I fisici hanno conosciuto il peccato e da questa consapevolezza non potranno mai liberarsi. Robert Oppenheimer.
C’è ancora tanto cinema nell’aria. Siamo appena scesi dal red carpet di Venezia 80, ma nella nostra classifica ci sono interessanti vibrazioni cinematografiche. Sono molti i titoli che hanno un’affinità elettiva con il grande schermo. Al Lido di Venezia, Monica Guerritore ha annunciato che a breve partiranno le riprese del primo film dedicato ad Anna Magnani scomparsa esattamente cinquant’anni fa, il 26 settembre 1973.
Con la Magnani alla Lovat
Con questa icona del cinema italiano e internazionale, entriamo in libreria a scoprire qual è l’orientamento dei lettori, tra conferme e alcune novità importanti. Come sempre ci accompagna la splendida Libreria Lovat punto d’incontro del nordest grazie alle belle sedi a Villorba (Treviso) e Trieste. Ecco la classifica dei magnifici 10.
- Murgia – Tre Ciotole – Mondadori
- Murgia – Accabadora – Einaudi
- Giannone – La portalettere – Nord
- Gazzola – Una piccola formalità – Longanesi
- King – Holly – Sperling & Kupfer
- D’Adamo – Come d’aria – Elliot
- Crepet – Prendetevi la luna – Mondadori
- McCarthy – Il passeggero – Einaudi
- Bird – Oppenheimer – Garzanti
- Corona – le altalene – Mondadori
L’entrata di Oppenheimer
Cominciamo subito con la novità assoluta alimentata dal grande interesse per un film dedicato allo scienziato, prodigio della fisica, Robert Oppenheimer coordinatore del progetto Manhattan che nel 1945 produsse la prima bomba atomica. Di fronte all’esito devastante dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki il “distruttore di mondi” avanzò una proposta per il controllo internazionale del nucleare opponendosi alla bomba all’idrogeno. Alla sua complessa figura è stata dedicata una biografia monumentale, premio Pulitzer nel 2006, realizzata da Kai Bird e Martin J. Sherwin: Oppenheimer (Garzanti) – Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica. Monumentale anche il film, durata tre ore, diretto da un celebre regista come Christopher Nolan, cast stellare e Cillian Murphy nei panni di Oppenheimer. La sua storia è sia un sogno sia un incubo ha dichiarato il regista. Piccola curiosità, in alcuni paesi dell’Asia, la Universal ha distribuito una versione del film modificando digitalmente la scena di nudo di Florence Pugh che appare vestita.
È molto triste che una normale scena di nudo diventi più censurabile di una devastante esplosione.
Murgia in testa raddoppia
L’onda emotiva suscitata della scomparsa di Michela Murgia continua a suggestionare le scelte del pubblico desideroso di leggere tutti i più famosi romanzi della scrittrice sarda. Così al primo posto ci sono ben due titoli che le appartengono e dei quali abbiamo ampiamente parlato le scorse settimane: Tre ciotole (Mondadori) e il Premio Campiello Accabadora (Einaudi). Michela Murgia diventa subito un’icona di stile grazie al suo talento narrativo che conquista il lettore grazie al romanzo autobiografico “Il mondo deve sapere” realizzato quando lavorava in un call center. Storia sul precariato con atmosfere quasi surreali ben evidenziate nella trasposizione cinematografica di Paolo Virzì: Tutta la vita davanti del 2008. Questo è un ottimo esempio di scrittura e cinema che trovano l’armonia perfetta. Non è così facile e scontato che un buon libro diventi anche un ottimo film. Tutti abbiamo nel cuore un romanzo che poi abbiamo visto sul grande schermo: ci ha entusiasmato o deluso profondamente?
Salda la Giannone
Intanto pensiamo a come sarà il film tratto dal romanzo di Francesca Giannone: La portalettere (Nord). Il racconto della scrittrice pugliese laureata in Scienze della Comunicazione continua alla grande il suo percorso in classifica dopo aver vinto il Premio Bancarella. Ci sono tutti i presupposti per una sceneggiatura davvero originale e infatti si parla già di una trasposizione cinematografica. Storia anche personale perché la protagonista è la bisnonna dell’autrice, una donna strepitosa che negli anni Trenta decide di diventare postina in un paese del Sud dopo aver vinto un concorso alle Poste, nonostante lo scetticismo generale. A stimolare la fantasia creativa di Francesca Giannone un biglietto da visita trovato in un cassetto con il nome della protagonista, Anna e la qualifica: portalettere.
Torna Gazzola
Dal grande schermo alla fiction televisiva di successo, ecco un’altra scrittrice con uno stile letterario pervaso da modernità e atmosfere alla Jane Austen e Agatha Christie. Torna nel medagliere Alessia Gazzola: Una piccola formalità (Longanesi). Ancora un’autrice del Sud, Alessia Gazzola è nata a Messina nel 1982. Laureata in Medicina e Chirurgia e specialista in Medicina Legale, vive a Verona con il marito e le due figlie. Il romanzo L’allieva del 2011 rappresenta un esordio strepitoso portandola subito al successo grazie alla fortunata serie televisiva con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale.
“Re” King rifà la sua comparsa
Cinema, cinema più che mai! Stephen King è un autore blasonato dal grande schermo. Citiamo solo alcuni dei suoi romanzi più celebri che diventeranno celebri film: Shining diretto da Stanley Kubrick, La zona morta per la regia di David Cronenberg, Christine la macchina infernale di John Carpenter.
Il celebre maestro dell’orrore e del fantastico, abilissimo nel trasformare normali situazioni conflittuali della vita in momenti di terrore, torna in classifica con Holly (Sperling & Kupfer). Al centro della scena una rispettabile coppia sposata da lungo tempo, impeccabili professori universitari che però nascondono un terribile segreto.
