Spesso torna a Mogliano Veneto a trovare Bepi Pillon (quello delle tre promozioni consecutive col Treviso e l’accesso col Chievo in Champions League). E’ tornato a vivere in terra abruzzese da pochi anni, ma col Nord Est ha un legame consolidato e mai interrotto. Ha vissuto per decenni tra Caldogno e Marostica. Luciano Miani, nato a Chieti 67 anni fa, mezz’ala ma non solo. “ Da ragazzino ero libero con attitudini da centrocampista anche se ho giocato un po’ in tutti i ruoli. Ha fatto anche il portiere a Udine per 20 minuti per infortunio dell’ex estremo difensore Della Corna”. A 16 anni arriva Torino alla Juventus e lì si allena coi mostri sacri della storia bianconera. Ma non troverà spazio, anche se quella tappa rappresenta una sorta di rampa di lancio. Nel 1978 l’arrivo in Veneto, proprio nel Real Vicenza, sì quello di Paolo Rossi che proprio quell’anno sorprendentemente arrivo’ secondo.
Miani; arrivo nel Real Vicenza, estate 1978 dopo un secondo posto che ha fatto la storia del Vicenza: che esperienza è stata?
“L’anno dopo quell’indimenticabile secondo posto a sette giornate dalla fine eravamo in zona Uefa. Poi, un po’ colpa nostra, un po’ per certe sviste ci hanno penalizzati e purtroppo siamo retrocessi. Quello rimane un gruppo magnifico di amici e ancora oggi ci vediamo. In passato andavamo a trovare GB Fabbri vicino Bologna, il vero “progettista” di quella squadra. Esordii a 22 anni con la maglia bianco-rossa. Vicenza è da sempre casa mia dove sono stato anche nel dopo carriera. Fabbri era un precursore del gioco di oggi, mai buttavamo via la palla, con Salvi, Rossi e Cerilli avevamo in campo piedi d’oro. Poi il gioco è cambiato, il calcio è in continua evoluzione non sempre in meglio”
1980: resta a Nordest. Il suo anno a Udine coincide con la riapertura delle frontiere. In Friuli arrivò Herbert Neumann
“Neumann era elegantissimo non il classico tedesco solo corsa, somigliava ad Antognoni un ragazzo d’oro. Ci siamo salvati l’ultima giornata contro il Napoli, Manuel Gerolin fece tutto il campo in slalom prima di trafiggere il portiere. Udine bella piazza io ero in comproprietà e sarei rimasto volentieri. Erano gli anni del presidente Teofilo Sanson e di un emergente direttore sportivo Franco Dal Cin, quello che tre anni dopo porterà Zico a Udine”.
Miani: il grande salto …a Firenze, nella squadra di Pontello?
“Firenze una squadra di campioni. Abbiamo perso lo scudetto l’ultima giornata, 16 maggio 1982, a Cagliari ci venne annullato un gol valido. I ricordi?Massaro un fenomeno, Monelli una promessa. Spogliatoio grande anche perché il tecnico Picchio De Sisti era un giocatore aggiunto. Tanti campioni In primis Giancarlo Antognoni un ragazzo d’oro, campione del mondo assieme a Ciccio Graziani e Daniel Bertoni. Mi sono visto pochi giorni fa con Giancarlo con la scuola calcio Rosciano e lui è venuto a trovarci. Persona semplice e stupenda”.
Novembre 1981: uscita pericolosa del portiere del Genoa Martina che colpisce alla testa proprio Antognoni. E’ stato lei a doverlo sostituire in una Fiorentina in piena corsa per lo scudetto
“Ripeto, era una squadra perfetta. Peccato per l’ultima giornata, ci annullarono quel gol. Ma non voglio tornare su quel fatto. Avevamo un mister preparatissimo e nello spogliatoio i big erano dei veri leader”.
Miani; ottobre 1982, si gioca Fiorentina-Juve…un momento brutto della sua carriera
“Da tergo Platini in ritardo mi colpì e per me furono otto mesi di calvario soprattutto per la mia carriera. Un rammarico grande c’era anche la nazionale Olimpica che mi voleva convocare. Dalla Juve mi arrivò un mazzo di fiori, dal fuoriclasse francese mai una parola di scuse. Ma sono passati decenni non voglio fomentare polemiche”.
Dopo Arezzo, Cagliari, Alessandria il ritorno a Vicenza
“Verso fine carriera in C1 un’altra bella esperienza e ho allenato anche la Primavera dei berici. Una squadra con un po’ di difficoltà e sempre circondata dal grande affetto dei tifosi. Vicenza meriterebbe la Serie A. Sono troppo legato alla squadra e alla città”.
Miani: il miglior giocatore dei tuoi tempi?
“Troppo facile, Maradona come straniero. Il Massaro arrivato dalla serie B era incredibile. Ma il migliore italiano era sicuramente Antognoni il migliore, anche come persona”.
Come è cambiato il calcio?
“In meglio e in peggio. Si è robotizzati sembra un calcio copia incolla. Per fortuna la giocata te la fa sempre il campione. Il calcio è come la moda. Prima zona totale poi zona mista…quindi…. Mi piace Gasperini che ha fatto qualcosa di diverso e gioca a tutto campo; è cambiata l’intensità si lavora di potenza e sulla forza.