Esordire con una raccolta di racconti, in Italia, è cosa rara. Gli editori sono convinti che la forma narrativa breve non venda, soprattutto se a pubblicare è un autore che non ha al suo attivo altri libri. Magari, dopo uno o più romanzi, allora si decidono a dare alle stampe i suoi racconti. Eppure il racconto è un’arte narrativa nobilissima, che in Italia ha avuto esempi superbi, fin dalle origini, pensiamo al Novellino, scritto verso la fine del Duecento, o al Decameron del Boccaccio, e che, nel secolo scorso, ha dato ottimi risultati con scrittori come Parise, Manganelli, Buzzati, per fare solo qualche nome illustre. Un’arte difficile, perché richiede un forte senso della misura, una buona sensibilità per la sintesi, la capacità di “andare subito al punto” e di illuminare una vita intera, un personaggio, una situazione in poche pagine, offrendone al lettore l’essenza più intima.
L’esordio di Bodi
L’esordio narrativo di Gianluigi Bodi, con una raccolta di racconti, Un posto difficile da raggiungere (Arkadia Editore), quindi, è un evento letterario già di per sé apprezzabile. Apprezzamento che aumenta via via leggendo i quindici brevi testi che lo compongono inanellando altrettante storie che hanno in comune la ricerca di un posto nel mondo dei protagonisti. Questo è infatti il fil rouge che lega tutti i racconti, declinandolo in modi sempre diversi, creando atmosfere differenti e spesso divergenti che riescono a sorprendere il lettore.
La vita familiare può avere le tinte grottesche di un nucleo disfunzionale alle prese con la festa di compleanno di un padre/padrone (Il rito)oppure quelle affettuosamente nostalgiche de Il potere taumaturgico di Mike Bongiorno dove un nonno affida le sue decisioni ai “consigli per gli acquisti” di un famoso presentatore.
L’ambiente di lavoro può essere il drammatico teatro di una vendetta (La macchina che produce gli ingranaggi) oppure uno spazio sottratto ad una festa tra colleghi per riflettere su quanto sia sottile il confine tra sopportazione e decisioni estreme (Racconto di Natale). Ma anche un luogo dove sperimentare al tempo stesso sfruttamento, violenza e insperate occasioni di riscatto (Limonium vulgare).
Le difficoltà di una vita
Un licenziamento può essere la causa illuminante del fallimento esistenziale per un impiegato, fallimento che potrà stemperarsi soltanto in un atto improvviso di pietà e insieme di coraggio (Un gatto morto sul ciglio della strada), oppure l’occasione per cambiare completamente vita scoprendo lati inesplorati del proprio quartiere (Il vecchio in bicicletta).
La vita domestica può riservare scenari horror come nei racconti Willa non si allontana mai casa e Gli inquilini del piano di sotto e gesti d’amore disperati per accontentare un bambino gravemente malato (Mi basta Gesù).
Un’automobile in panne abbandonata in mezzo al nulla può condurre in un bar dove, forse, ricomincerà una vita diversa (Bar posta) e un vecchio e maleodorante zaino può contenere una vita intera che aspetta solo di essere raccontata (Invictus maneo).
Una statua in mezzo ai campi può nascondere inconfessabili segreti (La statua sulla colonna) e un campeggio estivo può rivelarci come far crescere il bambino che è in noi (Il bambino interiore in campeggio). E bambini sono anche i protagonisti del racconto Capitani coraggiosi, dove il bullismo è trattato in modo impeccabile, in un crescendo rossiniano che conduce ad un sorprendente epilogo.
Trovare il proprio posto nel mondo
Il proprio posto nel mondo dunque è un luogo difficile da raggiungere e, nel bene e nel male, i personaggi di questo libro non fanno altro che cercarlo disperatamente, come tutti noi del resto.
L’autore narra queste storie a volte con delicatezza, altre volte, dove necessario, con crudo realismo o con profondo senso del fantastico, alternando prima e terza persona, con uno stile molto visivo e sensoriale, adatto a far immergere rapidamente il lettore in un ambiente o una situazione dipingendo con pochi, ma efficaci tratti la psicologia dei protagonisti. Così come si conviene a chi sa scrivere racconti. E Gianluigi Bodi dimostra di avere sicuramente talento.
L’autore
Gianluigi Bodi è nato nel 1975, ha vissuto a Cavallino-Treporti (Venezia) fino a che non si è trasferito in provincia di Treviso nel 2009. Lavora all’Università Ca’ Foscari del capoluogo lagunare, nella quale si è anche laureato in Lingue e letterature straniere. Nel 2013 ha fondato il blog letterario “Senzaudio”. Nel 2015 ha vinto il concorso indetto dal festival letterario CartaCarbone con il racconto Perché piango di notte. È stato inoltre finalista nel 2018 e nel 2021 al contest “8×8, si sente la voce”.
Da allora ha continuato a scrivere e i suoi racconti sono apparsi su “Il primo amore”, “Pastrengo”, “Altri Animali”, “Narrandom”, “Malgrado le Mosche”, “Rivista Blam!”, “Spaghetti Writers”, “Ammatula”, “Spazinclusi”, “Crack” e su altre riviste letterarie sia digitali sia cartacee. Nel 2020 un suo racconto breve è stato incluso nella raccolta I giorni alla finestra (Il Saggiatore). Ha curato le antologie Teorie e tecniche di indipendenza (VerbaVolant, 2016) e Hotel Lagoverde (LiberAria, 2021). Un suo scritto è stato inserito in Ti racconto una canzone (Arcana, 2022). Collabora con il sito web del Premio Comisso sul quale tiene la rubrica “Venetarium”.
Gianluigi Bodi, Un posto difficile da raggiungere, Cagliari, Arkadia, 2023 (Collana SideKar, 25).
Grazie mille per la bellissima recensione.
🙂
Una recensione che ha colto in pieno la scelta narrativa di Gianluigi Bodi di raccontare il posto nel mondo come “difficile da raggiungere”.
Grazie mille, bellissima.
Grazie a lei per l’apprezzamento!
Che meraviglia. Il mio sogno saper scrivere. Poter lasciare il mio pensiero è il mio sentire in un luogo dove chiunque potrà sempre e per sempre trarne ispirazione….
Complimenti a chi ha potuto godere di questo privilegio
Marta Lepschy