Un territorio tutto da scoprire, anche dal punto di vista del gusto, le Dolomiti Bellunesi, infatti, custodiscono ricette e tradizioni culinarie che si tramandano da generazioni, che si servono di ingredienti del posto e rispettano la naturale stagionalità dei prodotti. In montagna, l’esperienza gastronomica per eccellenza si vive in malghe e rifugi. Qui, infatti, la fatica della salita è ripagata da un panorama spettacolare e una cucina autentica e genuina. Mentre gli escursionisti esperti che percorrono il famoso Marmarole Runde possono appoggiarsi ai bivacchi. Qui la cucina è fai da te.
Le malghe sono anche la storia delle Tre cime Dolomiti
La conoscenza di un luogo passa anche attraverso la sua cucina tradizionale e quando si parla di montagna uno dei posti migliori per assaggiare i piatti tipici è proprio la malga. Immersa nel verde tra pascoli e boschi, utilizza per lo più ingredienti del posto, oltre che prodotti di propria produzione, garantendo genuinità e sapori inconfondibili.
È il caso anche di due realtà che si trovano nel territorio del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti: Malga Maraia e Malga Popera, entrambe gestite dalla Cooperativa Agricola Auronzo.
Oltre alla gestione, condividono l’atmosfera familiare, accogliente e soprattutto lo stile: un connubio fra tradizione e modernità che nasce dall’utilizzo di materiali di recupero armoniosamente affiancati a materiali contemporanei.
Circondata dai pascoli, ai piedi dei Cadini di Misurina, Malga Maraia regala un meraviglioso panorama sulle Marmarole
Qui si assapora un’ottima cucina, genuina e tradizionale, a base di prodotti locali: dai taglieri di salumi e formaggi alle grigliate di carne, fino ai dolci. I prati tutt’intorno, con collinette e rivoli che le attraversano, invitano a passeggiate distensive e a pedalate nella natura approfittando dei numerosi percorsi a disposizione, ben segnalati.
Oltre alla Malga Popera, altre due malghe meritano una menzione
Lungo la strada che porta alle Tre Cime di Lavaredo e Monte Piana si trova invece Malga Popena. Il luogo ideale per dedicarsi una sosta golosa, assaggiare la cucina tipica del posto e magari acquistare i prodotti di malga: salumi, formaggi, confetture, miele, tisane. Molto apprezzata anche dalle famiglie, i bambini qui trovano tanti animali da fattoria tra cui: maiali, conigli, oche, asini e capre. Un’esperienza che rimarrà nel cuore dei piccini.
Sono due i rifugi del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti che sorgono proprio sulle famose vette, simbolo delle montagne bellunesi. A 2.330 metri di altitudine sorge il Rifugio Auronzo, che risale ai primi del ‘900. È raggiungibile a piedi o in auto grazie a una strada panoramica che permette di pregustare il paesaggio dominato dalle tre guglie. È tappa ideale per gli escursionisti che, dopo essersi rifocillati, ripartono per una nuova camminata il giorno successivo, seguendo l’Alta Via n. 4 di Grohmann o le altre numerose escursioni presenti.
Ma è anche una sosta apprezzata per chi vuole dedicarsi un’esperienza culinaria genuina, salendo comodamente in auto senza fatica. Il rifugio ha sottoscritto infatti la Carta di Assicurazione della Qualità che rappresenta l’impegno nel preparare piatti della cucina tipica cadorina e bellunese, utilizzando il più possibile prodotti delle aziende agricole, allevamenti e caseifici locali, secondo stagionalità e tradizione. Per una pausa piena di gusto consigliamo un panino caldo con salsiccia e formaggio.
Dal Rifugio Auronzo, camminando per 20 minuti circa, si raggiunge il vicino Rifugio Lavaredo, a 2.344 metri s.l.m. Chi fa l’anello intorno alle Tre Cime li passa entrambi, godendosi il panorama su questo spettacolo della natura da angolazioni diverse. Il Rifugio Lavaredo fu costruito nel 1954 dalla guida Francesco Mazzetta e oggi è un ottimo punto di partenza per arrampicate ed escursioni. Must della cucina: il gulash.
