L’edizione numero 111 del Tour de France partirà per la prima volta dall’Italia. La prima frazione, il 29 giugno sarà di 206 km da Firenze a Rimini, si proseguirà poi con i 200 km da Cesenatico a Bologna. La terza giornata porterà il gruppo in Piemonte, attraverso la tappa più lunga della Grande Boucle, da Piacenza a Torino per un totale di 229 km. Il Belpaese saluterà la corsa gialla il 2 luglio quando il plotone partendo da Pinerolo percorrendo 138 km attraverserà il confine arrivando a Valloire, dopo aver scalato il Galibier.
Partenza da Firenze nella frazione dedicata a Gino Bartali
Tutto comincerà dall’Italia, dalla Toscana e da Firenze e per la prima volta il Tour de France toccherà la città natale di Gino Bartali. Ma Firenze ha un legame antico sia con la Francia che con il ciclismo. Firenze e l’Emilia-Romagna sono fisicamente collegate dalle montagne e questa prima tappa non regalerà nulla al gruppo: per poter arrivare a conquistare la prima maglia gialla della corsa si dovranno fare i conti con il Valico dei Tre Faggi, il Barbotto e il San Leo, prima di tagliare il traguardo di Rimini. Una tappa unica, che chilometro dopo chilometro, ripercorre le imprese di tre campioni del Tour de France: Gino Bartali, Gastone Nencini e Marco Pantani.
La seconda tappa è per Marco Pantani: Cesenatico-Bologna
La seconda frazione di 200 km, sarà dedicata a Marco Pantani, il Pirata. Il passaggio attraverso l’Emilia-Romagna è abbastanza semplice all’inizio poiché porterà il gruppo a Imola e al suo famoso circuito automobilistico. La parte finale della tappa, sarà caratterizzata dalla salita al Santuario di San Luca (1,9 km al 10,6%), tradizionale finale del Giro dell’Emilia, ma che abbiamo visto anche nella corsa rosa, che verrà affrontato due volte negli ultimi 40 km e sarà un ottimo trampolini per quei corridori da Classiche che vorranno attaccare.
Terza tappa dedicata a Fausto Coppi: Piacenza-Torino
La terza frazione con i suoi 229 km da Piacenza arriverà a Torino e sarà la più lunga di tutta la corsa gialla e vedrà primeggiare i velocisti. Sarà questa la giornata in cui il Tour de France renderà omaggio a Fausto Coppi, attraversando Tortona, città dove il Campionissimo morì il 2 gennaio del 1960. Mentre il gruppo saluterà le terre di Coppi, le squadre dei velocisti si saranno già organizzate per l’arrivo a Torino
La quarta frazione avrà solo la partenza dall’Italia. Da Pinerolo si arriverà a Valloire, con una frazione breve di 138 km, ma terrificante e la classifica generale, già in questa giornata potrebbe delinearsi: si scaleranno Sestriere, Monginevro e Galibier.
Il Tour de France saluterà l’Italia al termine di una lunga salita che arriverà al Sestriere dove Coppi trionfò nel 1952, confine successivamente raggiunto con il Monginevro. Quindi, dopo aver scalato il col Lautaret, i corridori affronteranno il Galibier con i suoi 2.642 metri. Il traguardo sarà a Valloire dove si ricorda una straordinaria vittoria di Eddy Merckx nel 1972 e, nel 2019, Nairo Quintana conquistò questo traguardo al termine di una lunga fuga solitaria.
I campioni italiani che hanno vinto il tour: il primo fu il trevigiano Ottavio Bottecchia nel 1924 e 1925
Il primo campione italiano al Tour de France è stato il trevigiano di San Martino di Colle Umberto Ottavio Bottecchia, morto in circostanze poco chiare a Peonis, in Friuli, il primo corridore a indossare la Maglia Gialla dall’inizio alla fine della corsa. Conquistò la corsa gialla nel 1924 e nel 1925, secondo nel 1923. Né il Giro d’Italia né il Tour de France, però, hanno dedicato almeno un passaggio al Grande Campione. Come mai? Sì, che nella tappa del Giro d’Italia Alpago-Bassano del Grappa gli atleti passano vicino a San Martino di Colle Umberto (Treviso) dove c’è il Cippo e il progetto del Museo dedicato a Bottecchia. Mah…
Le due volte di Gino Bartali e di Fausto Coppi
Poi Gino Bartali nel 1938 e 1948. Tre anni dopo, con un duello straordinario tra Gino Bartali e Fausto Coppi, l’Airone di Castellania nel 1949 ottenne la vittoria finale con la maglia della Bianchi. Per Coppi il secondo successo è arrivato nel 1952.
Il leone del Mugello, Gastone Nencini, Felice Gimondi e il siciliano Vincenzo Nibali fu l’ultimo dei “nostri” nel 2014
È poi la volta di Gastone Nencini, soprannominato il Leone del Mugello, che conquistò la Grande Boucle nel 1960. Il bergamasco Felice Gimondi nel 1965 ha partecipato per la prima volta al Tour de France e proprio in quell’anno ha ottenuto la vittoria finale. Marco Pantani vinse nel 1998 dopo essere salito già due volte sul podio finale. Vincenzo Nibali – allenato dal trevigiano Paolo Slongo – è stato l’ultimo campione italiano a conquistare il Tour de France nel 2014.
