Si è chiusa la prima edizione del concorso “Adotta un corso d’acqua, adotta un pesce”, riservato alle scuole primarie bellunesi. Lo spoglio delle 404 schede raccolte a Longarone nella tre giorni della fiera Caccia Pesca Natura ha proclamato, quali vincitori della giuria popolare, la classe quinta di Auronzo di Cadore per il disegno più votato (30) e anche per la classe più votata (48). Mentre il premio per la scuola più votata, con 119 voti, è andato a Calalzo di Cadore.
Trecentoquaranta i disegni esposti alla Fiera di Longarone e provenienti da cinque scuole sparse per tutta la provincia di Belluno: l’istituto comprensivo di Auronzo, la scuola primaria di Calalzo, il comprensivo di Fonzaso, la primaria di Lamon e quella di Sovramonte.
Un disegno per adottare un corso d’acqua e insegnare ai bambini
Il concorso di disegno nasce da un progetto promosso dalla Federazione dei bacini di pesca e dalla Fondazione Fantastiche Dolomiti con l’appoggiato dalla Provincia di Belluno che ha portato i pescatori a spiegare tra i banchi di scuola la loro attività.
Si era già espressa, invece la giuria selezionata dagli organizzatori nella domenica conclusiva di Caccia Pesca Natura, portando in fiera un centinaio di alunni. Nell’occasione premi per tutti grazie ai contributi della Provincia di Belluno, dei Bacini di Pesca bellunesi e della Regione del Veneto. Distribuito anche un segnalibro con raffigurate le due specie ittiche più rappresentative del Bellunese, la trota marmorata e il temolo.
Il podio
Il podio per la scuola era formato nell’ordine da Auronzo, Calalzo e Lamon. Per le classi, primo premio ex aequo per la 5. di Lamon, la 4. e la 1. di Calalzo, la 3. di Auronzo e la 2. di Fonzaso. E per il disegno ad arrivare primo è stato il piccolo Ortiniel di Calalzo, seguito da Giovanni D’Agostino di Fonzaso e Tommaso Bergagnin di Auronzo.
Per adottare un corso d’acqua anche una gara di pesca
Come di consueto, durante la fiera si sono svolte anche le gare di pesca organizzate da Bacino di pesca n. 6 Maè-Piave. 170 pescatori arrivati da tutto il Triveneto e dalla Lombardia e 114 premi consegnati. Questi i numeri per le tre competizioni con le prime due spostate interamente nel torrente Maè, vista la poca acqua rilevata dagli organizzatori in Piave durante il sopralluogo.
Il trofeo del raduno di pesca a Spinning a squadre alla trota fario con esche artificiali se lo è aggiudicato la Società I FALCHI con Michele Pederiva, Mauro Mattiuzzi, Massimo Florian e Andrea Fiore. Mentre erano cinque i settori per la gara di pesca alla trota fario con esche naturali che ha visto prevalere rispettivamente Simone Cappellin nel settore A, Sergio Moras settore B, Giorgio Morassut Settore C, Massimo Zambenedetti Settore D, Graziano Ferretti Settore E. Infine, al laghetto Malcom di Longarone, la gara di pesca a coppie con esche naturali svoltasi su tre settori con vincitori Andy Mussoi e Luciano Rossato nel Settore A, Alessandro Bona e Gabriele Corte Settore B, Giovanni Scagnet e De Toni Settore C.
Adotta un corso d’acqua: novità anche dalla Regione
Sempre in fiera protagonista la Regione del Veneto che ha presentato importanti novità. A sintetizzare l’incontro il direttore della pianificazione, gestione risorse ittiche e FEAMP, Giuseppe Cherubini. “L’anno 2023 è un anno importante. Nel convegno che si è appena svolto abbiamo presentato l’attuazione della carta ittica regionale, che è stata approvata dalla Giunta il 30 dicembre scorso. Quindi siamo nelle prime fasi attuative ed è uno strumento di pianificazione veramente importante e fondamentale per tutta la gestione della fauna ittica. Credo che la Regione del Veneto sia una delle prime Regioni italiane che si è dotata di uno strumento organico come questo.
Poi siamo entrati anche nella fase attuativa concreta del piano sulla gestione delle popolazioni di Salmonidi per ripristinare le condizioni antecedenti alla tempesta Vaia. È un piano che la Giunta regionale ha approvato l’ottobre dell’anno scorso e siamo ormai nelle fasi attuative. Riguarda attività di ripopolamento, sia con la trota marmorata, sia con la trota fario, ma riguarda anche una serie di altre attività complementari proprio finalizzate a ricostituire le condizioni ideali per le popolazioni di Salmonidi. Il potenziamento dei centri ittiogenici già esistenti, sperimentazione di interventi in alveo che siano attenti anche agli aspetti ambientali, quindi che creino anche delle condizioni utili alla riproduzione dei Salmonidi, e in generale la redazione poi di linee guida e di una strategia complessiva regionale da qui al 2030 per la conservazione della trota marmorata, che è la specie simbolo tipica delle acque del territorio Veneto e della provincia di Belluno in particolare”.