A Misurina 3 malghe che spiccano su tutte
Poco più di 10 km uniscono i 3 rifugi che sorgono nella catena montuosa dei Cadini di Misurina, che sovrasta il Lago di Misurina. Famosi per le guglie appuntite, raggiungono i 2.839 metri di altitudine. Proseguendo l’Alta Via n. 4 di Grohmann, dal Rifugio Auronzo si raggiunge per primo il Rifugio Fratelli Fonda Savio, a 2.360 metri s.l.m. Gestito dalla famiglia Pörnbacher, è intitolato ai tre fratelli Piero, Paolo e Sergio, morti durante la Seconda Guerra Mondiale, figli del partigiano Antonio Fonda-Savio e di Letizia Svevo, figlia del famoso scrittore Italo Svevo. È meta di riferimento per corsi d’introduzione di roccia a cura del Summit-Club e della scuola di alpinismo ÖAV, oltre che per la sua gastronomia.
A 2.106 metri s.l.m. si incontra il Rifugio Col De Varda, raggiungibile anche con la seggiovia. La terrazza panoramica dà sul lago di Misurina e regala uno stupendo panorama che spazia dalle Marmarole al Sorapiss, dalla Marmolada alle Tofane, dal Cristallo fino alla Torre dei Scarperi. Un piatto da provare: gnocchi di patate ripieni di speck e rucola serviti con formaggio fuso.
Eccezionale vista sulle cime dolomitiche anche dal Rifugio Città di Carpi a 2.110 metri s.l.m., gestito dalla famiglia Molin. Viene scelto anche per le numerose attività tecnico sportive che qui si possono praticare, oltre all’escursionismo naturalmente, dall’arrampicata all’alpinismo, dalle vie ferrate allo scialpinismo in inverno. E ancora speleologia e corsi su topografia e orientamento. Patate alla cadorina preparate con cipolla rossa e speck croccante.
Proseguiamo la nostra carrellata di panorami e sapori spostandoci verso Auronzo, Lozzo e Vigo di Cadore
Sul gruppo delle Marmarole, a 1.585 metri s.l.m. si trova il Rifugio Monte Agudo, raggiungibile anche in seggiovia. Il panorama dà sulla Val d’Ansiei e Auronzo. La cucina casalinga permette di degustare, tra gli altri, le tagliatelle con sugo di porcini, galletti e salsiccia.
Verso Lozzo di Cadore, nel Pian de Buoi a 1.969 metri d’altitudine, si trova il Rifugio Ciareido che domina dalla Croda Paradiso i pascoli dell’altipiano. Nelle vicinanze numerose vie attrezzate per arrampicate di ogni grado di difficoltà, ideali anche per corsi roccia. Must della gastronomia: torta Ciareido con cioccolato fuso, magari accompagnata da una grappa artigianale.
Verso Vigo di Cadore troviamo infine il Rifugio G. Fabbro a 1.783 metri s.l.m., in posizione panoramica sull’Altopiano di Razzo. È il posto ideale per provare un grande classico: il tagliere di salumi e formaggi, abbinato a una specialità del posto, il frico. Si tratta di un tortino a base di patate, formaggio e cipolla assolutamente da provare.
Le malghe per rilassarsi
Un giaciglio per riposare, un tavolo con le panche, una stufa per accendere un fuoco e qualcosa da mangiare che altri escursionisti hanno lasciato nei passaggi precedenti. Fuori: solo natura, un panorama solitamente d’incanto. Si presentano così i bivacchi, luoghi incustoditi sempre aperti, che offrono un rifugio temporaneo lungo il percorso. Niente gastronomia, dunque, ma c’è sicuramente qualcosa di magico nel trascorrere la notte in questi luoghi solitari, ospiti della natura.
Sono due le malghe in particolare quelli che si incontrano nel territorio del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti
Il Bivacco Fanton e il Bivacco Tiziano – Toso. Entrambi danno conforto, insieme ad altri numerosi rifugi, agli escursionisti che intraprendono il Marmarole Runde, percorso ad anello che gira attorno al gruppo montano delle Marmarole appunto. Oltre 40 km da percorrere in 3-5 giorni per godersi queste aspre e selvagge montagne che hanno ispirato il pittore Tiziano.
