Pokerissimo di Mondiali di ciclismo in provincia di Treviso: 1985 gare su strada a Giavera del Montello (gare su pista a Bassano del Grappa), 1999 cronometro a Treviso (gare in linea a Bassano del Grappa), 2008 ciclocross al Lago Le Bandie, 2011 mountain bike a Montebelluna. Revocata dall’Unione Ciclismo Internazionale (Uci) l’organizzazione di Filippo Pozzato ad Asiago, subito ci hanno pensato i trevigiani – macchina collaudatissima – ad allestire la rassegna iridata. Il percorso sarà dal Lago Le Bandie, a Lovadina di Spesiano (Tv) a Pieve di Soligo, nella centralissima piazza della cittadina, attraverso il Piave e soprattutto le colline tutelate dall’Unesco (nel capitolo a parte i dettagli del percorso).
Il belga Wout Van Aert il favorito della vigilia
La star assoluta è Wout Van Aert, poliedrico fuoriclasse belga. Ritenuto universalmente il corridore più completo del mondo, è stato tre volte campione del mondo UCI nel ciclocross, quattro volte vice-campione del mondo su strada tra prove in linea e cronometro, e vicecampione olimpico a Tokyo 2020, oltre ad aver vinto la Milano-Sanremo, la Strade Bianche e nove tappe al Tour de France.
Quest’anno non è stato particolarmente fortunato in termini di risultati, ma il Mondiale Gravel UCI arriva nel momento ideale per provare a dare una svolta e rendere questo 2023 memorabile. Poco più di un mese, a Houffalize, ha esordito in una gara gravel, vincendo e rifilando nove minuti al secondo classificato.
“Il gravel, di fatto, lo pratico da quando sono piccolo, quando con la mia bicicletta da ciclocross facevo uscite di lunghi chilometraggi – racconta Wout Van Aert – ho cominciato però ad apprezzarlo nell’anno del covid, mi ha permesso di fare percorsi e strade nuove in allenamento, e ho seguito con curiosità la sua rapida ascesa. Quest’anno cercavo un bell’obiettivo per il finale di stagione e il Mondiale Gravel UCI mi è sembrato quello più interessante, così ho chiesto alla squadra il permesso di correrlo”.
“Ho studiato un po’ il percorso online. So che ci sarà qualche muro insidioso, cercherò di scoprirlo il meglio possibile, perché nelle gare gravel è fondamentale conoscere bene il tracciato – continua Van Aert – i rivali? Sicuramente i corridori che arrivano dal WorldTour, ma bisognerà fare attenzione anche agli specialisti del gravel, che magari si conoscono meno e potrebbero rappresentare una sorpresa. Dovendo fare qualche nome, dico i due Vermeersch, il campione del mondo in carica Gianni e Florian, e poi Connor Swift della Ineos Grenadiers”.
L’esperienza dello spagnolo Alejandro Valverde
Tra i suoi avversari più accreditati, c’è un ragazzo non più giovanissimo, che però va forte come un ventenne: Alejandro Valverde, 43 anni. L’Imbatido da quest’anno non è più un corridore professionista, ma la sua voglia di gareggiare non si è certo sopita.
In carriera ha vinto 133 corse, tra le quali spiccano un Mondiale, 4 Liegi-Bastogne-Liegi e una Vuelta a España. Il ritiro è coinciso con la scoperta del gravel, che lo ha portato quest’anno a vincere, anzi dominare, due prove spagnole dell’UCI Gravel World Series, La Indomable e la Hutchinson Ranxo Gravel.
“Quando mi sono ritirato dal professionismo, avevo bene chiaro in testa di voler scoprire il mondo del gravel – ha spiegato Valverde -. Per me era una cosa totalmente nuova, che però mi ha permesso di tenere viva la mia vena più competitiva. Per tutto il 2023, quindi, mi sono allenato con in testa il grande obiettivo del Mondiale Gravel UCI. Ho studiato il percorso ma voglio conoscerne ogni angolo. So bene che contro alcuni di migliori corridori del mondo non sarà facile battersi, ma una cosa posso dirla con certezza: anche per loro non sarà facile battermi”.
Tanti nomi conosciuti
Ma saranno tanti gli aspiranti alla seconda maglia arcobaleno nella storia del Mondiale Gravel Uci. Ci sarà lo sloveno e vincitore della Milano-Sanremo 2022, Matej Mohorič, che quest’anno ha anche vinto una tappa al Tour, e poi la pericolosa pattuglia belga che, oltre a Van Aert, potrà contare sul campione del mondo in carica Gianni Vermeersch, e poi Florian Vermeersch e Quinten Hermans, corridori spesso protagonisti nelle classiche Monumento.
