A fine giugno, o al più tardi ad inizio luglio, terminerà la gestione di Autovie Venete della Venezia – Trieste e delle altre tratte attualmente in concessione e verrà sottoscritto il verbale di subentro. Con la riconsegna della rete autostradale da parte della SpA al Ministero dei trasporti e la contestuale consegna della stessa alla Società Autostrade Alto Adriatico. Composta dalle regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, con rispettivamente il 91 e il 9 per cento delle quote, con una concessione già definita di trent’anni. La comunicazione è stata data nel corso dell’assemblea che Autovie Venete ha tenuto a Trieste per l’approvazione del bilancio d’esercizio 1 gennaio 2021 – 31 dicembre 2022. Che si è chiuso con un risultato economico decisamente positivo di 32,7 milioni di euro di utile netto. “Si tratta – ha sottolineato il presidente Maurizio Paniz – di un dato significativo. Generato, da un lato, dall’efficientamento delle attività di gestione, dall’altro, dalla liberazione di alcuni accantonamenti per il venir meno della concessione. Ma anche dall’incremento degli introiti da pedaggio determinato dalla ripresa dei transiti dopo il periodo pandemico”.
Le parole di Paniz
Un anno durante il quale è andato avanti tutto l’iter di trasferimento della concessione stessa a favore della Autostrade Altto Adriatico. Che dallo scorso mese di marzo è diventata la società di controllo di Autovie Venete in qualità di socio di maggioranza. Avendo rilevato le quote che erano in capo a Friulia. “Nel 2022 sono stati superati timori e incertezze che negli ultimi anni avevano caratterizzato i rapporti con l’Ente Concedente e la gestione della società – ha affermato Paniz –. E la società stessa nel corso dell’esercizio 2022 e nei primi mesi del nuovo anno è stata quindi chiamata a porre in essere una serie di attività di natura straordinaria propedeutiche al passaggio. Ponendo sempre la massima attenzione alla salvaguardia del patrimonio aziendale e alla tutela della posizione di tutti gli azionisti”.
Paniz e la concessione
Il presidente ha quindi fatto il punto in merito allo stato di avanzamento delle opere relative. Non prima di aver sottolineato che “nonostante le complessità dettate da una Concessione scaduta e del regime di proroga, dal trasferimento della stessa, oltre che dal difficile periodo storico Autovie ha realizzato investimenti per oltre un miliardo di euro negli ultimi dieci anni. Provvedendo in autofinanziamento alla copertura della quasi totalità degli stessi.” “Il tutto – ha aggiunto – è avvenuto nel corso di un quadro economico e geopolitico tuttora mutevole. Condizionato, in particolare per il settore delle costruzioni, dal significativo aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia”.
L’informazione agli azionisti
Il presidente ha quindi informato gli azionisti che dopo aver aperto al traffico negli ultimi due anni 30 chilometri di terza corsia. Ora Autovie Venete si appresta a completare il tratto tra Alvisopoli e Portogruaro. In particolare 5 chilometri (da Alvisopoli al sottopasso ferroviario) verranno conclusi nel corso dell’estate. Mentre i restanti 4 chilometri – più complessi viste le differenze di quota altimetrica tra vecchia e nuova carreggiata – saranno pronti in autunno.
Sempre in territorio veneto, oltre alla contrattualizzazione dei lavori dei dieci cavalcavia del tratto tra San Donà e Nodo di Portogruaro (quadro economico complessivo di 83 milioni di euro), il Soggetto Attuatore del Commissario Delegato per la A4 ha approvato la realizzazione di due aree di sosta per mezzi pesanti a Fratta Nord e Fratta Sud (20 milioni di euro). E ha approvato i relativi lavori. In Friuli Venezia Giulia, invece, è iniziato il cantiere posto all’intersezione tra la strada regionale 352, la S.R. 126 e il casello di Palmanova dell’autostrada A4 per 3,3 milioni. “Nel prossimo futuro – ha sottolineato Paniz – si prevede anche la realizzazione di tre porte aggiuntive rispetto a quelle esistenti del casello di San Donà per il quale è stato approvato il progetto esecutivo. Mentre altre tre porte aggiuntive sono previste dal progetto definitivo da poco approvato per il casello di Portogruaro”.
I dati
Dati importanti sono quelli riguardanti il traffico. Poiché, come evidenziato dal presidente Paniz, il 2022 è stato l’anno della ripresa con un incremento degli introiti da pedaggio di oltre 16 milioni di euro rispetto al 2021 e di circa 2,5 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018/2019 (periodo prepandemico) chiudendosi con un +10,6% di transiti (+18% per i veicoli leggeri e +2% per il traffico pesante). “Lo scenario futuro – ha affermato l’avvocato bellunese – rimane caratterizzato da una forte incertezza. Per un contesto macroeconomico globale che potrebbe avere ripercussioni sul tessuto produttivo italiano e quindi, in particolare, sul traffico pesante”.
L’avvocato Anna Di Pasquale
All’ordine del giorno dell’assemblea vi era anche il rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Al riguardo l’avvocato Anna Di Pasquale, amministratore unico di Società Autostrade Alto Adriatico in qualità di azionista di maggioranza, ha proposto, su indicazione della Regione Friuli Venezia Giulia, visto il periodo transitorio e in segno di continuità, la conferma dell’attuale CdA. Con l’indicazione di Maurizio Paniz alla presidenza e di Tiziano Bembo, rappresentante della Regione Veneto, alla vicepresidenza .
Le conclusioni di Paniz
“Con l’approvazione del bilancio e la conferma dell’organo amministrativo mettiamo un ulteriore tassello alla complessa operazione che porterà alla nuova concessione autostradale il cui passaggio effettivo, da Autovie Venete ad Autostrade Alto Adriatico, è previsto per l’inizio di luglio. Si tratta di un percorso articolato e di grande rilevanza che consentirà, ad una società interamente pubblica, la gestione della concessione autostradale”.
Il ringraziamento dell’Assessore Barbara Zilli
L’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha voluto ringraziare “i vertici di Autovie, il presidente e il consiglio d’amministrazione e tutte le maestranze. Sia per il grande lavoro svolto fino ad oggi sia per la gestione delle prossime fasi di transizione che richiederanno un determinante impegno”