Se mi segui o se leggi il mio blog sai che ne ho già parlato. Ma essendo un argomento che per molti è attuale, oggi scrivo qualche riga ancora sull’autostima. In precedenza ti ho detto che l’autostima è il valore che attribuisci a te stesso e che va tenuto separato dal concetto di sicurezza in te stesso (a tal proposito usa la ricerca per parole nel mio blog e trova gli articoli che ti interessano su questo tema).
Come migliorare l’autostima
Quindi oggi ti racconto una storia che può migliorare la comprensione che hai di questo argomento e soprattutto può fornirti uno spunto interessante sul quale riflettere: le tue abitudini.
Tempo fa, da qualche, parte lessi un pensiero di Plinio il Vecchio: “l’abitudine è in tutte le cose il miglior maestro”.
Mi permetto di aggiungere “la SANA abitudine è il miglior maestro”, perché è di questo che ti sto parlando, di creare qualcosa di utile, che possa migliorare la tua situazione.
L’esperimento
Nel 1882, alla John Hopkins University, venne condotto un interessante esperimento. Alcuni ricercatori osservarono che lanciando una rana dentro una pentola di acqua bollente, questa saltava immediatamente fuori per salvarsi, ma se la mettevano dentro una pentola di acqua fredda, riscaldata poi lentamente, la rana restava lì, finendo bollita.
Ammetto che mi dispiace per la rana, e non condivido tutto ciò che riguarda esperimenti di questo tipo, ma questa storia ci insegna qualcosa di importante sul funzionamento del nostro cervello e del sistema ad esso collegato.
Paragona l’autostima all’esperimento
Ora fai questo semplice esercizio. Immagina la pentola con l’acqua bollente come un cambiamento che ti viene richiesto o come qualcosa che pensi di non essere capace di fare – livello di autostima un po’ basso, in questo contesto -. Adesso, invece, pensa a te stesso come quella rana che, buttata nella pentola, schizza fuori immediatamente e, quindi, a te che scappi dalla nuova situazione o dalla sfida che pensi di non saper affrontare.
Cos’è avvenuto? Il tuo cervello ti ha spinto a tornare verso la tua comfort-zone con lo scopo di “salvarti”. Ha subodorato il pericolo e quindi sei scattato, secondo il principio di sopravvivenza del quale parlo spesso durante i miei corsi.
Se invece immagini di stare nella tua area di conforto, quella che è priva di rischi, come una pentola con dell’acqua a temperatura ambiente, e pian piano intervengono piccole variazioni della situazione, tu resti lì, non te ne accorgi nemmeno e ci rimani dentro.
Come cercare l’autostima
L’esperimento e l’esempio riportato permettono questi tre tipi di lettura:
Ti abitui alla tua zona comfort e resti lì, anche quando una situazione peggiora, più o meno lentamente, e resti fregato. Le brutte abitudini sono dure a morire.
Attivi piccoli aggiustamenti verso il tuo obiettivo e praticamente riduci al minimo lo sforzo, raggiungendo una situazione duratura nel tempo. Le nuove abitudini, affinché diventino sane e vengano accettate dal tuo cervello, hanno bisogno di tempo e devono essere somministrate a piccole dosi.
Tu puoi fregare i meccanismi automatici del tuo cervello e ottenere risultati soddisfacenti.
Azioni precise per raggiungere l’obiettivo
Quei piccoli aggiustamenti/cambiamenti (nell’ottica di migliorare la tua autostima) di cui ti sto parlando prevedono una serie di azioni precise, come la definizione dell’obiettivo e una buona programmazione dei passi da compiere, per esempio. A tal proposito il mio consiglio professionale è di seguire questo blog, in quanto troverai tantissime risorse utili in vari campi della tua vita, a meno che tu non voglia affidarti personalmente alla mia esperienza di coach. In ogni caso, oltre a leggere gli articoli che troverai in questo sito web, dovrai fare anche gli esercizi suggeriti, perché se vuoi migliorare la tua autostima c’è solo una cosa: FARE.
Ti do appuntamento al prossimo articolo con un altro tema e nel frattempo… dai il tuo meglio.