In Francia qualche tappa per i velocisti
A questo punto la corsa offrirà qualche tappa di calma, con occasioni per velocisti e attaccanti puntando la Côte d’Or e la città di Digione: prima da Saint Jean de Maurienne a Saint Vulbas, poi la Macon-Digione prima della cronometro individuale fra Gevrey Chambertin e Nuits Saint Georges su un tracciato di circa 25 km piuttosto scorrevole. Il primo week-end vedrà poi la frazione per velocisti tra Semur en Auxois e Colombey les Deux Eglises e la Troyes-Troyes con ben 14 settori di sterrato tra le vigne per un totale di 32 km di strade bianche che potrebbero fare selezione più di una salita.
Una tappa dalla città del duplice campione del mondo Julian Alaphilippe
Dopo il riposo si farà visita alla città natale di Julian Alaphilippe, Saint Amand Montrond con partenza da Orleans, prima di affrontare il Massiccio Centrale con la tappa che da Evaux les Bauns giungerà alla stazione sciistica di Le Lorian dopo aver scalato Puy Mary-Pas de Peyrol.
Due arrivi in salita dopo aver scalato il Tourmalet e Peyresourde
A questo punto, dopo una frazione per velocisti fra Aurillac e Villenueve sur Lac, si arriverà a Pau, provenienti da Agen, per salire sui Pirenei: due arrivi in salita consecutivi, con la Pau-Pla d’Adet, dopo aver scalato Tourmalet e Horquette d’Ancizan e la Loudenvielle-Plateau de Beille, con ben 6 gpm fra cui Peyresourde e Col de Lers prima della scalata finale, nel week-end conclusivo della seconda settimana, prima del secondo riposo in Narbonne.
La terza settimana sarà decisiva: questa volta l’arrivo sarà a Nizza
La terza settimana partirà con una tappa per velocisti, la Gruissan-Nimes, prima di lasciare spazio alle Alpi con la Saint Paul Trois Chateaux-Super-Devoluy, con arrivo in salita dopo aver affrontato altre due salite piuttosto ripide. Dopo una frazione mista da Gap a Barcelonnette ecco le tappe che decideranno la Grande Boucle: prima la tappa regina del Tour con arrivo a Isola 2.000 dopo aver scalato Col du Vars e Col de la Bonette, scollinando a 2.802 metri, sulla strada più alta d’Europa, poi la conclusione in Costa Azzurra con le ultime due frazioni, prima l’ultima fatica in linea di poco più di 130 km sulle strade della Parigi-Nizza con Col de Braus, Turini, Colmiame e arrivo in cima al Col de la Couillole ed infine la cronometro individuale fra Montecarlo e Nizza, 35 km con le salite di La Turbie e del Col d’Eze prima di puntare il traguardo in riva al mare.
Il Tour attraverserà quattro nazioni: previsti 52 mila metri di dislivello
Per la ventiseiesima volta la corsa gialla non partirà dalla sul Paese di origine e in una edizione veramente speciale attraverserà 4 nazioni: Italia, San Marino, Monaco e Francia, dove visiterà 7 regioni e 30 dipartimenti e saranno 29 le città che faranno la loro apparizione per la prima volta alla corsa. Ci saranno salite, discese e pianure, ma anche 32 chilometri di strade non asfaltate durante la nona tappa, da Troyes a Troyes. I chilometri dedicati alle prove contro il tempo, saranno 25 e 34 per un totale di 59 km: 8 frazioni dedicate ai velocisti, 4 collinari, 7 di montagna (con 4 arrivi in vetta a Saint-Lary-Soulan Pla d’Adet, Plateau de Beille, Isola 2000, Col de la Couillole), 2 cronometro e 2 giorni di riposo. Previsti 52.230 metri di dislivello. Gli sfidanti sono tanti e tutti di altissimo livello: dopo un 2023 meraviglioso, con Vingegaard, Pogacar, Roglic ed Evenepoel: lo spettacolo sarà sicuramente assicurato.
Le 21 tappe per un totale di 3.492 chilometri
29 giugno – 1a tappa – Firenze – Rimini 206 km
30 giugno – 2a tappa – Cesenatico – Bologna 200 km
1 luglio – 3a tappa – Piacenza – Torino 229 km
2 luglio – 4a tappa – Pinerolo – Valloire 138 km
3 luglio – 5a tappa – Saint-Jean-de-Maurienne – Saint-Vulbas (Plaine de l’An) 177 km
4 luglio – 6a tappa Maçon – Dijion 163 km
5 luglio – 7a tappa – Nuits-Saint-Georges – Gevrey-Chambertin (crono) 25 km
6 luglio – 8a tappa – Semur-en-Auxois – Colombey-les-Deux-Eglises 176 km
7 luglio – 9a tappa – Troyes – Troyes 199 km
8 luglio – riposo
9 luglio – 10a tappa – Orleans – saint-Amand-Montrond 187 km
10 luglio – 11a tappa – Evaux-les-Bains – Le Lioran 211 km
11 luglio – 12a tappa Aurillac – Villeneuve-sur-Lot 204 km
12 luglio – 13a tappa – Agen – Pau 171 km
13 luglio – 14a tappa – Pau – Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet) 152 km
14 luglio – 15a tappa – Loudenvielle – Plateau de Beille 198 km
15 luglio – riposo
16 luglio – 16a tappa – Gruissan – Nimes 187 km
17 luglio – 17a tappa – Saint-Paul-Tros-Chateaux – Seperdévoluy 178 km
18 luglio – 18a tappa – Gap – Barcelonette 179 km
19 luglio – 19a tappa – Embrun – Isola 2000 145 km
20 luglio – 20a tappa – Nizza – Col de la Couillole 133 km
21 luglio – 21a tappa – Monaco – Nizza (crono) 34 km