A Forcella Marmarole a quota 2.667 metri si trova il nuovo Bivacco Fanton, inaugurato nel 2021. Adagiato sul crinale, dall’architettura originale, offre un balcone panoramico su Auronzo di Cadore. In località Col de Val Longa, invece, a 2.246 metri s.l.m. si trova il Bivacco Tiziano – Toso. Mette a disposizione 8 posti letto, più 9 aggiuntivi su richiesta.
Oltre le malghe le attrazioni
Divertimento e adrenalina, ma anche cultura, immersi nell’ambiente montano delle Dolomiti Bellunesi. Sono davvero tante e varie le proposte del territorio del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti in Veneto dedicate alle famiglie con bambini da vivere in estate.
Tra le più note sicuramente il Fun Bob e il Tre Cime Adventure Park di Auronzo. Ma altrettanto apprezzate dai bambini sono le passeggiate nei boschi, lungo il sentiero botanico per scoprire i nomi delle piante, o nella foresta di Somadida per osservare da vicino la zattera veneziana. E che dire del dinosauro a grandezza reale custodito in museo?
L’attrazione più divertente delle Dolomiti Bellunesi è senza dubbio il Fun Bob di Auronzo di Cadore. Nel comprensorio di Monte Agudo, proprio accanto alla stazione a monte della seggiovia Taiarezze-Malòn, parte la rotaia a un’altitudine di 1.361 metri slm. Una volta saliti sul bob, basta spingere la leva per lasciarsi trasportare dal divertimento. Il percorso, della durata di circa 15 minuti, si snoda lungo 3 km, tra rettilinei, tornanti e curve spettacolari lungo quelle che d’inverno sono le piste da sci. Il dislivello di 505 metri permette di raggiungere, in totale sicurezza, la velocità massima di 45 km orari.
I bambini fino agli 8 anni devono essere accompagnati da un adulto. Sono disponibili diverse tipologie di biglietto, per abbinare la discesa in Fun Bob alla salita in seggiovia Taiarezze o a Monte Agudo.
L’adrenalina continua, per piccoli e grandi, nel Tre Cime Adventure Park. Sono ben 43 le piattaforme e 5 i percorsi aerei a diversa altezza, a disposizione per le varie fasce d’età. A partire dai bimbi da 3 a 5 anni, che possono cimentarsi in un percorso gioco in assoluta sicurezza.
La prima area a terra comprende 3 linee propedeutiche, per poi passare al percorso verde con area propedeutica facile per bambini costituita da 8 piattaforme e attività ad altezza di 1,5-2 metri da terra. Il percorso verde plus si differenzia dal precedente solo per l’altezza da terra che qui va da 2,5 a 3 metri. Ci sono poi il percorso blu medio facile con 16 piattaforme e un’altezza che va da 6 a 10 metri da terra, e il percorso rosso difficile con 9 piattaforme a 12-14 metri d’altezza. Infine, per tutti è accessibile la piattaforma panoramica a 20 metri d’altezza che regala una splendida vista sulle Tre Cime di Lavaredo.
Il personale specializzato assicura il divertimento in totale sicurezza a tutti i partecipanti.
Tra le malghe anche una sana camminata
Il territorio del Consorzio Turistico Tre Cime in Veneto permette anche di camminare tra gli alberi di una foresta incontaminata. È la Riserva Naturale Orientata di Somadida, un’area protetta che si estende per oltre 1.600 ettari dalla località Palus San Marco, lungo il torrente Ansiei, alle Cime delle Marmarole. Al suo interno è custodita una foresta attraversata da sentieri pianeggianti adatti a tutti, un centro visitatori con un piccolo museo naturalistico e una baita adibita a Biblioteca del Bosco dove si possono consultare libri di carattere naturalistico. Nel periodo estivo la foresta è teatro di incontri, concerti e visite guidate naturalistiche svolte in collaborazione con i Carabinieri Biodiversità di Vittorio Veneto e Palus San Marco.
