In nove mesi ha già silurato due assessori. E forse…non è ancora finita. Siamo nel Comune di Marcon dove nel giugno del 2022 il sindaco Matteo Romanello, geometra libero professionista è stato riconfermato sindaco alla guida di una coalizione di centro-destra con il 72 per cento dei consensi. Portando in consiglio anche la moglie Vittoria Sottocorona.
Chi è il sindaco di Marcon
Andiamo per ordine. Romanello è giovane ha 33 anni, fino alla riconferma a primo cittadino era un leghista duro e puro (allora molto vicino all’ex vice presidente della Regione Gianluca Forcolin), ma già l’anno scorso si vociferava di un suo avvicinamento a Fdi. E così avverrà. Solo che Romanello, sembra a causa di una tessera non ancora concessa, una settimana fa si è messo al computer inviando la lettera di dimissioni per mezzo di una Pec all’assessore esterno Diego Meneghietti di Fdi. A dire il vero la guerra era già iniziata nei mesi scorsi quando il sindaco aveva silurato un altro assessore esterno, Valeria Salviati della Lega.
A Marcon Romanello fa fuori Meneghetti
L’altra sera nel corso della seduta del Consiglio comunale ad inizio seduta il primo cittadino particolarmente teso con due parole ha liquidato Meneghetti aggiungendo che “si è sempre comportato correttamente e spero di averlo ancora seduto tra i banchi del Consiglio”. Applausi ironici da parte di alcuni componenti del circolo marconese di Fdi che sono usciti dall’aula assieme ai due consiglieri eletti Stefano Franceschetto e Fiorenzo Zanella. Non contento il sindaco, che non rifugge dalla provocazione, ha aggiunto: “ora l’opposizione passerà da quattro a sei gatti”. Di fatto “invitando” i consiglieri di Fdi a passare in minoranza. Se così fosse la maggioranza governerebbe per 10 a 6. Visti i numeri potrebbero aprirsi scenari interessanti per i due consiglieri della Lega e i due di Coraggio Italia.
Che succede?
Ma cosa sta succedendo? Prima l’uscita dalla Lega “sparando” contro il “Bulldog” Marcato e il commissario provinciale Tomaello. Quindi la Pec che toglie le deleghe a Diego Meneghetti di Fdi (proveniente dall’Msi poi An).
Pavanetto prova a far chiarezza
Cerca di fare chiarezza Lucas Pavanetto coordinatore provinciale FdI della provincia di Venezia : “Durante l’ultima seduta del consiglio ha dimostrato che non c’è una motivazione. Lui ha deciso d’imperio di togliere le deleghe ad un assessore e ha escluso dalla maggioranza FDI. Attendiamo ancora le motivazioni. Noi però portiamo avanti il programma perché siamo leali e prima vengono i cittadini e le loro richieste. Sarà compito suo spiegare perché toglie un assessore elogiandolo”. Pavanetto aggiunge: “Puo’ essere una provocazione la sua? Non ci ha detto nulla. E’ andato in Municipio che era chiuso per inviare la Pec a Meneghetti, non ha chiamato l’assessore come avrebbe fatto una persona corretta. E continua ancora oggi a dire che si può ricucire quando lo strappo lo ha fatto lui. Non facciamo polemiche inutili. L’arroganza dimostrata giovedì sera con quella battuta ma …chi si crede di essere?”.
Va sottolineato che negli accordi preelettorali a Fdi spettavano due assessori. Non è andata così. Pavanetto conclude: “Ricordo a Romanello che grazie alla Lega di cui faceva parte e tutte le altre forze politiche gli hanno permesso di diventare sindaco….tanti auguri. In politica tutti siamo utili nessuno necessario”.
Le opposizioni di Marcon all’attacco
Piena solidarietà a Meneghetti espressa da parte delle opposizioni. Marco Casoni spiega: “Aspetto con curiosità l’evoluzione per capire cosa ci sia dietro questa manovra che mi preoccupa molto e che mi sembra assolutamente destabilizzante per le sorti del Comune. Sono curioso di conoscere i nuovi assetti ma, soprattutto, le decisioni dei partiti che compongono la maggioranza. La scelta del sindaco è stata condivisa ? Se non lo fosse, sarebbe preludio ad una deriva antidemocratica davvero molto preoccupante. Esprimo davvero massima solidarietà all’ assessore rimosso Diego Meneghetti, che al di là delle differenze sulle visioni politiche, ha dimostrato di essere una persona davvero per bene. Sempre misurato e sempre sul pezzo.”
E ora?
Qualcuno in corridoio si chiedeva dove si sarebbe schierato ora Romanello. Uscito dalla Lega sbattendo la porta, un “amore” finito sul nascere con Fdi. C’è chi dice che può esserci all’orizzonte un accordo con Coraggio Italia. C’è tempo per vedere chi ha ragione.
Non certo il primo scivolone di Romanello
Un’ultima annotazione: si tratta dello stesso sindaco che ha fissato le celebrazioni per il 25 Aprile e la festa della Liberazione in periferia e con una cerimonia alle otto del mattino. Non sono certo mancate le polemiche. Anche perché in contemporanea erano state indette tre giornate per la “Festa di San Marco” con tanto di alzabandiera il 25 aprile. Va detto che il patrono di Marcon è San Giorgio.
Lo stesso sindaco che ha negato all’Anpi, l’associazione nazionale partigiani, il patrocinio per la proiezione del film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini. Lo stesso che si è opposto alla intitolazione della nuova scuola primaria di Marcon a Tina Anselmi, prima donna ministro della Repubblica e giovanissima staffetta partigiana.
Mi sembra una persona immatura che non sa cosa fare da grande. Nepotista e opportunista non certo un abile amministratore. Penso che le forze di maggioranza??? dovrebbero fare una seria riflessione.
Persona che crede di essere Dio scegliendo di poter gestire la vita delle persone ,rischiando di farle morire .
come da tempo sta succedendo a Praello,in cui le case stanno crollando e lui con la sua arroganza se ne straforerà ……vari video e articoli sul giornale sono stati fatti ….,,.,,,