L’Italia ha perso la semifinale agli Europei di volley femminile, 3-2 con la Turchia, che era favorita ma è stata molto vicina alla sconfitta.
Nel 4° set, l’errore di Paola Egonu, avrebbe dato il 21-19, tira fuori il lungolinea e da quel momento parte la rimonta della squadra di Daniele Santarelli. Italia schiacciante nel primo e nel terzo, avanti anche nel quarto e poi si perde. Decide Vargas. Meno responsabilità di Egonu nel 5-7 del quinto set, era una palla difficile da chiudere. Il 5-9 è un erroraccio dal centro, gratuito, ma la finale era quasi evaporata.
La chioggiotta Eleonora Fersino è stata fra le migliori, con 8 salvataggi, peraltro andava chiamata anche Monica de Gennaro, minimo come cambio. Anche Caterina Bosetti poteva essere utile, come cambio per ricevere meglio, proprio nel quarto e nel quinto parziale.
Nel nostro racconto, ripartiamo da Paola Egonu, dalla sua incidenza minima, da riserva. Contro la Spagna un punto, negli ottavi. Antropova era in palla ma si snatura una grande giocatrice. L’Italia è passata dal giocare troppo su Paola all’emarginarla.
Qui le nostre domande ad Alessia Orro, la palleggiatrice
Ekaterina Antropova, dunque, è partita titolare al posto di Egonu, nelle prime 3 gare è stata eccellente, poi è rimasta a riposo nelle ultime due partite del girone e di nuovo titolare nell’ottavo e nel quarto di finale.
Un accenno alla sua storia
Qui, invece, il nostro incontro di 20’ con la mamma, Olga, che ci ha chiesto di non metterla in contrapposizione a Egonu.
“Mia figlia è troppo seria – dice -. il patrigno è stato determinante, fa il preparatore atletico. Il papà è un ex pivot, ha giocato in Russia, a San Pietroburgo”. Si è parlato del percorso di italianizzazione e degli studi di entrambe.
Paola Egonu ha giocato tanto solo nella gara chiave, in semifinale, dal secondo set, al posto di Antropova che aveva impattato così così, del resto era la gara più importante della carriera per la russa nata in Islanda.
Quando la stella resta in panchina, dunque, come Paola Egonu
Pozzecco è stato convocato in nazionale raramente, nel basket, con Recalcati ct è diventato vicecampione olimpico nel 2004.
Tornando al volley, Zlatanov, di origine bulgara ma italiano, raramente ha giocato in azzurro. E Velasco, in precedenza, aveva rinunciato quasi sempre a Fabio Vullo, lo convocò giusto per l’olimpiade del ’92 e per la World league successiva.
La capitana Myriam Sylla era stata fondamentale nell’ottavo con la Spagna e nel quarto con la Francia. Sul finire di questo video la paragoniamo a una tigre. Tigresse, alla francese.
Molto continua anche Anna Danesi
Nello scorso fine settimana c’è stato l’argento mondiale dell’Italia femminile under 21, con le figlie di Denis Marconato (Giulia, il papà era pivot della nazionale di basket) e di Andrea Gardini, Beatrice, a dimostrazione di nazionali giovanili sempre ai vertici.
E’ stata anche la settimana di avvio dell’Europeo maschile, con i 3-0 dell’Italia a Bologna con il Belgio, a Perugia con l’Estonia e con la Serbia
Siamo stati a Casalecchio di Reno, a incontrare il capitano, Simone Giannelli: “Come ci si prepara da favoriti. Bene il torneo Wagner in Polonia, meno la Wnl. Il girone è già complicato. Le speranze di doppio successo, con le femmine”.
E poi il ct, Fefè De Giorgi: “Felice che Mazzanti si sia ispirato a me nella creazione del suo gruppo”. “Zaytsev? Sono andato a vederlo a Civitanova, la rinuncia a lui non è per questioni personali, è un discorso proprio di gioco”, questo ce l’ha detto fuori di registrazione
Lunedì e mercoledì l’Italia gioca ad Ancona, con la Svizzera e poi con la Germania.