L’Italia domina i Mondiali ciclismo nel velodromo Chris Hoy di Glasgow nella specialità dell’inseguimento individuale, ma nelle gare strada i risultati latitano: in questo momento è il valore del ciclismo italiano.
Esplode sempre in ritardo, ma fa sempre il bottino. Filippo Ganna vince la medaglia d’oro con una rimonta incredibile nella sfida contro il britannico Daniel Bigham: i due avevano il Missile della Cicli Pinrarello. 4:01.976 il tempo finale dell’azzurro, che nell’ultimo km ha recuperato ben 2” di svantaggio con una progressione che profuma di impresa, battendo il britannico di soli 54 millesimi e conquistando così il suo sesto successo iridato nella specialità. Sale invece sul terzo gradino del podio Jonathan Milan, che si impone nettamente nel duello per il bronzo con il portoghese Ivo Oliveira.
Le voci dei Mondiali Ciclismo
Filippo Ganna: “È stato un bel mondiale, un velodromo che tifava per Dan, ma l’ho sentito anch’io e penso che abbiano apprezzato la prestazione. Oggi non ero nelle condizioni migliori, ho subito molto i quartetti, ma volevo un oro. Adesso devo recuperare molto bene per la crono, abbiamo visto anche oggi che il livello è altissimo. Il tempo ? Buono, mancano ancora due secondini per arrivare al mio record, ma l’avvicinamento al mondiale non è certo stato l’ideale. Comunque sono fiducioso e posso garantire ai miei compagni di poter dare loro ancora qualcosa in più”.
Jonathan Milan: “Ogni giorno è sempre più difficile ma ogni giorno cerchiamo di arrivare sempre più in alto gestendo le energie del momento. Sono rimasto un po’ deluso dopo le qualifiche, non ho avuto buone sensazioni e pensavo di fare meglio. Ma alla fine il terzo posto mi può soddisfare”.
Le parole del commissario tecnico Marco Villa: “Vincere ancora un mondiale è una grande gioia, sono contento per Filippo e per Jonathan, che questa mattina c’era rimasto un po’ male. Capita, è stata una stagione particolare in cui ha speso tante energie al Giro e non ha ancora recuperato del tutto e non ha ancora assimilato bene i lavori. Però già nella finalina ha fatto un bel tempo e ha vinto con merito. Filippo ha fatto una gara incredibile. Anche io ad un certo punto pensavo non ce la facesse. Gli avevo detto in fase di preparazione di non far scappare troppo l’inglese. Dopo 11 giri Bigham ancora guadagnava e ho iniziato a dubitare, ma Filippo ha una classe straordinaria”.
Mondiali ciclismo prova in linea elite a Mathieu Van Der Poel: decimo Bettiol
Ai Mondiali di Glasgow 2023 è Mathieu Van der Poel a trionfare conquistando una medaglia d’oro che all’Olanda mancava dal 1985 con Joop Zoetemelk a Giavera del Montello (secondo Lemond, terzo Argentin). Quest’anno si è già aggiudicato il campionato del mondo di ciclocross, Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix ed era già stato campione del mondo tra gli juniores a Firenze nel 2013. L’argento finisce al collo di Van Aert, mentre è bronzo per Pogacar. Nella prova in linea maschile su strada, interrotta a 191 km dal traguardo per una protesta di attivisti, l’Italia ha sognato per circa 40 km grazie ad Alberto Bettiol, che ha corso in solitaria dopo la caduta di Matteo Trentin. Il toscano ha tenuto botta fino a quando le gambe hanno retto, pagando poi lo sforzo dell’impresa a 21 km dall’arrivo. È allora che Van der Poel ha attaccato, dando lo strappo decisivo e prendendo il largo, per poi mantenere e implementare il vantaggio nonostante una caduta ai -10 km che ha rischiato di compromettere il finale della sua gara. Niente da fare, dunque, per l’Italia con Bettiol che alla fine ha concluso decimo.
Il quartetto azzurro conquista il bronzo con tre atleti del Nordest: il veneziano Lamon, il bujese Milan e l’azzanese Moro
Sabato Filippo Ganna, Jonathan Milan, Francesco Lamon e Manlio Moro si sono dovuti inchinare alla Danimarca nella finale per l’oro, bissando così l’argento conquistato lo scorso anno a Saint-Quentin-en-Yvelines, allora alle spalle della Gran Bretagna. L’Italia parte bene e conduce la prova per circa metà gara, quando i danesi passano al comando e incrementano progressivamente il vantaggio, chiudendo con il tempo di 3:45.161 contro il 3:47.396 degli azzurri. Nella sfida per il bronzo, invece, la Nuova Zelanda ha avuto la meglio sull’Australia.
