_2023_-_riciclo_riuso_e_valorizzazione_gli_scenari_della_sostenibilita.pdf).
L’assessore Boraso: “in arrivo un centinaio di bus a idrogeno, al lido e a Pellestrina già attivi esclusivamente bus elettrici”
“Il concetto di Venezia capitale della sostenibilità è applicato in concreto dalla nostra amministrazione: un esempio è che nelle isole di Lido e Pellestrina le linee di bus sono già state completamente elettrificate, in un parco macchine complessivo che comprende già in totale 30 mezzi elettrici – ha spiegato l’assessore Boraso. – La rivoluzione green sarà completata nel giro di pochi anni, grazie ai finanziamenti del PNRR, con l’arrivo di decine di nuovi mezzi per il trasporto locale: un centinaio di bus a idrogeno e una quarantina ad elettricità. A queste prospettive strategiche si aggiungono poi le operazioni già avviate per l’utilizzo di mezzi come biciclette e monopattini messi a disposizione dal Comune di Venezia per i cittadini, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità della mobilità nella terraferma mestrina”.
Timothi Pepe (Avm): “anche in laguna navigazione a bassissimo impatto, l’impegno del gruppo per una sostenibilità globale”
Venezia conta su una mobilità a basso impatto ambientale anche nello scenario unico della città lagunare. “Ogni anno la flotta di navigazione di ACTV – ha ricordato Timothi Pepe, responsabile ambiente del Gruppo AVM (di cui ACTV fa parte) – trasporta milioni di turisti, oltre ai cittadini locali, eppure questo sforzo straordinario comporta un minimo impatto sulle matrici ambientali di riferimento, iscrivendosi perfettamente nella tutela della laguna di Venezia. L’impegno del Gruppo AVM è volto infatti ad una raccolta sistematica dei dati riguardo i servizi attivi, in modo da poter mettere in campo linee strategiche sempre più affinate in un’ottica di sostenibilità globale”.
Francesca Venanzi (gruppo Avm): “entro il 2026 in arrivo nuove imbarcazioni e nuovi bus a idrogeno, elettricità, metano e diesel”
“Complessivamente per il settore di navigazione entro il 2024 è previsto l’arrivo di una ventina nuove imbarcazioni e di un’altra quindicina entro il 2026 – ha precisato Francesca Venanzi, ingegnere HSE manager del Gruppo AVM. – Nel comporto automobilistico, nei prossimi tre anni, è previsto l’arrivo di 13 nuovi autobus a metano, 35 elettrici e 94 alimentati ad idrogeno; per le linee extraurbane, sempre entro il 2026, è prevista l’entrata in funzione di 11 bus diesel, 28 bus a metano ed altri 4 a idrogeno”. Nelle prospettive della rivoluzione green un ruolo cruciale è giocato dall’idrogeno che sarà la forma meno impattante di energia per la mobilità del futuro.
A Venezia è prevista nei prossimi anni anche l’installazione di una stazione di rifornimento per i nuovi mezzi alimentati ad idrogeno, che sarà realizzata da Eni, grazie ai fondi del PNRR.
Graziano Tassinato (Veritas): “al Gplab il progetto per ricavare idrogeno mediante elettrolisi con utilizzo di energia solare”
“A Marghera è già nata l’Hydrogen Valley – ha raccontato Graziano Tassinato, responsabile del Green Propulsione Laboratory di Veritas – di cui anche il nostro laboratorio di ricerca fa parte. Si tratta di una iniziativa importante anche per la riconversione sostenibile dell’area industriale veneziana. La stazione di rifornimento è un primo passo importante, perché dovrebbe entrare in funzione ricavando l’idrogeno da un processo di elettrolisi dell’acqua, cioè con l’utilizzo di una fonte naturale, ma pur sempre con grande richiesta di energia elettrica.
I problemi che l’idrogeno pone infatti rappresentano le sfide emergenti dei prossimi anni, in particolare riguardo ai processi di produzione di questo gas che non si trova in giacimenti come il metano, ma va ricavato mediante dei processi mirati. Queste specificità richiedono l’applicazione di tecnologie innovative sempre più efficaci per la sua produzione a prezzi sostenibili e per lo stoccaggio necessario per gli utilizzi a fini di alimentazione dei mezzi di trasporto. Nel nostro centro stiamo studiando la produzione di idrogeno, anche grazie all’utilizzo di energia solare e per via biologica, anziché elettrica”.
Al Gplab Veritas nel frattempo procedono le sperimentazioni relative anche ai biocarburanti avanzati. “Con l’università di Padova e Venezia stiamo cercando di trovare le soluzioni migliori per produrre biocarburanti anche a partire dall’impiego di specifiche tipologie di microalghe in grado catturare l’anidride carbonica presente nei fumi industriali – ha proseguito Tassinato. – Il processo si iscrive in un’ottica di economia circolare anche per quanto riguarda il recupero della co2 contenuta nelle emissioni di impianti come il termovalorizzatore di Fusina”.
Andrea Ballabio (laboratorio Ref): “energia dai rifiuti strategica e complementare al riciclo per evitare la discarica”
La necessità di ridurre l’utilizzo di fonti fossili, emersa anche a seguito della guerra in Ucraina, richiama l’importanza del recupero di energia dai rifiuti.
