“La vita di per sé è la favola più fantastica” Hans Christian Andersen. Lo scrittore danese nasceva il 2 aprile 1805. Ha regalato al mondo un patrimonio di fantasia ineguagliabile, tanto che il suo compleanno viene celebrato in tutto il mondo con la Giornata Internazionale del libro per bambini. Questo è un mese importante per la letteratura, il 23 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore e i librai della Catalogna regalano una rosa per ogni libro acquistato, un omaggio al loro patrono San Giorgio che salvò la figlia del re minacciata da un terribile drago. Dal sangue versato germogliò una rosa che Giorgio donò alla fanciulla.
Sospinti dall’ebrezza del lieto fine andiamo a controllare l’assetto della classifica per scoprire novità e conferme di successi che abbiamo imparato a conoscere
Entriamo nel nostro luogo ideale tra incontri con gli autori, anticipazioni editoriali, profumo di caffè: la Libreria Lovat. Due splendide sedi nel cuore del nordest, a Villorba (Treviso) e Trieste. Ecco il medagliere con i magnifici dieci titolari in questa prima settimana di aprile.
- Rovelli – Buchi bianchi – Adelphi
- Giannone – La portalettere – Nord
- Gotto – Profondo come il mare, leggero come il cielo – Mondadori
- Carrere – V13 – Adelphi
- Vecce – il sorriso di Caterina – Giunti
- Ammaniti – La vita intima – Einaudi
- Cognetti – Le otto montagne – Einaudi
- Gotto – Succede sempre qualcosa di meraviglioso – Mondadori
- Barbaglia – La mossa del matto – Mondadori
- Ravera – Age pride – Einaudi.
Rovelli domina
Inutile meravigliarsi se troviamo in testa ancora il fisico veronese Carlo Rovelli: “Buchi bianchi – Dentro l’orizzonte” (Adelphi). Lui ha introdotto la famosa Teoria della gravitazione quantistica a loop, ma quando descrive i misteri del tempo e dello spazio avvince come le favole di Andersen.
Ecco cosa scrive in un piccolo frammento del suo saggio: “Quando studiavo a Padova per il dottorato, Mario Tonin ci insegnava fisica teorica: ci diceva che secondo lui ogni settimana il buon Dio legge il Physical Review D, la celebre rivista di fisica. Quando trova un’idea che gli piace, zac! la mette in pratica, riarrangiando le leggi universali. Se è così, buon Dio, mi piacerebbe se Tu lo facessi: fai che i buchi neri finiscano col diventare bianchi…”
La considerazione fa capire quanto immensa e difficile sia questa ricerca. Sui buchi neri sappiamo moltissimo, spiega Rovelli, li vediamo. I buchi bianchi non li ha ancora visti nessuno.
Torna in vetta alla classifica “La portalettere” (Nord), di Francesca Giannone
Anni ’30 una donna vince un concorso alle Poste in un paesino del Salento, vuole diventare postina. Sarà difficile quanto vedere un buco bianco perché in paese c’è incredulità e scetticismo, ecco un estratto: “In giro a piedi tutto il giorno, con la pioggia o con il sole. Ci perderesti la salute. Siamo seri. Non esistono portalettere donna. Finora, disse Anna”.
In terza posizione il nostro affascinante nomade digitale Gianluca Gotto “Profondo come il mare, leggero come il cielo”. Un viaggio dentro se stessi per trovare la serenità. (Mondadori). Lo scrittore torinese che ha vissuto molto in Australia e Canada, appassiona con i suoi reportage da tutto il mondo, grazie anche al blog: “Mangia Vivi Viaggia”. La saggezza millenaria del Buddha pervade le esperienze difficili e impegnative che ha affrontato e che condivide con il lettore, trasmettendo un meraviglioso messaggio di serenità.
Alla ricerca di altri misteri e altri universi: chi era la madre di Leonardo da Vinci?
Era una schiava, non parlava la nostra lingua, una donna straniera scesa da un barcone, venuta da chissà dove, senza voce e dignità.