Ada non molla
Premio Strega 2023 sempre al centro dell’attenzione con il romanzo della scrittrice e danzatrice Ada d’Adamo scomparsa lo scorso aprile dopo una lunga malattia: Come d’aria (Elliot). Affresco autobiografico, storia di una madre malata e del suo rapporto con la figlia disabile. Amore e passione, passato e presente, convivono in questa avventura piena di sfumature tragiche e intense, a volte spietate.
Il passeggero di Cormac McCarthy
Nel palmares torna uno scrittore molto amato che ci ha lasciato lo scorso 13 giugno, Cormac McCarthy. Drammaturgo e sceneggiatore, classe 1933, vince il Premio Pulitzer nel 2007. Anche lui è legato al mondo del cinema perché dai suoi romanzi sono uscite celebri trasposizioni per il grande schermo come Non è un paese per vecchi e The Road. Lo troviamo in classifica con Il passeggero (Einaudi). Incipit, la missione di recupero di un Jet al largo del Mississippi. Ci sono nove corpi senza vita, ma a bordo c’erano dieci persone. Dove è finito il decimo passeggero? “Perché questo siamo noi: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno” ha scritto.
Dondolando sulle altalene
Il mormorio notturno è come quello delle altalene quando sono vuote e arrugginite? Tra i primi dieci titoli ecco il nuovo romanzo di Mauro Corona che dato l’impatto emotivo creato dal tema probabilmente rimarrà a lungo in classifica: Le altalene (Mondadori). Vajont, 9 ottobre 1963, il disastro più atroce della storia, l’ondata della diga che spazza via duemila persone. Sono trascorsi sessant’anni, Mauro Corona aveva allora 13 anni e in questo romanzo autobiografico ripercorre quei tragici momenti. “Piovve terra sulla terra, e terra nell’acqua, e terra su duemila anime morte, di cui 487 bambini, a Erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una povertà aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell’oggi”, racconta lo scrittore alpinista. La narrazione lirica di un mondo distrutto dall’avidità dell’uomo che lascerà una comunità stravolta dal dolore. Un dolore lacerante che tutti proviamo quando pensiamo a questa tragedia più volte annunciata. Nel flusso dei ricordi le altalene sono il simbolo della vita nel loro oscillare gioioso e oggi vuote e silenziose.
Resiste Crepet
Sempre ai vertici delle classifiche l’ultimo saggio di Paolo Crepet: Prendetevi La luna (Mondadori). Così il celebre psichiatra racconta la genesi del libro e del titolo: “Prendetevi la luna non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo per i momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo”. Suggestione che dovremmo tutti annotare nel nostro taccuino.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, prima di tutto vorrei salutare il Dott. Paolo Mattei di cui apprezzo i commenti. Sarebbe bello avere un sistema di messaggistica più attivo, magari si potrebbe formare una piccola comunità intorno a questa pagina di libri. Credo che voi Veneti questa settimana abbiate letto poco, ma visto molti film e documentari, beati voi come sempre. Tornando ai libri e alla libreria Lovat, a mio avviso tutti i testi che parlano di Hiroshima e Nagasaki offrono tanti elementi di riflessione etica, storica e scientifica. La bomba atomica ha rappresentato una cesura nella periodizzazione della nostra età contemporanea, come è stato per la scoperta dell’America o la Rivoluzione francese. Lo scienziato Robert Oppenheimer ha dimostrato che la scienza può raggiungere mete neanche immaginate qualche decennio prima, ma poi senza un controllo etico, umanistico, rischiamo di alimentare solo il male. Kai Bird e Martin J. Sherwin hanno il merito di aver valorizzato un grande fisico teorico, ma a mio avviso hanno sbagliato il titolo; infatti non parlerei di trionfo e nemmeno di caduta. Dov’è il trionfo nell’esplosione di quelle bombe sul Giappone? Dov’è la caduta per essersi rifiutato ad entrare nei progetti della bomba all’idrogeno e aver riconsiderato la propria visione delle cose dopo aver visto i danni che le sue bombe potevano arrecare? Io credo che questo libro sia da leggere come formazione etica, morale, un monito verso la guerra e l’uso per fini bellici della scienza. Adesso con la guerra in Ucraina stanno svuotando i depositi d’armi dei due blocchi e purtroppo si sta sviluppando la guerra per procura, quella dei droni e dei missili, insieme a nuove tecnologie belliche. Accanto a questo libro sull’inventore dell’atomica metterei quello di Mauro Corona, Le altalene, con il ricordo della tragedia del Vajont. Purtroppo, per ragioni d’età ricordo bene quell’evento, quanto dolore, anche qui, insieme alla natura, c’era l’ingegneria, la tecnica, la costruzione di una diga. Credo che la lettura di questi testi, anche per gli studenti delle superiori che stanno entrando in classe, sia una lettura formativa, critica, etica e lasci tanto spazio alla riflessione personale.
Buongiorno cara Elisabetta e buongiorno al dott. Marco Palmolella che leggo sempre con molto interesse. Sono d’accordo con lui oltre che per il commento sui libri della settimana anche per l’idea di creare una sorta di “comunità di lettori”. Quanto è importante leggere e discutere insieme. Interessante la rubrica di questa settimana con l’abbinamento libro-film. Sono anch’io appassionato di cinema ma le versioni cinematografiche non sono quasi mai all’altezza del libro. Ci sono però delle rare eccezioni. Alcuni film hanno dato voce al testo. Perché non tutti sanno raccontare e si sa le immagini coinvolgono. Io però preferisco farmi i miei film mentre sto leggendo. Alla prossima!