Tanti ex professionisti ritirati
Come Valverde, ci saranno tanti ex professionisti recentemente ritirati, come Niki Terpstra, vincitore di una Parigi-Roubaix e un Giro delle Fiandre, Jan Bakelants, il padrone di casa Sacha Modolo, Laurens Ten Dam, Nicholas Roche, Nathan Haas e Petr Vakoc. Infine, ci sono tanti altri volti noti come lo spagnolo Ivan Garcia Cortina, l’americano Luke Lamperti, il croato Fran Miholjević, l’ex campione britannico Connor Swift e Giovanni Carboni, che attualmente fanno tutti parte del gruppo professionistico.
La gara femminile: tutte le favorite
Nella gara femminile, che si terrà il 7 ottobre, tutti gli occhi saranno puntati su Lorena Wiebes, incoronata Campionessa Europea Donne Elite in terra belga-fiamminga il 1° ottobre. Già detentrice della maglia di campionessa europea, sarà pronta a lottare per la maglia iridata, sperando di surclassare la campionessa del mondo Uci in carica Pauline Ferrand-Prévot, che ha saltato i Campionati europei dello scorso fine settimana per malattia.
L’amore per il gravel di Elena Cecchini
Tra le protagoniste al Campionato Europeo corso domenica 1 ottobre ad Oud-Heverlee c’era anche Elena Cecchini: che ha conquistato la medaglia di bronzo alle spalle della compagna di squadra Lorena Wiebes. Per l’atleta di Udine il gravel ha rappresentato una bella novità. “Quella in Belgio – afferma Cecchini – è stata una prima esperienza davvero divertente, quello che mi aspetto nel week-end del 7-8 ottobre è una vera e propria festa. La gara sarà durissima, perché il percorso è molto impegnativo e selettivo, molto simile a quella che può essere una tappa di montagna. Per le mie caratteristiche potrebbe diventare un percorso troppo duro, ma sono contenta di partecipare e di aiutare le mie mie compagne. Correre un mondiale in Italia è sempre motivo di grande orgoglio, come lo è indossare la maglia azzurra e non vedo l’ora di correre”
La prima di Realini
Un’altra esordiente nel mondo delle gare gravel è Gaia Realini, atleta della Lidl-Trek. La giovane pescarese ha un palmares di primo piano nel mondo del ciclocross e si tuffa in questa nuova esperienza con la curiosità di chi ama sporcare le ruote di fango.
Sd Worx padrona
I nomi di spicco non mancheranno di certo a questa seconda edizione del Campionato del Mondo Gravel UCI. La SD Worx, dopo aver fatto incetta di vittorie su strada, ben più di 60, proverà a trasportare il suo strapotere anche nel mondo del gravel.
Oltre alla campionessa europea Lorena Wiebes scenderà in campo anche Demi Vollering che solamente nel 2023 ha vinto: Strade Bianche Donne, Amstel Gold Race Ladies Edition, Flèche Wallonne Féminine e Liège-Bastogne-Liège Féminines. L’olandese ha fatto incetta di vittorie anche nelle corse a tappe, con Vuelta a Burgos Feminas, Tour de Romandie Féminin e l’ultima edizione del Tour de France Femmes Avec Zwift. Da tenere d’occhio anche Kasia Niewiadoma del team Canyon//SRAM Racing, che quest’anno ha conquistato diversi podi dell’UCI Women’s WorldTour, tra cui il terzo posto al Tour de France Femmes avec Zwift.
A Treviso, però, ci saranno anche i volti noti del fuoristrada, su tutti spicca il nome di Sanne Cant. A lei si aggiungono Emma Norsgaard, Ashleigh Moolman-Pasio, la campionessa nazionale austriaca gravel Sabine Sommer e le italiane: Silvia Persico e Barbara Guarischi.
Tanti ex: Sacha Modolo (terzo nel 2022), Enrico Franzoi, campione del mondo under 23 (2003) e Mara Mosole, figlia di Remo Mosole
Al via del mondiale gravel tra i professionisti e amatori ci saranno Sacha Modolo, terzo l’anno scorso, che smesso le gare su strada, i crossisti Cristian Bernardi, Simone Pederiva. Tra i master l’ex iridato Enrico Franzoi nel 2003 under con la maglia della Trevigiani,Nicolò Ferrazzo, Nicola Dalto, Endes Lorenzon, Ivan Pasa, Alessandro Sartorato, Guiscardo Casellato, il sempreverde Agostino Durante, Roy Mazzucco. Tra le donne master: Nicole D’Agostin, Enrica Furlan, Cinzia Sartori, Mara Mosole, figlia di Remo. E a sorpresa tra gli amatori fascia 65-69, c’è la presenza dell’inaspettato Alain Prost, quattro volte campione Mondiale di Formula 1.