“L’Unione europea dà chiare indicazioni per un riciclo che deve essere non inferiore al 65% . Ed a cui è associata la necessità di ridurre drasticamente il ricorso alla discarica per percentuali anche inferiori al 10% – ha sottolineato Andrea Ballabio, economista di Laboratorio REF ricerche-. In quest’ottica il recupero energetico dai rifiuti diventa strategico andando ad integrare, per il 30% circa, il riciclo promosso con l’economia circolare. Si tratta di un percorso, rispetto al quale il Nord d’Italia ed il Veneto sono ai vertici della classifica nazionale, ma che vede ancora in posizioni arretrate il Meridione. Approccio e mentalità però stanno cambiando rapidamente. Perché ormai anche i cittadini si rendono conto dell’efficacia e dell’efficienza di una gestione dei rifiuti che associa il riciclo derivato dalla raccolta differenziata al recupero energetico. Riducendo al massimo il ricorso alla discarica”.
Riccardo Seccarello (Veritas): “dal rifiuto secco, energia elettrica per il funzionamento di ecoprogetto e il fabbisogno annuo di 2600 famiglie”
Veritas, la multiutility che gestisce il ciclo dei rifiuti nella città metropolitana di Venezia e nel comune di Mogliano, risulta ai vertici nazionali con un indice di raccolta differenziata pari al 72%, a cui si affianca il recupero energetico per la componente indifferenziata non più recuperabile.
“Ogni anno Gruppo Veritas raccoglie circa 530mila tonnellate di rifiuti – ha illustrato Riccardo Seccarello, responsabile comunicazione Veritas – . Il rifiuto indifferenziato ammonta a circa 158mila tonnellate. Si tratta di materiali che non rientrano nelle diverse filiere della raccolta differenziata. Ma rispetto alle quali, all’interno degli impianti di Ecoproetto, società del Gruppo Veritas, vengono comunque realizzate ulteriori selezioni. Questo per estrarre quanto ancora potenzialmente riciclabile, ad es riguardo gli scarti di plastiche.
Il rifiuto urbano residuo rimanente viene privato dell’umidità e trattato per diventare poi combustibile solido secondario. Ogni anno vengono prodotte circa 60mila tonnellate di questo materiale con alto potere calorifico, che permette di alimentare il funzionamento degli stessi impianti. E fornire energia elettrica in rete per l’equivalente del fabbisogno annuo di circa 2600 famiglie. Il termovalorizzatore di Fusina è un impianto di ultima generazione ad alta tecnologia. E sottoposto a continue verifiche delle emissioni in linea con i parametri fissati dalle più recenti normative.”
Cristina Cavinato (Ca’ Foscari): “ricerca e implementazione dell’economia circolare nel corso in biotecnologie per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”
L’applicazione del recupero energetico anche da biomassa è un altro degli obiettivi indicati dall’Unione Europea, per quanto riguarda anche la produzione di biometano o bioidrogeno.
“Il corso di laurea in Biotecnologie per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile – ha aggiunto Cristina Cavinato, professoressa di impianti chimici all’università Ca’ Foscari – vuole formare gli studenti alle nuove professionalità impiegate dalle multiutilities e da aziende private nell’ambito della valorizzazione delle risorse e delle energie rinnovabili. Sia dal punto di vista chimico, microbiologico ed ingegneristico dei processi di conversione e produzione, sia mediante la valutazione dell’impatto ambientale che tali processi possono produrre. L’applicazione di tecnologie avanzate è strategico infatti per portare su scala industriale gli esiti delle ricerche sperimentali condotte all’università o su piattaforme come il Gplab Veritas. Per favorire questi sviluppi il corso in biotecnologie di Ca’ Foscari ha sede a Treviso, all’interno di un sistema industriale fortemente innovativo che include la partecipazione di aziende come Veritas, Etra, Contarina etc”.
Giorgio Bagordo (Wwf): ognuno di noi in prima linea per evitare abbandono di rifiuti in natura e ridurre utilizzo della plastica”
Ma accanto alle scommesse della ricerca per la riconversione verde anche nel settore energetico, resta fondamentale l’impegno di ogni cittadino per la riduzione della produzione e la corretta gestione dei rifiuti.
“L’iniziativa Plastic smart cities, promossa dal WWF a livello globale, ha trovato un importante riscontro nel Comune di Venezia . Che ha aderito anche con un piano di azione per la riduzione della plastica non necessaria (https://www.comune.venezia.it/sites/comune.venezia.it/files/page/files/psc_exe_digitale.pdf) – ha concluso Giorgio Bagordo, responsabile delle campagne per la sostenibilità del WWF. –
Resta ferma la necessità da parte di tutti i cittadini a non abbandonare alcun rifiuto nell’ambiente. E nello specifico a non gettare oggetti di plastica nel mare e in laguna. In attesa delle tecnologie che possano soppiantare la plastica di derivazione petrolchimica con prodotti completamente biodegradabili, ciò che dobbiamo fare è essere responsabili in prima persona nelle nostre scelte e azioni quotidiane. L’appello è rivolto soprattutto ai giovani che saranno protagonisti dello sviluppo ecologico dei prossimi anni come cittadini e come futura classe dirigente”.