Ok, sono un giornalista e come tale cinico. Ma lucido e sereno. La prima impressione che ho avuto vedendo le immagini dell’indiano-scippatore di una novantenne a Quarticciolo, quartiere popolare di Roma, tra via Togliatti (Togliatti!) e Centocelle (Centocelle!), è che giornali e tv non servono più. Arrivano tanto, tanto dopo. La cronaca e il relativo giornalismo, lo fa una signora (signora?) del quartiere, con il suo telefonino e con Facebook. In diretta. Sono impressioni tremende, sia dal punto di vista etico che comunicativo. E non mi sento un moralista. La “signora” del quinto piano, con telefonino, vede malmenare un malvivente indiano da un gruppo dí teenagers, colpevole, come detto, di avere aggredito e scippato la novantenne. Botte da orbi, con pedate in faccia e colpi con il casco in testa che nessun social ha risparmiato dalla pietà visiva.
La giustizia che passa per i social
Chissà quanti minorenni hanno già ri-ri-ri-e poi rivisto la scena e chissà se gli aggressori dello scippatore sono essi stessi minorenni. Oppure semplicemente violenti e adepti di una giustizia fa-da-te. Didattica esemplare dei nostri social che poi si stupiscono del fenomeno (sempre social) delle baby gang. Che fa come commento la signora romana del Quarticciolo con leggero accento borgataro? Si lamenta, con tanto di bestemmie, (ne ho raccolte almeno cinque), perché i nuovi Robin Hood del bosco di Cerwood (Quarticciolo) stanno rovinando la macchina rossa, utilitaria, di sua figlia, sfortunatamente parcheggiata in quella strada.
Ma la fortuna del furfante indiano (e forse dei giustizieri) è che sono arrivati immediatamente i Carabinieri, ovvero i servizi d’ordine, ovvero la società civile, ovvero lo Stato.
L’informazione in mano a un telefonino
L’indiano, grazie a Dio, non è morto, e i ragazzi robin-hood, verranno rintracciati e ci saranno delle ripercussioni. Anche giudiziarie. Da destra e sinistra, passando per il centro, ci saranno grandi considerazioni politiche. Su chi amministra o meno la città eterna, e su chi ci governa a Roma. Ma rimane il dilemma. E la tristezza. Che non è di destra e nemmeno di sinistra. L’informazione tecnologica della post-democrazia (come direbbe il filosofo inglese Colin Crouch) è in mano ad una signora romana che usa tranquillamente il termine “corcato”, in slang romano sarebbe coricato, ovvero tradotto borgataro: bastonato. Dunque, lingua italiana assente. Morale, massì, morale: non si possono abolire i telefonini, né le immagini violente diffuse, non si possono abolire le nuova tecnologie, né i social. Possiamo almeno non abolire la pietas: tradotto direttamente dal latino: compassione e rispetto?