I nostri azzurri: gli uomini quattro atleti del nordest
Il campione italiano Matteo Zurlo (Uc Trevigiani Energiapura Marchiol), vicentino di Cusinati, Luca Cibrario (Mentecorpo Cicli Drigani Pro Team), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), di Buja (Ud), Mattia De Marchi (Enough Cycling Collective), di Noale, Daniel Oss (Totalenergies), di Trento e Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team).
Ovvia la presenza del campione italiano Matteo Zurlo, punta di diamante dell’Uc Trevigiani Energiapura Marchiol, 34° ai campionati europei di gravel: partirà 130° su 220 alteti.
C’è Simone Velasco il campione italiano professionista su strada, il friulano professionista Alessandro De Marchi, soprannominato “il Rosso di Buja”, Daniel Oss, secondo arrivato l’anno scorso a Cittadella dietro la belga Gianni Veermersch, il veneto Mattia De Marchi di Noale, cugino di Alessandro, 20° classificato ai campionati europei e Luca Cibrario, piemontese di Ciriè.
Donne: Cecchini, Borghesi, Bertizzolo, Paladin, le quattro del nordest
Sofia Bertizzolo (UAE Team), Giada Borghesi (Team Lapierre Trentino Alé), Elena Cecchini (Gs Fiamme Azzurre), Barbara Guarischi (Team SD Worx), Soraya Paladin (Canyon SRAM), Silvia Persico (UAE Team), Gaia Realini (Lidl-Trek).
C’è la campionessa italiana di ciclocross Giada Borghesi che vive a Rallo in Trentino, Barbara Guarischi, stradista pistard di 34 anni, quarta ai campionati europei ed Elena Cecchini, moglie di Elia Viviani, sempreverde in maglia azzurra, 31 anni di Udine, bronzo ai campione europei di domenica e medaglia d’argento ai recenti campionati europei di Mixed Team Relay. Corrono in casa le trevigiane Soraya Paladin, di Cimadolmo, seconda a Drenthe nella staffetta mista Élite, che corre praticamente in casa e Sofia Bertizzolo di Borso del Grappa, che ha partecipato ai mondiali di Wollongong, arrivata 17ª, Silvia Persico che gareggia per l’UAE Team ADQ.
Nella specialità del ciclocross ha vinto, ai campionati del mondo 2022 a Fayetteville, l’oro nella staffetta a squadre (evento test) e il bronzo individuale Elite; si è inoltre aggiudicata il titolo italiano Elite 2022 a Variano. Nel 2023 si è aggiudicata la Freccia del Brabante, ai campionati del mondo di Hoogerheide è arrivata quinta nella staffetta e quarta nella prova élite. L’abruzzese Gaia Realini corre per il team Lidl-Trek. Ha vinto una tappa alla Vuelta Femenina 2023 ed arrivata terza al Giro d’Italia.
Daniele Pontoni, commissario tecnico ed ex campione del mondo di ciclocross, di muris (ud), spiega il percorso
Il commissario tecnico della Nazionale Italiana Daniele Pontoni, ex campione del mondo di ciclocross, ha avuto modo di solcare queste strade, prendendo le misure con i vari percorsi e capendo dove potrebbero nascondersi le maggiori insidie. “È un percorso impegnativo – ha detto il commissario tecnico – per quella che è la categoria élite, quella dei professionisti, chi si porterà a casa la maglia iridata l’avrà davvero meritata. Sono due percorsi molto esigenti e ricercati nei minimi dettagli. Il primo punto cruciale sarà il tratto di sterrato che i corridori troveranno all’inizio: 21 km davvero impegnativi.
Quel tratto l’ho paragonato alla Foresta di Arenberg alla Parigi-Roubaix: si trova lontano dal traguardo ma creerà una prima grande selezione, dove si capirà chi non potrà vincere questo mondiale. Sarà necessario correre nelle prime posizioni fin dal via, per evitare di rimanere incastrati in fondo al gruppo con il rischio di cadere o fare molta più fatica del necessario. La parte decisiva, al fine di decretare il vincitore, sarà l’anello finale di 70 chilometri che vedrà quattro salite importanti: San Vigilio, Le Serre, Le Tenade e Collagù. Con l’ultima asperità a solamente a 7 km dal traguardo di Pieve di Soligo”.
Inaugurazione, sfilata delle squadre e giuramento il 6 ottobre
Venerdì 6 ottobre la cerimonia del Mondiale inizia a Le Bandie alle 17,30 con il ritrovo e posizionamento delle squadre. Alle 18 ci saranno i saluti e il benvenuto. 18,30 la sfilata delle nazionali, alle 19 la lettura del giuramento sportivo di Alessandro Ballan, Francesco Moser e Matteo Zurlo. Alle 19,10 la cerimonia di apertura ufficiale dei Mondiali con il taglio del nastro iridato. Sabato (donne) e domenica (élite) le gare
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