Cento ospiti, quaranta eventi, quattro giorni pieni di incontri, dibattiti, spettacoli, confronti. Il Festival della Politica edizione 2023 si presenta alla grande dall’anteprima di mercoledì 6 settembre alla conclusione della serata di domenica 10 settembre. Il tutto a Mestre tra Piazza Ferretto e le piazze circostanti, il Museo M9, il chiostro del museo, il Teatro Toniolo.
Festival della Politica incentrato sulla globalizzazione
La Fondazione Gianni Pellicani che organizza da dodici anni una delle manifestazioni culturali e politiche più attese e più seguite d’Italia quest’anno ha puntato su un tema quantomai attuale: “La globalizzazione dopo la globalizzazione”. Un’occasione per mettere a fuoco i cambiamenti radicali determinati dalle più recenti vicende internazionali e per sottolineare l’urgenza di affrontare problemi come la crisi climatica, le guerre, gli effetti della pandemia, la crescita del fenomeno migratorio, le crisi economiche e l’aumento delle disuguaglianze. Tutti fenomeni globali che hanno finito per mettere in crisi definitivamente l’idea di globalizzazione sviluppatasi tra gli anni ’90 e l’inizio del Duemila. Occorre fare i conti con un scenario mondiale in continua evoluzione, dentro il quale si scatenano guerre, nuove ambizioni, si affacciano nuove potenze.
Non a caso, a inaugurare il Festival della Politica mercoledì 6 sarà Paolo Gentiloni il Commissario per gli affari economici e monetari dell’Unione Europea. Sarà intervistato da Marco Damilano. Dopo aver ospitato negli ultimi anni il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, David Sassoli, Ségolène Royal e altre figure istituzionali di altro prestigio, la presenza di Gentiloni è una conferma di come il Festival della Politica si sia affermato come l’occasione del confronto alto sull’attualità politica nel panorama nazionale.
Per affrontare un tema così complesso, il Festival 2023 punta su due curatori esperti, due analisti delle vicende internazionali: il politologo Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes e direttore scientifico della Scuola di Politiche, e la giornalista politica ed economica Chiara Albanese collaboratrice tra le altre testate di Wall Street Journal, Sole 24 Ore e Corriere della Sera.
Il programma del Festival della Politica
Una cinquantina di eventi, un centinaio di ospiti per animare il centro di Mestre tra dibattiti, dialoghi, libri e spettacoli. Accanto al tema principale, il programma prevede percorsi differenziati che affrontano non soltanto il mondo della cultura politica ma anche quelli del linguaggio, della storia, della filosofia, delle novità editoriale e dello spettacolo. Sarà come sempre anche un confronto tra generazione e gli spunti non mancano, sottolineati drammaticamente dalla cronaca di ogni giorno: si pensi al problema della violenza sulle donne, della violenza di gruppo, della terribile eco sui social.
Il direttore e l’obiettivo del Festival della Politica
L’edizione 2023 sarà anche l’occasione per mettere a confronto diverse generazioni di esperti: “La rassegna”, osserva Nicola Pellicani, direttore del Festival “mira a favorire l’incontro e il confronto tra differenti generazioni di analisti che caratterizzano il panorama culturale nazionale, rendendolo particolarmente ricco e stimolante. Tra gli ospiti, infatti, studiosi e giornalisti emergenti e studiosi esperti, ognuno col suo linguaggio, tutti pronti a confrontarsi col pubblico sia con percorsi critici consolidati, sia con percorsi comunicativi innovativi. Qualche nome: Gilles Gressani, Cecilia Sala, Giovanni Diamanti, Lorenzo Pregliasco, Greta Cristini, Giacomo Bottos, Silvia Sciorilli Borrelli, e ai curatori ospiti Alessandro Aresu e Chiara Albanese. Una nuova leva di analisti che si incrocerà con personalità già affermate come Massimo Cacciari, Angelo Panebianco, Maurizio Molinari, Ilvo Diamanti, Donatella Di Cesare, Andrea Rinaldo e altre.”
