Demis Marin è il titolare dell’atelier Ramo salso, che www.enordest.it ha conosciuto in occasione della Venice Fashion Week, riconosciuto poi dalla famosa rivista Vogue come uno dei 10 atelier più tipici della città di Venezia. Ed è proprio a Venezia che Ramo salso ha la sede dal 2019, in una bellissima zona in Campo San Polo, nelle vicinanze di Rialto, ma anche una sede produttiva, un laboratorio sartoriale a Mestre, dove con il supporto e la collaborazione di Massimiliano Bandera, parte fondamentale della regia artistica, si è specializzato nella realizzazione di quello che caratterizza maggiormente questa azienda, ovvero l’upcycling.
Demis e il suo Upcycling
Upcycling è un termine che riassume una tendenza sempre più in uso, sia tra privati appassionati di fai da te sia tra designer e testimonial del tessile e di altri settori, che utilizzano materiali di scarto, tessuti e oggetti destinati ad essere eliminati, per creare nuovi oggetti magari di funzionalità differenti. Un esempio che viene subito in mente possono essere le cassette della frutta che molti home-designer anche per importanti catene di multinazionali del mobile, hanno riutilizzato e re-inventato facendole diventare oggetti moderni e ricercati.
Oggi più che mai questa forma di creatività è legata alla necessità di produrre a impatto ambientale zero, e sta spopolando tra i giovani designer di tutto il mondo. I campi principali di applicazione sono di certo l’arredamento e la moda. In occasione infatti dell’ultima Fashion Venice Week e Milano Fashion Week, anche tra i padiglioni del White show del Tortona District la grande fiera milanese della moda, ha proposto proprio questa tendenza sempre più forte. Upcycling, che si differenzia dal concetto di riciclo, un suo up grade. Upcycling, significa ‘riciclare meglio’ o ‘recupero migliorativo’ cioè riciclare rendendo l’oggetto migliore di prima.
Arte nella moda e riciclo
E’ anche una forma di arte, una passione che accomuna oggi molti designer e esperti del fai da te. Riuscire a vedere in un oggetto vecchio e usurato l’inizio di una nuova cosa ancora più interessante dal punto di vista economico, estetico, emotivo e funzionale. Obiettivo di questa forma di riciclo è: divertirsi, perché si fa per diletto e per passione, prolungare il ciclo di vita di un oggetto con ovvi benefici per l’ambiente, realizzare oggetti dall’importante valore etico oltre che estetico, aumentare il valore dell’oggetto stesso. La prima volta che appare un oggetto frutto dell’up-cycling è il 1963 quando la Heineken vedendo la quantità di bottiglie di birra lasciate ovunque, inventa la campagna Wobo, il riuso delle bottiglie per creare mattoni in vetro da costruzione.
Wobo è la prima bottiglia di birra progettata per avere un doppio ciclo di vita: dapprima bottiglia di birra e poi mattone per l’edilizia. L’idea, opera del fondatore di Heineken, Alfred Heineken, insieme all’architetto John Habraken non ebbe successo. Quindi Riciclo vuol dire trasformare i rifiuti di un oggetto nel prodotto originale da riutilizzare (ne sono esempio bottiglie di vetro che tornano a diventare nuovo vetro per bottiglie). L’Upcycling, non è solo riciclo, ma soprattutto valorizzazione di un materiale di scarto, che terminato un ciclo di vita viene valorizzato e torna ad essere un altro oggetto con un’altra funzione con un più alto valore aggiunto. Quindi è diventato un esempio virtuoso della filiera dell’economia circolare.
Demis precursore
E Demis Marin ne sa qualcosa di questa operazione poiché è stato un precursore, un visionario, già da molti anni pratica l’upcycling e lo fa in maniera sartoriale, prendendo capi in disuso, smontandoli, e riadattandoli, come un vero e proprio progetto per dare ad esempio ad un giacca una nuova vita, con accessori che allo stesso provengono dall’upcycling . Marin spiega di aver lavorato anni per il mondo della moda, come dipendente di aziende del tessile molto conosciute dove il prodotto era quello che attualmente è definito fast fashion, un ambiente molto veloce e improntato sulla quantità della produzione, non attento sicuramente al recupero.
Già del 2008 Demis inizia a pensare a come recuperare, a non sprecare, aspetto a cui presta sempre molta attenzione, a come mantenere per questi capi rivisitati un allure vintage. Il suo lavoro parte dalla ricerca, principalmente dai mercatini dove recupera capi che riprendono nuova vita. Quello che gli dà maggiore soddisfazione è questo recupero dell‘usato, vintage, ma contestualizzato con le linee di tendenza attuali, un lavoro sartoriale, su misura per il cliente. Il cliente avrà modo di essere parte di un progetto su misura detto ONLY FOR YOU.
Per Demis il riciclo è arte: sia per uomini che per donne
L’upcycling non ha genere, sia uomini, sia donne, si recano nel suo atelier per acquistare capi già riadattati, si trovano anche borse cravatte sciarpe ed accessori. Non manca un upcycling particolare: ci mostra un abito da sposo che dopo quasi 25 anni di matrimonio il proprietario ha chiesto di recuperare, dargli nuova vita, renderlo contemporaneo. L’Upcycling è perciò anche memoria ed affetto.
Demis racconta poi che si reca tante volte nel mercatino della parrocchia, dove acquista capi, accessori e in questo modo riesce a improntare una progettualità che vada a sostegno di cooperative solidali. Un progetto sociale e non elitario.
A Venezia, città fatta di turismo, Ramosalso, incontra sicuramente il gradimento degli stranieri che colgono la fantasia e la abilità sartoriale del made in Italy, ma anche i veneziani stessi apprezzano in particolare la formula only for you, un angolo nuovo della città dove possono ritrovarsi e reinventarsi. Dice Demis: “ La creatività non è solo nell’intelletto, ma anche nel fare”.
Demis Marin sarà ospite alla puntata de “La Voce di E’nordest, martedì prossimo 25 luglio dalle ore 18 alle ore 19, sempre in diretta su Radio Venezia Sound.