Vi è mai capitato di fare un viaggio solo per vedere un’opera d’arte? A me sempre. Scelgo le città del mondo con questa modalità, il centenario di Magritte mi ha portato a Bruxelles, la Resurrezione di Piero della Francesca a Borgo San Sepolcro, e così via. La mia vacanza non insegue mai il sole, è fuori stagione come il mare d’inverno. E poi a cosa serve lo sfondo di un cielo azzurro quando a stregarci è un portentoso bianco e nero? A San Giorgio c’è un’immagine da vedere assolutamente, realizzata da uno dei più importanti fotografi internazionali del secondo dopoguerra: Ugo Mulas (Pozzolengo, 1928 – Milano, 1973).
Ugo Mulas a Milano
Lo scatto ritrae Joan Miró al Museo Poldi Pezzoli di Milano accanto al celebre profilo di giovane dama del Pollaiolo. Quasi una sequenza cinematografica, l’artista catalano sembra magicamente uscire dall’inquadratura libero dallo spazio e dal tempo e guarda lo spettatore.
Questo e altri gioielli, alcuni mai esposti prima d’ora, nella mostra: “Ugo Mulas. L’operazione fotografica”. L’anteprima lo scorso 28 marzo all’Isola di San Giorgio, evento che ha siglato l’inaugurazione del nuovo centro espositivo “Le Stanze della Fotografia” all’interno della Fondazione Cini, nelle Sale del Convitto.
La mostra per Ugo Mulas
Iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini destinata a proseguire il percorso iniziato nel 2012 alla Casa dei Tre Oci, lo storico palazzo neogotico alla Giudecca, di recente acquistato dal Berggruen Institute.
Abbiamo seguito tutti gli appuntamenti organizzati in questi ultimi anni e come appassionati troviamo straordinario che la fotografia continui ad avere una “casa” a Venezia.
La città come location
La città diventa luogo espositivo del linguaggio artistico più iconico dell’età contemporanea grazie a questa nuova sede, 1850 metri quadrati disposti su due piani. Originariamente adibita a magazzini della dogana e trasformata in convitto scolastico nel 1952. Importante il riallestimento con la valorizzazione degli interni, prezioso anche lo spazio dedicato al bookshop. Un contenitore che oltre alle rassegne propone laboratori, incontri, seminari con fotografi internazionali, master. La direzione artistica è affidata a Denis Curti.
Ad affiancare le attività espositive, una Fondazione dedicata sosterrà i progetti di ricerca grazie al contributo dei partner strategici, Fondazione di Venezia e San Marco Group. Marsilio Arte ha gestito tutte le mostre e le attività della Casa dei Tre Oci, proponendo, nel corso degli ultimi dieci anni, trenta esposizioni che hanno raccontato l’opera dei più grandi fotografi tra i quali Elliott Erwitt, Sebastião Salgado, Gianni Berengo Gardin, Helmut Newton, David LaChapelle, Letizia Battaglia, Ferdinando Scianna, Mario De Biasi, parallelamente a un’importante attività di ricerca sviluppata attraverso mostre di riscoperta di autori come René Burri, Willy Ronis, Henri Lartigue, Sabine Weiss, accogliendo complessivamente oltre 500.000 visitatori.
La mostra per Ugo Mulas
La mostra “Ugo Mulas. L’operazione fotografica” è indubbiamente l’incipit migliore per la nuova avventura a San Giorgio con una valenza commemorativa speciale, sono passati cinquant’anni dalla scomparsa del grande fotografo, il 2 marzo 1973. È realizzata in collaborazione con l’Archivio Mulas e curata da Denis Curti e Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio.
Più di 300 immagini, tra cui 30 foto esposte per la prima volta, documenti, libri, pubblicazioni e filmati. Il percorso espositivo si snoda in 14 sezioni, dal teatro alla moda, con ritratti di amici e personaggi della letteratura, del cinema, dell’architettura, fotografati come modelli in posa.
L’emozione suscitata dal ritratto di Joan Miró si estende anche ad altri soggetti: Eugenio Montale, Alberto Giacometti che riceve l’annuncio di aver vinto il gran premio alla Biennale del ’62, le opere degli artisti pop trasportate in laguna.
Ugo Mulas era un fotografo autodidatta, trasversale a tutti i generi precostituiti, capace di approfondire argomenti diversi, indagando sempre nella profondità dei sentimenti umani
Il suo è stato un occhio vigile e critico della società sin dai primi reportage nelle periferie milanesi, comprese le brillanti escursioni nell’ambiente culturale del celebre Bar Jamaica negli anni Cinquanta.
Grazie al suo stile innovativo si impone in tutti gli ambiti dell’immagine, dalla moda alla pubblicità, lavorando per riviste prestigiose tra cui Domus e Vogue. Collabora con il regista Giorgio Strehler, fotografa molte edizioni della Biennale di Venezia, come quella mitica del 1964, anno in cui viene presentata la Pop Art americana al pubblico europeo. Dalla collaborazione americana uscirà il suo celebre volume “New York: arte e persone”. Fondamentale anche la collaborazione con Marcel Duchamp.
Il titolo della mostra veneziana prende spunto dalle riflessioni dell’artista che in una serie di opere “Le verifiche” si interroga sul significato stesso della fotografia. L’ampia retrospettiva permette di ammirare in modo completo l’originale visione di un maestro del Novecento. La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Arte.
Le stanze
Le Stanze della Fotografia di San Giorgio concedono l’opportunità di visitare un’altra bella esposizione in programma sino al 4 giugno e allestita al primo piano: “Venezia alter mundus” di Alessandra Chemollo. Attraverso l’alchimia di sessanta fotografie l’autrice racconta una Venezia sospesa tra incredibili architetture, riflessi dell’acqua, mutare del cielo. Un luogo dove i confini sembrano non esistere più.
Ugo Mulas. L’operazione fotografica
Le Stanze della Fotografia
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
29 marzo – 6 agosto 2023 Info: lestanzedellafotografia.it
Credtis: © Eredi Ugo Mulas
Dott.ssa Elisabetta anch’io nella fase matura della mia vita faccio dei viaggi solo per vedere delle opere, nel mio caso musicali. Anche prima, quando ero più giovane, per ogni viaggio c’è sempre stata una motivazione, una sola, forte, per raggiungere un luogo. Mi piace molto l’idea che la città di Venezia contrasti l’avanzata dei fast food e pizzerie con importanti centri culturali. Questo lento cambiamento della città deve andare nella direzione del bello, nel rispetto della Città, e un centro espositivo dedicato anche ad un’arte moderna come la Fotografia aiuterà a salvaguardare la splendida Venezia. La mostra del fotografo Ugo Mulas mi sembra un’ ottima occasione per far conoscere uno spazio espositivo che sarà destinato in modo permanente all’arte. Guardando le belle foto degli ambienti, così ampi, maestosi, moderni, ma con riferimenti all’architettura antica, come le capriate, si può immaginare come sarà piacevole e qualificata la fruizione dell’opera d’arte, in questo caso di Ugo Mulas.