Jonathan Milan: “Sapevamo che la Danimarca era molto forte. Abbiamo dato il massimo. Si punta sempre a raggiungere il gradino più alto del podio. Forse siamo partiti un po’ troppo forte e alla fine siamo rimasti sulle gambe”.
Manlio Moro: “E’ la seconda volta che corro il quartetto con come secondo. Forse ho dato troppo nella prima tirata e poi mi sono trovato in difficoltà. E’ ancora un’emozione per me correre queste finali”.
Francesco Lamon: “Già dalle qualifiche abbiamo visto che la Danimarca era forte. Abbiamo limato la distanza nel secondo turno. In questa finale abbiamo cercato di sorprenderli, ma alla fine sono venuti fuori gli attuali valori”.
Mondiali ciclismo, il veronese Elia Viviani bronzo nell’eliminazione
Elia Viviani, profeta della pista azzurra torna a calcare un tondino e come sempre deve ripartire da una mezza delusione per raggiungere grandi traguardi. Oggi ha solo parzialmente abdicato in quella che è la sua gara, l’Eliminazione. Sul tondino scozzese non porta a casa l’oro come nelle edizioni mondiali 2021 e 2022, ma un bronzo frutto di tanta grinta e una condotta di gara accorta.
“La corsa a punti conclusiva dell’Omnium mi ha dato tanta fiducia. Dopo aver sbagliato praticamente le tre prove precedenti, compresa l’Eliminazione, era importante dare un segno.” Il sesto posto, con il terzo a portata di un giro che secondo molti era stato conquistato, dice che la distanza dai primi si sta assottigliando. “Abbiamo tempo un anno – conclude – per limare le distanze.” Obiettivo: Parigi 2024.
Claudia Cretti vince il bronzo paralimpico nell’inseguimento individuale. Terzo posto per il tandem
Sabato la ciclista bergamasca Claudia Cretti vince il bronzo nell’inseguimento individuale (categoria C5), battendo la britannica Morgan Newberry con il tempo di 3:43.1269. Una grande impresa per la bergamasca che, dopo il gravissimo incidente in corsa al Giro Rosa del 2017, è entrata a far parte del gruppo paralimpico dimostrandosi una delle atlete, sia su strada che su pista.
“Sono orgogliosa di aver conquistato proprio io la prima medaglia per l’Italia” le parole dell’azzurra a fine gara. E ancora: “Anche quando ero in coma mi sono sempre girate le ruote in testa. Questa è la prima medaglia nell’Inseguimento della mia vita. Arrivare a questo risultato è stato impegnativo, ma quest’anno ci siamo allenati tanto a Montichiari puntando proprio su questa specialità. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me. Sono felice e resto concentrata e fiduciosa per le altre prove in cui mi cimenterò qui a Glasgow e alle prossime rassegne mondiali”.
Il tandem italiano di Chiara Colombo ed Elena Bissolati ha conquistato il quarto posto superato dalla coppia statunitense composta da Hannah Chadwick e Skyler. Quarto posto di Rachele Barbieri nell’Eliminazione su pista
Mondiali ciclismo strada juniores maschile: Sierra quarto
L’Italia chiude la prova juniores con il quarto posto di Juan David Sierra a soli 5” dal podio. Dopo una gara da protagonista, sempre nel gruppo di testa, le chance di medaglia dell’azzurro si annullano a 4 chilometri dal traguardo, quando all’imbocco di Scott Street gli cade la catena. La medaglia d’oro finisce al collo del sorprendente danese Albert Withen Philipsen (primo anno juniores), mentre Paul Fietzke (Germania) è argento e Felix Ørn-Kristoff (Norvegia) bronzo.
Strada donne junior: Venturelli quarta
Sabato al termine dei 70 km di gara sul circuito scozzese la maglia iridata va a Julie Bego, prima francese ad imporsi in questa corsa dal 2010. L’argento finisce al collo della favoritissima Cat Ferguson (Gran Bretagna), che anticipa per un soffio Fleur Moors (Belgio) e l’azzurra Federica Venturelli, beffata al traguardo per pochissimi centimetri dopo una gara da protagonista. Le sue parole a fine corsa: “L’ennesimo quarto posto della stagione. Nell’ultima salita non sono riuscita a tenere lo scatto della belga, con le forse mi sarei giocata anche una medaglia.”
Mondiali ciclismo pista: il quartetto femminile sfiora il bronzo
Un soffio, pochi centesimi e la medaglia di bronzo vola via, finendo al collo del quartetto francese. Le azzurre dell’inseguimento – formazione rivoluzionata dal Ct Marco Villa che ha schierato Martina Fidanza, Letizia Paternoster, Chiara Consonni e Vittoria Guazzini – hanno pedalato in 4.13.334 mentre le transalpine hanno fatto meglio, chiudendo in 4.13.059.