Certo che vedere il millenario Arsenale di Venezia gremito da migliaia di persone è una bella impressione. Giornata di sole, darsena grande con centinaia di barche, alcune bellissime, altre meno (sembrano ferri da stiro) e in più un parterre de roi. Presidente del Senato, ministro, governatore, sindaci. E in più lo slogan sibillino, che farà discutere, del governatore Luca Zaia: oggi è il “Brugnaro day!”. I due politici locali (Zaia e Brugnaro) sono accomunati da un reciproco destino. Non potranno essere ricandidati alle prossime elezioni. E se pensassero ad uno scambio? Zaia, doge a Venezia e Brugnaro del Veneto? A saperlo? ma dalle fantasticherie politiche può nascere il futuro. Anche davanti alla nautica!
Non solo nautica all’Arsenale
Certo che ieri il vecchio e caro Arsenale, citato perfino da Dante, godeva come un riccio. Generali di stato maggiore e ammiragli, tante stellette e greche da abbagliare i presenti. Il coro della Fenice che canta Va Pensiero di Giuseppe Verdi e l’Inno a San Marco del più modesto A.Bembo, e l’inno nazionale. Una organizzazione perfetta (grazie a Vela), con i cadetti del Collegio Morosini in divisa da parata e tutti armati. La fondamenta dell’Arsenale sembrava la Croisette di Cannes. Molte signore hanno approfittato per tirare fuori dai cassetti eleganza e stravaganza.
Venezia e la nautica
Colpisce subito il discorso di Matteo Zoppas, presidente Ice. “Con i suoi 7 miliardi di fatturato, l’export della nautica italiana con l’incremento annuale del 13% è il terzo al mondo”. Dopo il rinomato salone di Genova, Venezia bussa le porte internazionali e sensibili della sostenibilità. Una parola d’ordine qui all’Arsenale, che ha avuto i complimenti del difficile ambiente del “popolo del mare”. C’erano perfino barche a vela costruite con le fibre riciclabili di lino. Una cosa fino a pochi anni fa impensabile.
Quattro ettari di darsena secolare, 1.100 metri lineari di pontili, 30 ettari di spazi espositivi, le grandi tese cinquecentesche, dove un tempo si costruivano le galere e le galeazze, ad accogliere il meglio del design della nautica, dell’arredo navale, della cantieristica artigianale, non solo veneziana. Anche il numero degli espositori non scherza, sono 220, di cui stranieri 40. Provengono da Regno Unito, Croazia, Slovenia, Polonia, Spagna, Francia, Germania, Austria (che non ha alcun mare), Montecarlo, Svezia, Danimarca, Finlandia. Messe assieme tutte queste imbarcazioni fanno quasi 3 chilometri di lunghezza.
Le riflessioni sono molte
Con la presenza della Biennale e della Marina Militare, l’arra della città storica più periferica (ovvero il sestiere di Castello) assume una importanza strategica. Si parla di flussi turistici sempre più concentrati (e inquinanti…) tra Rialto e San Marco, non sarebbe una cattiva idea spostare pontili e imbarcaderi di Actv, Alilaguna, società private, tra Sant’Elena e l’Arsenale. L’Amministrazione comunale studia strategie di decentramento tra San Giuliano, Pili, Fusina. Liberando così il traffico, a volte intasato, del Ponte della Libertà.
La Fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità, in coincidenza con il Salone nautico, avvia una lunga serie di dibattiti e approfondimenti, sul centro storico. Che lo slogan: “Venezia la più antica città del futuro”, cominci a prendere forma?