Lo scopriamo leggendo l’ultimo libro di Carlo Vecce “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo” (Giunti). L’autorevole studioso della civiltà del Rinascimento ha dedicato gran parte del suo lavoro alla figura di Leonardo. Insegna all’Università di Napoli L’Orientale. In questi giorni ha presentato la sua opera a Firenze nel corso di una conferenza dove ha illustrato la modalità delle sue indagini basate su ricerche e documenti storici. Importante e rivelatore il documento notarile trovato all’Archivio di Stato che dovrebbe sciogliere il mistero sull’identità della madre del genio toscano. Da questo materiale inedito esce il profilo di Caterina, una schiava proveniente dal Caucaso che dopo lunghi estenuanti viaggi arriva come profuga a Venezia. All’età di 15 anni si stabilisce a Firenze, grazie al marito di quella che diventerà la sua padrona.
Quest’opera apre un grande dibattito tra i maggiori studiosi di Leonardo nel mondo. Non solo per il mistero che da sempre lo circonda, ma anche per la descrizione di Caterina, una ragazza selvaggia e libera come il vento che corre a cavallo sugli altopiani e ascolta le voci degli alberi, trascinata improvvisamente dalla violenza della Storia.
Torna un cult
Chiudiamo in bellezza, torna in classifica un libro che per gli appassionati è già culto: “La mossa del matto” di Alessandro Barbaglia, (Mondadori). La storia del grande campione di scacchi Bobby Fischer. L’autore si chiede: “Cosa succede a chi rifiuta il mondo per giocare solo a scacchi se poi gli scacchi lo fanno diventare campione del mondo?”. In questo romanzo tutte le atmosfere e i segreti della partita più leggendaria della storia giocata nel 1972 in piena guerra fredda. Finale di campionato mondiale tra Bobby Fischer e il russo Boris Spasskij.
Alessandro Barbaglia racconta in modo suggestivo la vita di Bobby Fischer, personaggio pieno di contraddizioni che non ha la licenza elementare ma è un genio degli scacchi con un quoziente di intelligenza molto superiore alla media, impara il gioco a sette anni su una scacchiera di plastica leggendo il foglietto delle istruzioni.
Un saluto da Borges
Salutiamoci con quello che scriveva Jorge Louis Borges, portentoso narratore del tempo e dello spazio: “La scacchiera è il mondo. I pezzi sono i fenomeni dell’Universo”.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, leggendo il suo incipit su Andersen non posso fare a meno di fare i collegamenti con ciò che conosco e credo che sia poco noto. Voglio ricordare il rapporto tra il cantante romagnolo Giuseppe Siboni e Hans Christian Andersen. Siboni nel 1819 fu ascoltato a Napoli dal futuro re Cristiano VIII che lo invitò in Danimarca. A Copenhagen rimase attivo come insegnante di canto all’Opera e direttore della Scuola di Canto. Giuseppe Siboni, che fondò l’Accademia Reale di musica a Copenaghen, fu molto generoso, aiutò molti giovani in difficoltà economica, tra questi lo scrittore danese Hans Christian Andersen che studiò danza, canto e riuscì a frequentare l’università grazie alla generosa protezione del musicista italiano Giuseppe Siboni.
Siboni ebbe grandissima influenza sulla successiva vita musicale danese, tanto che nel 1827 fondò il Conservatorio di Copenhagen. Giuseppe Vincenzo Antonio Siboni è morto a Copenhagen il 28 Marzo 1839. Altra annotazione in questa rubrica di libri la vorrei dedicare ad una Scrittrice, ancora giovane, Ada D’Adamo, scomparsa di recente per una malattia dopo aver completato il romanzo Come d’aria dove parla della sua malattia e di una figlia che ha bisogno di attenzioni. Credo che presto troveremo questo romanzo in classifica. Tra i libri della settimana mi affascina La mossa del matto di Alessandro Barbaglia. Infatti anch’io per diletto e senza ambizioni gioco un po’ a scacchi e mi sembra affascinante conoscere la storia del grande originale personaggio e campione di scacchi Bobby Fischer.
Gentile Marco, il suo commento è splendido perché svela momenti preziosi e fondamentali nella vita di Andersen legati a Napoli che non conoscevo. Ci sono versi indimenticabili che lo scrittore danese ha dedicato alla città: “Tra i monti viola dorme Napoli bianco vestita, Ischia sul mare fluttua Come nube purpurea; La neve tra i crepacci Sta come studio candido di cigni; Il nero Vesuvio leva il capo Cinto di rossi riccioli.”