Anche questa settimana il Diario racconta le sue storie. Analizza piano piano i fatti di ogni giorno dividendosi tra pensieri sul Papa e sulla scoperta che all’ora della movida tutti in caserma per l’aperitivo.
Tutti sono ossequiosi col Papa. Ma se si vuole emergere dal gruppo bisogna dargli torto e criticarlo
Anche chi non sa come sono andati i fatti, chi li ha fraintesi e persino chi non capisce cos’è accaduto dice che il Pontefice è senza cuore. Non solo non ama gli animali ma ha pure maltrattato una povera donna che gli mostrava con orgoglio il proprio cagnolino chiamandolo il suo “bambino”, invocandone la benedizione, che è un rito romano consentito in alcune circostanze collettive. Il Papa non se l’è sentita, in un momento in cui si dedica così poco amore agli esseri umani, e le ha ricordato che è sulla gente che soffre che preferisce invocare la protezione divina.
Torna la leva militare per avvicinare i giovani, anziché alla cultura, alle forze armate e al militarismo
Perché non spendere quel denaro e le relative energie per combattere l’ignoranza e la corruzione che si diffondono a macchia d’olio? La leva sarà su base volontaria, ma i giovani finiranno col dovere aderire tutti per non essere discriminati. Vuol dire che l’aperitivo i nostri figli, un tempo della Lupa, ora della movida, lo prenderanno in caserma. La legge in preparazione al Senato prevede solo 40 giorni di naja. Ma potrebbe prolungarsi. Un secolo fa Mussolini era più progredito, infatti preferiva le attività ginniche a quelle militari.
Siamo in crisi idrica perché piove poco, ma non abbiamo le difese necessarie quando piove a dirotto
Il governo nomina un commissario alla siccità, che, per propiziare la pioggia, si chiama Nicola Dell’Acqua. Ci vorrebbe pure chi propiziasse il riassetto del territorio anziché l’inutile Ponte sullo Stretto. Ogni anno alle prime piogge il paese frana, i fiumi straripano, le strade diventano torrenti, le case travolte. Manca la manutenzione, troppo abusivismo e noncuranza dell’ambiente. C’è gente che muore, altra che soffre. Se fossimo saggi useremmo il PNRR per rimettere in sesto il paese in modo che non ci siano più catastrofi.
Sarkozy, condannato per corruzione, trascorrerà un anno agli arresti domiciliari e due a piede libero
È il destino dei corrotti, anche se capi di stato. Se la Cassazione confermerà la condanna dovrà portare il braccialetto elettronico e non uscire di casa. È come se tutti i cittadini fossero condannati con lui. Ora smetteranno di darsi arie da grande paese e offendere gli altri. L’episodio ci fa riflettere sul presidenzialismo che concede troppo potere a chi è eletto direttamente dal popolo e crede di essere onnipotente. Un po’ lo è, tanto che Macron ha potuto emanare la legge sul prepensionamento senza approvazione del parlamento.
Il decreto relativo al Ponte sullo Stretto assegna troppi vantaggi a un consorzio di società private
Se dovesse farsi davvero. Infatti, il presidente dell’ANAC, l’autorità anticorruzione, è preoccupato perché neppure lui ha capito che non ci sono i soldi per una costruzione di 15 miliardi di euro e l’Europa non ci consentirà di inserirla nel PNRR. È solo un messaggio per tentare di recuperare almeno i voti degli ipotetici beneficiari dell’opera gigantesca che non si farà mai. Forse si strombazza anche per illudere la mafia, che, rimarrà a bocca asciutta. Attenzione a non finire come Gilletti che ha dovuto interrompere la trasmissione.
L’Italia delle buche e la solerzia delle istituzioni locali. Multe salate a chi si sostituisce all’autorità
Accade a Barlassina, comune di 6800 abitanti nella provincia di Monza e Brianza, ma è talmente assurdo che si stenta a crederci. C’è una buca enorme al centro di un passaggio pedonale. Un pensionato solerte, che abita proprio di fronte, stanco di vedere la gente storcersi i piedi e cadere ciclisti, dopo avere più volte segnalato inutilmente l’inconveniente al Comune, decide di riparare la buca a proprie spese. Qualche giorno dopo riceve una multa di 662 euro e l’intimazione di rimettere la strada nelle condizioni in cui si trovava.
Nemesi storiche ma anche stupidità. A Harry è capitata la stessa situazione in cui è morta la madre
Per fortuna a lui è finita bene. È accaduto a New York all’uscita da un teatro dove Megan aveva ricevuto un premio. Dopo avere fotografato la coppia una decina di paparazzi in moto li hanno seguiti mentre tornavano in albergo in limousine. Chissà perché, il principe, sempre disposto a farsi fotografare, ha chiesto all’autista di accelerare. È scattato l’inseguimento, come quella sera di 26 anni fa a Parigi. Allora era probabilmente già in atto un complotto e le bodyguard cercavano l’incidente, ma ora perché scappare e quelli inseguirli?