L’Esercito Italiano ha festeggiato il suo 162imo compleanno. Era infatti il 4 maggio 1861 quando un provvedimento del Ministro della Guerra Manfredo Fanti decretava la fine dell’Armata Sarda e la contemporanea nascita dell’Esercito Italiano. “Vista la legge in data 17 marzo 1861, colla quale S.M. ha assunto il titolo di Re d’Italia, il sottoscritto (Manfredo Fanti, ndr) rende noto a tutte le Autorità, Corpi e Uffici militari che d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione di Armata Sarda”. Questo il testo del provvedimento e da allora sono appunto passati 162 anni ed è la componente più “antica” tra le Forze Armate italiane.
L’Esercito italiano e la Patria
“Una storia gloriosa iniziata da quel 4 maggio 1861 – ha ricordato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – contraddistinta da amore per la Patria, senso dell’onore e del dovere, professionalità e altruismo e grazie alla quale il nostro Tricolore ha sventolato e continua a sventolare alto nel mondo”.
Cosa fa l’Esercito italiano
L’Esercito conta oggi oltre 4.200 militari schierati in 14 diversi paesi come Iraq, Libano, Niger, Kosovo, Libia, Somalia e Mali, con compiti che vanno dalla cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di stabilizzazione e ricostruzione, sino all’addestramento delle forze di sicurezza locali e circa 7.000 militari in prontezza operativa in caso di interventi tempestivi in Patria o all’estero, in situazioni di emergenza o di pubblica utilità: tra queste bonifiche di ordigni esplosivi e sortite antincendio. Circa 4.850 sono invece i soldati impegnati in Italia nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, in concorso alle Forze dell’Ordine per il presidio del territorio e la vigilanza.
Risorse ancora insufficienti
“Le risorse però sono ancora insufficienti – ha detto nel suo discorso durante le celebrazioni ufficiali a Roma il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Pietro Serino – a causa di regole di bilancio di cui la cronaca ci dimostra ogni giorno l’inadeguatezza. Mancano i poligoni, troppo pochi e troppo deboli per soddisfare le nostre esigenze. Per l’addestramento inoltre la strada è ancora lunga e servono risorse adeguate”. Un appello cui ha risposto a margine il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, davanti alla domanda sulla possibilità di destinare eventuali fondi inutilizzati del Pnrr all’Esercito Italiano. “Tutto quello che deve essere esplorato per cercare di conseguire quello che il generale Serino auspicava – ha detto Cavo – verrà fatto. Il nostro ministro è perfettamente consapevole e soprattutto ha la volontà di perseguire questa strada, io credo che tutto quello che sarà possibile cercheremo di ottenerlo in quest’ottica, a trecentosessanta gradi”.
“L’Esercito – ha detto – è la ragion d’essere delle Forze Armate, ovvero la sicurezza dei cittadini, dello Stato e delle Istituzioni democratiche. Negli ultimi anni, vi siete dimostrati una macchina formidabile, capace di preparare e impiegare migliaia di donne e uomini in Teatri operativi ad alto rischio in tutto il globo, a salvaguardia della pace e della sicurezza internazionali”. Durante il suo intervento, il Generale Serino ha ringraziato tutti i cittadini per la vicinanza e l’apprezzamento nei confronti della Forza Armata: “Gli italiani hanno fatto diventare l’Esercito il volto rassicurante dello Stato. Nessun riconoscimento potrebbe essere più gratificante per un Soldato”.
L’Esercito italiano e il ministero della Difesa
Da parte sua, il presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo aver ricordato che “quella al ministero della Difesa è stata l’esperienza più bella della mia attività politica perché ho potuto toccare con mano il modo con cui si sta nelle istituzioni, l’amore per la patria e per le tradizioni”, ha dichiarato che l’Esercito ha la capacità di svolgere con grande preparazione il proprio ruolo, sapendo che esso è indispensabile per la libertà, l’indipendenza e la sicurezza dei cittadini: molte volte si tende a dimenticarlo quando si parla di destinare i fondi, come quelli per l’addestramento, che è fondamentale. La consapevolezza dell’importanza delle Forze armate e dell’Esercito è cresciuta. Non ce lo si può ricordare solo con le calamità e con l’operazione ‘Strade sicure’, che va intensificata. Bisogna avere Forze armate adeguate, essere pronti ad ogni evenienza in modo che la pace rimanga indiscussa”.
Le onoreficenze
Il Presidente La Russa, dinanzi alla Bandiera di Guerra dell’Esercito, ha poi conferito tre onorificenze ai reparti e al personale distintosi per particolari atti di valore nel corso di operazioni in Italia e all’estero. La cerimonia militare si è conclusa con un omaggio agli atleti dell’Esercito e con un saggio militare eseguito dai bersaglieri, a sottolineare l’importanza della preparazione sportiva quale solida base, anche valoriale, per l’addestramento.