Per l’ottavo anno di seguito, all’interno dell’evento Woman Art Expo 2023 collaterale ad Arte Fiera Dolomiti, saranno esposte opere di Yvan Beltrame (Venezia 1917 – Treviso 2005), un grande maestro veneziano che ha attraversato il XX secolo, lasciando una vasta produzione sia per quanto riguarda il numero di lavori eseguiti sia per la varietà delle tecniche artistiche utilizzate.
Per oltre cinquant’anni Beltrame ha contribuito a caratterizzare la sperimentazione artistica veneziana. Dopo gli studi liceali, e il diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia conseguito nel 1947, la sua attività creativa e pittorica si svolgerà sempre nel sestiere di Dorsoduro: luogo magico nel cuore di Venezia tra il Canal Grande e le Zattere che diventerà la Montmartre veneziana dei giovani artisti. Nel 2003, per problemi di salute, si trasferisce nella Marca trevigiana: lontano dal suo atelier e da Venezia non dipingerà più. Muore a Treviso il 30 marzo del 2005.
Le sue opere sono frutto di numerose sperimentazioni
La sua produzione è molto vasta, sia per il numero di opere sia per le stesse tecniche artistiche usate: dai dipinti a olio su tela e su supporti lignei o su ceramica, al disegno a colori oppure in bianco e nero, ad acquerello e a tempera, all’incisione a ‘punta secca’ su metallo, e su materiali più morbidi come la xilografia su faesite e la calcografia, dalle lacche su supporti lignei alla linoleografia per stampa su stoffa, al mosaico (spesso a soggetto religioso), alla progettazione di vasi e oggetti realizzati in collaborazione con i maestri vetrai di Murano, a pannelli decorativi per l’arredamento.
Aver preferito l’incisione al disegno la dice lunga sul modo di lavorare di Yvan Beltrame: eliminando ogni frivolezza e cercando invece l’essenziale in ogni contorno, la sintesi di ogni forma.
Nel 1948 torna la Biennale a Venezia, la prima del dopoguerra
Nel 1948 Yvan partecipa alla XXIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, l’anno successivo gli sarà assegnato il primo premio alla Bevilacqua La Masa e una tela, dal titolo Donna seduta, è acquistata dalla Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro.
Il ritorno all’origine
Le opere degli anni Cinquanta e Sessanta sono contrassegnate da una Fase Figurativa di stampo Espressionista sempre più rivolte verso un Surrealismo trasformato e interpretato da esperienze Simboliste e Metafisiche. Beltrame torna al figurativo, ai temi legati allo studio del corpo umano: non più figure esotiche di un mondo mitico o cavalleresco, fantastico e colorato, ma giovani donne e uomini del suo tempo
I piatti-teatrini di Beltrame
Tratto da: “EPOCA” – domenica coi pittori – 19 settembre 1954.
Ho acquistato da Cardazzo un servizio di piatti dipinti a Venezia da Yvan Beltrame. Non mi occorrevano piatti. Ma quelli esposti da Cardazzo mi piacevano. Rappresentavano scene di caccia su fondi colorati. A casa dissero che non ci si poteva mangiare dentro: v’erano troppi serpenti. Io e i miei figli adottammo subito il servizio. Ci piaceva affacciarci sulle scodelle e spiare il cacciatore. La foresta di questo servizio per sei era piena di piccoli cervi, orsacchiotti e lepri. V’erano pure i grandi uccelli di acqua dolce. L’aquila era rappresentata come nei capitelli di San Marco. In quanto ai serpenti non erano più terribili di quelli dipinti da Rousseau nella notte messicana. I piatti-teatrini continuano a proporre sciarade. Si parte per una cena come per il Capo di Buona Speranza.
Raffaele Carrieri
Il periodo meta-simbolista e surreale di Beltrame
Yvan Beltrame vive a Venezia, dove tutto è oggettivamente un insieme d’immagini riflesse su specchi d’acqua, e il mistero dell’esistenza si svolge in uno scenario che è uguale o simile a fondali teatrali che accentuano l’atmosfera fantastica e irreale. Il Surrealismo accumula significati ed enigmi e l’artista non va a cercarlo in giro per il mondo, lo trova guardando i sipari colorati riflessi nell’acqua delle facciate dei palazzi o camminando lungo le calli e le fondamenta della sua città. In questo teatro di colori e riverberi compare una figura umana, e sarà proprio questa immagine di donna a ossessionarlo tutta la vita.
Verso gli anni Settanta la sua ricerca pittorica si amplia verso scenari fantastici pieni di carica emotiva
Il percorso artistico di Yvan negli anni Settanta è arrivato nuovamente a un punto di forte espressività creativa: dal cosiddetto Meta-dinamico al Simbolismo visionario. La sua ispirazione viene anche da riflessioni su lavori di opere d’arte contemporanee, soprattutto espressioniste, e dal loro accostamento con la grande pittura veneta del passato.
Le opere degli ultimi vent’anni di attività dell’artista, dimostrano un forte grado di intensità ed estro. Nelle immagini di questi dipinti Beltrame sperimenta e introduce ogni possibile tonalità: dai violetti carichi a quelli stinti, dai rosa esplosivi ai cinerei, dai gialli nelle gradazioni quasi impensabili, agli avana, finanche al colore verde reseda. Sono presenti anche i colori dei mosaici da cui ha germogliato la sua iniziale creatività: dallo splendido ciclo musivo nella basilica di San Marco a quello della basilica di Santa Maria Assunta nella piccola e antica isola di Torcello.
L’opera di Beltrame porta alla luce un vero tesoro di testimonianze del Novecento sia come linguaggio artistico sia per l’altissima qualità della sua produzione.
Sono presenti opere di Yvan Beltrame in varie istituzioni, tra cui al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro a Venezia. Nel 1948, con il quadro ‘Il guerriero ferito’, ha partecipato alla XXIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, la prima edizione del dopoguerra e, in seguito, alle maggiori esposizioni dell’opera Bevilacqua La Masa di Venezia (1° Premio assoluto per la pittura nel 1949) e a tutte le edizioni del Premio Burano a Venezia e a molte delle più rilevanti esposizioni, nazionali e internazionali, per un totale di circa una settantina di mostre dal 1946 fino al 1990 con quella che sarà la sua ultima mostra personale alla Galleria “Al Traghetto” di Venezia.
Nel 2017, in occasione della XII edizione di Arte Fiera Dolomiti a Longarone, nella sezione ‘Eventi’, è stato celebrato il centenario della nascita di quest’artista veneziano. Nello stesso anno la presentazione di una mostra biografica al Museo Civico di Ca’ da Noal a Treviso.
Serenella Minto
Veneziana, liceo artistico e laurea in architettura. Autrice di articoli e saggi di critica d’arte e di un premiato testo di narrativa, ha collaborato con case editrici alla stesura di manuali di storia dell’arte e architettura. Curatrice dell’archivio dell’artista veneziano Yvan Beltrame.