Aggiunge Pellicani: “Confronti che saranno alimentati anche attraverso il podcast del Festival, un nuovo canale attraverso cui arricchiremo ulteriormente l’offerta culturale proponendo, al di là del programma ufficiale, ulteriori focus e approfondimenti realizzati insieme agli ospiti della manifestazione. Il podcast sarà lanciato in occasione del Festival 2023. Una nuova iniziativa editoriale attraverso cui si potranno condividere approfondimenti e contenuti originali con il pubblico”.
Il Festival della Politica è anche la dimostrazione di come l’uso degli spazi pubblici con eventi ad elevato valore culturale rappresenti uno strumento di rivitalizzazione della città nel segno della sicurezza e della rigenerazione urbana. Sono manifestazioni che riscuotono un grande successo e rappresentano pure un formidabile strumento di marketing territoriale e un’ottima opportunità per l’economia cittadina.
Chi sostiene il Festival della Politica
Anche l’edizione 2023 si svolgerà sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio di Regione Veneto e Città Metropolitana di Venezia.
Progetto plurale, il Festival della Politica è promosso dalla Fondazione Gianni Pellicani e realizzato in collaborazione con Comune di Venezia, M9 – Museo del ‘900, Fondazione di Venezia, la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo e YouTrend.
Hanno collaborato alla collaborazione di alcuni incontri Fondaco Europa, NICHE – The New Institute Centre for Environmental Humanities e VenetoEquo.
Queste le sezioni del Festival della Politica 2023
I dialoghi
Il tema centrale del Festival sarà sviluppato nella sezione dei Dialoghi, dove si analizzerà il modo in cui guerre, emergenza climatica, crisi economica e pandemia pongono in crisi l’idea di globalizzazione coltivata a partire dagli anni ‘90.
Con i curatori Alessandro Aresu e Chiara Albanese sarà proposta un’articolata piattaforma di riflessione che avrà come scopo principale quello di discutere le nuove sfide che vengono poste all’Italia e all’Unione Europea dal mutamento del quadro internazionale. Lungo un percorso composto da 14 incontri, saranno affrontati i diversi piani attraverso cui i rivolgimenti globali si riflettono sul futuro del nostro paese e dell’Europa: partendo dalla dimensione geopolitica per approdare alle implicazioni economiche, alle sfide poste al tessuto industriale e imprenditoriale, fino alle sollecitazioni che toccano il mondo della ricerca.
Senza ovviamente dimenticare il grande tema della crisi ecologica, che quest’anno sarà affrontato anche sviluppando il tema dell’emergenza idrica grazie alla presenza di un relatore d’eccezione: Andrea Rinaldo, massimo idrologo mondiale insignito lo scorso marzo dello “Stockholm Water Prize”, comunemente noto come “Il Nobel dell’acqua”. Veneziano di nascita, Rinaldo insegna all’Università di Padova facoltà di Ingegneria e dopo esperienze negli atenei degli Stati Uniti, è ora una delle colonne per la ricerca sull’acqua dell’ateneo di Losanna.
Una sezione in cui si incroceranno rappresentanti delle istituzioni, analisti politici, economisti, giornalisti e inviati di guerra sul fronte ucraino.
Tra i tanti protagonisti coinvolti, oltre al commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni che sarà presente alla giornata di Anteprima del Festival (mercoledì 6 settembre), animeranno gli incontri tra gli altri: Marco Damilano, Maurizio Molinari, Massimo Cacciari, Ilvo Diamanti, Gilles Gressani, Cecilia Sala, Angelo Panebianco, Marta Ottaviani, Donatella Di Cesare, Andrea Rinaldo, Linda Laura Sabbadini, Annalisa Cuzzocrea, Carlo Cottarelli, Veronica De Romanis.
I libri presenti al Festival della Politica
I libri e i loro autori sono da sempre protagonisti al Festival della Politica e quest’anno vi saranno ancora più occasioni di approfondimento sull’attualità stimolate dalle più interessanti novità editoriali.
La curatrice Chiara Albanese, in dialogo con Marco Simoni e Silvia Sciorrilli Borrelli, presenterà il suo “That’s Politica!”. Ulteriori aspetti della crisi della globalizzazione saranno affrontati insieme a Floriana Bulfon (giornalista investigativa, sotto scorta dal 2019, che illustrerà le sue ultime ricerche sulle connessioni globali delle mafie), Chiara Valerio (che ci aiuterà a orientarci dentro il paradosso di un mondo sempre più diviso dalla politica ma sempre più unito dalla tecnologia) e altri autori con cui analizzeremo contraddizioni e prospettive di una nuova globalità.