Da questa foresta la Repubblica di Venezia traeva i pennoni per le vele e gli alberi per le navi. A questo proposito, assolutamente da vedere è l’esemplare di “raso” in dimensioni reali. Il raso è la caratteristica zattera veneziana, lunga 38 metri e larga circa 5, composta solo dai tronchi impiegati per le alberature delle navi da guerra della Serenissima. Il “raso” veniva condotto da una ventina di zattieri lungo il fiume Piave e sino all’Arsenale di Venezia. Per la realizzazione di questo esemplare sono stati utilizzati solo tronchi abbattuti dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018. La ricostruzione del raso in dimensioni reali rappresenta una testimonianza preziosa e permette di apprezzare il manufatto in tutti i suoi particolari. Un percorso didattico infine racconta la storia della zattera e il legame indissolubile tra questo bosco e Venezia.
Malghe e musei
Delle varie sezioni tematiche presenti, una cosa affascinerà i bambini più di tutte le altre: la ricostruzione di un dinosauro a grandezza naturale! Un must per chi visita il piccolo ma interessantissimo Museo Palazzo Corte Metto di Auronzo.
In realtà il sito, allestito per la prima volta nel 1951, ospita un’intera sezione naturalistica dedicata a diversi esemplari della fauna locale ed europea, esposizioni relative alla flora, ai minerali e ai fossili del Cadore. C’è poi una parte archeologica che presenta l’attività estrattiva che si svolgeva nelle miniere delle Val d’Ansiei e un’ampia serie stratigrafica che descrive l’origine delle Dolomiti Bellunesi. Il museo ospita anche la sede dell’Associazione Nazionale Alpini dove sono esposti cimeli e testimonianze della Prima Guerra Mondiale.
Un’opportunità per far appassionare i più giovani al territorio e alla storia di queste montagne
Come avviene anche con il Sentiero Botanico “Tita Poa”, chiamato così in onore di un abitante di Lozzo che fino all’età di 105 anni passeggiava tra questi boschi. Realizzato nel 1991 dal CAI di Lozzo di Cadore, l’itinerario si sviluppa per circa un chilometro e mezzo tra gli 800 e i 930 metri di altitudine con lo scopo di far conoscere la vegetazione tipica spontanea dell’ambiente naturale delle Dolomiti Bellunesi. Un cartellino permette di identificare le varie specie presenti, che variano da gigli e botton d’oro a nocciolo, prugnolo e biancospino, da vegetazione di zone umide fino a faggete e abeti rossi. Lungo il sentiero ci sono anche aree dedicate al bird watching.
Malghe, lago e slow tourism
Il lago di Auronzo rappresenta, soprattutto d’estate, una grande attrazione per le famiglie in vacanza con i bambini. Un tuffo nelle sue acque fresche, un giro in pedalò o perché no, in canoa: sono diverse le attività che rendono indimenticabile una giornata al lago. Chi ama le passeggiate può fare il giro del lago a piedi e approfittare dei parchi giochi dislocati nei dintorni per far divertire i più piccoli. Proprio in riva al lago, si trova anche la piscina di Auronzo con sdrai e lettini che permettono di godersi il sole e il relax.
Numerose anche le iniziative a cura della Proloco Auronzo per i più piccoli: laboratori per bambini, esperienze in fattorie didattiche, pomeriggi “in favola” tra racconti fantastici. Un modo per divertirsi imparando, ma anche un’occasione per fare amicizia con altri bambini per il tempo della vacanza.
Le malghe vivono con le Tre Cime
Lento, sostenibile, consapevole. Lo slow tourism si applica alla montagna e caratterizza la filosofia del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti in Veneto. Qui, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, la vacanza è autentico relax che nasce da paesaggi ancora incontaminati, dove la natura è la vera protagonista.
Non è la montagna delle catene alberghiere, delle piste affollate, dei grandi numeri. È la terra delle Tre Cime di Lavaredo, di Auronzo e Misurina. Un paradiso naturale dove trovare la propria dimensione e il giusto ritmo, assaporare accoglienza e genuinità.