In attesa della meritata vacanza di ferragosto il Diario Liberale continua a riempire le sue pagine. E a scoprire curiosità e notizie interessanti e che fanno riflettere. A cominciare dalla favola di Rocco, l’italoamericano del soccer.
Emigrato a 12 anni dalla Calabria per raggiungere il padre falegname rappresenta il sogno americano
Oggi Rocco Commisso possiede 8 miliardi di dollari. La sua storia sembra una favola. Guardatela su cbsnews.con/video/rocco-commisso-soccer-Fiorentina-60-minutes-video-2023-07-02/ e vi commuoverete. Studio, sacrifici, rinunce. Lavorando di giorno e studiando di notte – grazie a una borsa di studio – si laurea in Ingegneria e poi in Business Administration. Crea una finanziaria nel garage di casa che fattura 2 miliardi l’anno ed è quotata in Borsa. 73 anni, patron della Fiorentina, aiuta chi ha le capacità ma non le possibilità.
Signora Maestra, mio padre è morto di lavoro, non potrò più venire a scuola per mettermi a lavorare
Un bambino di 9 anni, avviato alla schiavitù, come tanti altri ragazzi e adulti nella pianura pontina, dove per guadagnarsi da vivere i clandestini faticano per 10/12 ore al giorno a 4€ l’ora. È il loro salario massimo. A 35 gradi non vanno in Cassa Integrazione. Senza controlli né assistenza, producono loro la frutta e gli ortaggi che si trovano nei mercati e di cui lamentiamo il prezzo elevato. In luglio ne sono già morti tre. Non hanno neppure una tomba dove poterli piangere. Ma ci saranno tanti altri orfani. Così l’economia va a gonfie vele.
Seppure presieduta da un russo, la Federazione della Scherma ha reintegrato la fiorettista ucraina
Era stata squalificata per non avere risposto al saluto amichevole dell’avversaria russa. “In questo periodo di guerra in cui Putin sta distruggendo il nostro paese e uccidendo tanti innocenti, non si può pretendere una stretta di mano né un abbraccio. Sarebbero falsi, perché non c’è amicizia”, ha spiegato l’atleta. In effetti, l’abbraccio che i campioni si scambiano, annulla la rivalità agonistica e si torna a essere amici come prima di gareggiare, se si era amici. Dove c’è rancore non si può pretendere, come sostenevamo noi, di dimenticare la Storia.
Andrea Purgatori se ne va in silenzio, anziché con l’enfasi che meritava il grande giornalista che era
Il clamore della sua morte, per i suoi 70 anni e la sua notorietà, è stato purtroppo oscurato dalla denuncia, forse inopportuna, dei familiari che insinuano un’assistenza negligente dei medici che ne hanno affrettato il decesso. Eppure, appena scoperti i sintomi di un tumore fulminante che in pochi giorni gli ha distrutto i polmoni e ricoperto il corpo di metastasi, fu ricoverato prima in una clinica e poi in un’altra. Hanno entrambe sbagliato diagnosi e cure? Quando hanno per le mani qualcosa che fa notizia, i magistrati non perdono occasione per cavalcarla, però oscurando il merito.
Ragazzo di 14 anni si schianta a Fregene col SUV Mercedes del padre contro un muro
Per fortuna è illeso. Quando analogo incidente accadesse altrove, persino in una repubblica delle banane, succede che il ragazzo viene affidato alle cure di un neurologo e si chiede al padre: 1) se ha la possibilità di possedere un’auto così costosa, 2) se è in regola con le tasse, 3) come e con la compiacenza di chi il figlio ha imparato a guidare un’auto così potente, 4) Perché lasciare le chiavi del SUV alla portata di tutti. In Italia, invece, non succede niente.