Sono tante le autrici e gli autori di questa sezione, realizzata in collaborazione con Marsilio Editori e nella quale si darà spazio a temi e percorsi diversi. Tra gli altri Francesca Coin, Denise Pardo, Marco Ansaldo, Giorgio Benigni, Antonio Funiciello, Greta Cristini, Lorenzo Pregliasco e Daniela Tagliafico.
Stefano Massini
La domenica il Festival della Politica si conclude con Stefano Massini, che porterà le sue doti di narratore sul palco del Teatro Toniolo, con un monologo dal titolo “La parola lavoro”. Come autore teatrale, Stefano Massini è il drammaturgo italiano vivente più rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo. Tradotto in trenta lingue, è uno degli autori più premiati all’estero ed è stato il primo autore italiano ad essere insignito del Tony Awards, l’Oscar americano del teatro. Ma Massini è anche un performer ironico e intenso, come il grande pubblico italiano ha potuto scoprire grazie ai suoi raffinati interventi televisivi a Piazzapulita e Ricomincio da Rai 3. Al Festival della Politica porterà un monologo che esplora il significato del lavoro nella società odierna.
Oriente e occidente
Tutti i pomeriggi del Festival avrà luogo il tradizionale appuntamento con la Sezione Speciale curata da Antonio Gnoli, filosofo ed editorialista di La Repubblica, che quest’anno ci proporrà una nuova lettura del pensiero di Carl Schmitt: pensatore scomodo, quasi una “coscienza nera” del Novecento, ma anche intellettuale capace di rivelare le radici profonde di alcune divisioni che infiammano il nostro tempo. Si vuole affrontare un tema tornato d’attualità: la contrapposizione tra un’idea di società basata sull’ideale liberale e democratico e una proposta di società basata su valori pre-liberali e sulla relativizzazione dello stato di diritto. Quattro incontri nei quali Antonio Gnoli dialogherà con alcuni tra i massimi interpreti dell’opera di Schmitt: Marco Tarchi, Giacomo Marramao, Fulco Lanchester, Elettra Stimilli.
80 anni dall’8 settembre
M9 – il Museo del ’900 organizza un incontro dedicato ad un anniversario importante per la storia italiana. L’8 settembre 1943 sembrò concludere la sciagurata partecipazione dell’Italia alla Seconda guerra mondiale, e invece segnò per il Paese una catastrofe sotto ogni aspetto. Per qualche ora si festeggiò la fine della guerra e del fascismo, invece fu l’inizio di una diversa fase della guerra totale, segnata anche dalla guerra civile e dall’efferata occupazione nazifascista.
Ne parleranno Giulia Albanese, Umberto Gentiloni e Livio Karrer.
Il ricordo del Vajont al Festival della Politica
Nel 2023 ricorrono i 60 anni dal disastro del Vajont. Il Festival della Politica offrirà un momento di rievocazione di questa tragedia che non cessa di interrogare la coscienza civile del Paese. Nella sera di sabato 9 settembre, in Chiostro M9, avrà luogo lo spettacolo a ingresso gratuito “La montagna nel bicchiere. A 60 anni dalla tragedia del Vajont” realizzato dal giornalista Edoardo Pittalis e dal musicista e cantautore Gualtiero Bertelli e dal musicista Cimo Nogarin. E’ il racconto di quella notte del 9 ottobre 1963 quando una frana precipitò nell’invaso della diga del Vajont cancellando interi paesi, provocando duemila morti, cambiando per sempre la storia di una valle.
Con la voce narrante di Pittalis, la musica e le canzoni di Bertelli (anche fisarmonica e chitarra), la voce e la chitarra di Nogarin sarà ricostruita una storia terribile sfuggita alla memoria di una nazione, fatta passare per decenni per una calamità naturale per nascondere il tragico contributo dell’avidità dell’uomo e della corruzione di un sistema. Con grande ritardo l’Italia ha riconosciuto che non si è trattato di fatalità. Quest’anno sul Vajont arriverà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.