Le prime Italia di Luciano Spalletti, dunque, Lucio come lo chiamano sul Gazzettino. L’1-1 con la Macedonia, con due occasioni concesse e il pareggio su punizione subito nel finale, a complicare il cammino della nazionale verso Euro 2024, in Germania.
Brani di buon gioco, era mancato giusto l’ultimo passaggio per Spalletti
Spalletti ha iniziato con Donnarumma (abbastanza colpevole sulla punizione entrata sul primo palo); Di Lorenzo (entrato anche all’interno del terreno, come l’altro esterno Dimarco), con Mancini e Bastoni al centro, Dimarco a sinistra, appunto, sempre in palla ma non a perfetto agio, nella difesa a 4.
Le sfide di Spalletti
Questo videoracconto era con Bastoni, con Zaniolo e Pinamonti, rimasto al Sassuolo, quando erano nell’under 19.
A centrocampo, Barella, la sicurezza, Cristante e Tonali, poco brillanti. In avanti, Politano, opaco, Immobile, a bersaglio, e Zaccagni, sempre il migliore nel saltare l’uomo ma meno brillante della scorsa stagione.
Zaccagni titolare è la conferma di quanto dicevamo di Mancini, il suo più grande errore, fin dallo spareggio per la promozione del Verona in serie A.
Fra il 16enne Pafundi, dell’Udinese, e la voglia di puntare sui giovani, esistono calciatori come Mattia Zaccagni che a 28 anni, adesso, sono al top e non vanno trascurati, anche se magari reagiscono male a esclusioni o rispondono al ct.
A Skopje erano subentrati Zaniolo, passato dalla Turchia in Inghilterra e ancora lontano dai vertici di rendimento della prima stagione piena alla Roma, Scalvini, al posto dell’infortunato Mancini. Gnonto, non così decisivo nell’under 21, figurarsi con la nazionale maggiore, Biraghi, l’esterno mancino più continuo, dopo Dimarco, e Raspadori, solo nel finale.
Spalletti sta lavorando per il suo gioco
Nel 2-1 contro l’Ucraina si è visto di più il gioco di Luciano Spalletti, che nello scudetto al Napoli è arrivato allo zenit. Come si chiama anche il San Pietroburgo, dove vinse il titolo in Russia.
Donnarumma si riscatta prontamente, salvando su Yarmolenko, che poi è favorito dall’errore di Dimarco.
Di Lorenzo è il padrone della fascia destra, degno capitano, Scalvini è in crescita, contiene la pallagol di Zyngakov. Bastoni convince.
Qui ce lo raccontava il fratello Luca, fra Cremona e Piadena, Parma e Inter, e per quanto riguarda gli studi.
Dimarco appunto sbaglia ma è noto quanto sia più efficace in fase offensiva, come i grandi terzini mancini del passato, anche dell’Inter, Roberto Carlos, o Marcelo, ex Real Madrid.
Frattesi non è una sorpresa
Frattesi è il re della fascia destra, per noi non è una sorpresa, l’abbiamo notato in serie B nel Monza, dove aveva qualità di prim’ordine, nel 2020-21. Quando arrivò al Sassuolo, Dionisi gli disse: “Mi interessa solo la fase difensiva”. Nel senso che negli inserimenti era già dominante. E così è stato anche nell’ultimo biennio. Il paradosso è che nell’Inter non è titolare, magari neanche con questa doppietta.
A Reggio Emilia è stato atteso all’uscita dallo stadio per una stagione intera, da una famiglia pavese.
Manuel Locatelli è ordinato e coglie una traversa.
Qui era con i genitori e la fidanzata.
Barella piace anche a sinistra, anche se non è più abituato a giocarci. Zaniolo ha lampi vecchia maniera, Raspadori spreca solo tre pallegol, per il resto convince.
E Zaccagni prima del calo si conferma determinante, con l’assist per il primo gol.
Entrano di nuovo Gnonto e Biraghi, Orsolini che abbiamo apprezzato già quando era in serie B, all’Ascoli, oltre ai lampi di Bologna.
E poi Retegui, sul quale Mancini puntava come prima alternativa a Immobile, e Cristante.
Con questo successo, l’Italia di Spalletti si rimette in linea per la qualificazione diretta
Il girone C è comandato dall’Inghilterra con 13 punti (5 partite giocate, differenza reti +14).
Poi l’Italia con 7 (4 partite, dr +2)
Ucraina: 7 punti (5, dr -1)
Macedonia del Nord: 7 (5 partite giocate, -5)
Malta: 0 punti in 5 gare.
Comunque gli azzurri dovranno battere Malta a Bari, il 14 ottobre. Potrebbero anche perdere in Inghilterra, il 17, a patto di battere la Macedonia del Nord, a Roma, il 17 novembre, e di pareggiare in Ucraina, tre giorni più tardi.
Bisogna vincerle tutte
Se l’Italia dovesse finire terza, avrebbe comunque la possibilità di un doppio spareggio, come quello perso per i Mondiali, ma le avversarie stavolta sarebbero meno insidiose. Del Portogallo di sicuro, che sarebbe stato l’antagonista di finale, mentre la Macedonia del Nord in teoria doveva essere comoda.
Invece finì 0-1. E qui riproponiamo il nostro video esclusivo, al rientro di quella nazionale di Mancini da Palermo a Firenze. Senza praticamente tifosi ad attenderli, alle 2 e 40 della notte.
Ma sul girone intero è più difficile che sorprese del genere si materializzino.