Un’umanità disperata vive nell’estrema periferia urbana dei nostri giorni. Le atmosfere e gli scenari richiamano quelli di Fight Club di Chuck Palahniuk: palestre equivoche, feroci combattimenti, incontri clandestini, scommesse illegali. Ma qui, nel romanzo Dentro la gabbia, di Stefano Cosmo, pubblicato da Marsilio nel febbraio scorso, non siamo negli Stati Uniti. Siamo a Marghera, zona intrisa “di un’umanità forgiata da lotte operaie, licenziamenti, povertà, droga, crimine e voglia di rivalsa. […] illusa e violentata dalle multinazionali, picchiata, abbandonata, ma […] mai arresa” (p. 249). Il lato oscuro di una sfavillante Venezia.
Due fratelli dentro la gabbia
Marco e Moreno Zanon sono due fratelli che hanno alle spalle un passato di furti e rapine, l’ultima finita male con un omicidio per il quale Marco sta scontando in prigione il suo debito con la giustizia. Moreno, invece, ha cercato di rifarsi una vita diventano un campione di Mma, una disciplina di arti marziali miste in cui i combattenti si affrontano all’interno di una gabbia senza esclusione di colpi. Nell’Mma si mescolano pugilato, kickboxing, lotta a terra e altri stili. Moreno si sta allenando per l’incontro che potrebbe davvero cambiargli la vita. Con il compenso spera di aprire una palestra tutta sua, ma soprattutto spera di poter offrire a Lili, la moglie di Marco, la donna di cui è da sempre innamorato, una vita più serena.
Due fratelli e due vite
Moreno ha cambiato aspetto attraverso molti tatuaggi e una folta barba scura alla quale deve il nome (Barba, appunto) con cui è conosciuto nel mondo dei combattimenti. Ma il passato non si cancella facilmente. Quando suo fratello viene accoltellato in carcere per un debito da saldare a Paolo Trabacchin, un pericoloso esponente della Mala del Brenta, Moreno si trova a dover risolvere la questione accettando di battersi in una sorta di Colosseo contemporaneo, Il Combat Circus. Qui, nascosti tra le fabbriche abbandonate di Porto Marghera i lottatori si affrontano in micidiali incontri clandestini all’ultimo sangue. E dietro a tutto c’è un segreto inconfessabile che lo costringe a farsi anche coinvolgere suo malgrado cedendo a un ricatto del maresciallo dei carabinieri Di Ciolla che pretende dal fratello una deposizione che incastri proprio Trabacchin. Una situazione piuttosto complicata.
La trama di dentro la gabbia
In questo ambiente frequentato da personaggi loschi pronti a tutto per incrementare i loro torbidi affari, Moreno e il suo allenatore, Giovanni Norbiato, durante una torrida e afosa estate, vengono a conoscenza di traffici illeciti legati al mondo dell’accoglienza e della regolarizzazione degli immigrati, trovandosi coinvolti in un gioco più grande di loro.
Stefano Cosmo, in una trama noir ricca di colpi di scena, di depistaggi e di cruenti pestaggi, racconta una realtà dura e disperata, che sembra non avere margini di redenzione. L’azione si sviluppa tra la zona industriale di Marghera ormai quasi completamente dismessa, con capannoni e fabbriche abbandonate, e locali della vita notturna come il Vapore o i bar della Baia di Forte Marghera. Luoghi ben noti a chi abita in Terraferma, descritti a tinte vivaci ed estrema cura dei dettagli in una ricostruzione d’ambiente davvero efficace. Dentro la gabbia non sono chiusi solo i lottatori che combattono (anche) per la propria sopravvivenza, ma tutti i personaggi del romanzo. Ognuno è prigioniero in qualche modo: della droga, dei debiti, del senso di colpa, del desiderio di vendetta, dell’odio per chi si ritiene responsabile del proprio dolore o della propria infelicità.
Moreno da dentro la gabbia al cuore dei lettori
Potente è il personaggio di Moreno, un perdente che non rinuncia, nonostante scelte discutibili, a un’etica e una morale profonde che lo portano a battersi, a suo modo, contro il Male. Protagonista assoluto del romanzo, nonostante le cupe ombre che macchiano il suo passato e gli eventi drammatici che tormentano il suo presente, Moreno Zanon riesce a entrare con prepotenza nelle simpatie del lettore. Si finisce per partecipare con il cuore in gola alle sue peripezie e si viene sorpresi da un finale del tutto inaspettato. Qualcosa però lascia intuire, e sperare, che del Barba sentiremo ancora parlare.
Chi è l’autore
Stefano Cosmo è nato nel 1982. Vive a Marghera. Laureato in diritti umani, dal 2007 lavora nel sociale come operatore di strada in un progetto che si occupa di vittime di tratta. Ha fatto parte del Collettivo Sabot, diretto da Massimo Carlotto. È tra gli autori di Padre nostro (Rizzoli, 2014) e ha scritto vari racconti pubblicati da quotidiani locali e nazionali. È un appassionato praticante di sport da combattimento.
Stefano Cosmo, Dentro la gabbia, Venezia, Marsilio, 2023 (Farfalle)
Bella recensione e molto coinvolgente il soggetto del romanzo. A quanto pare ambientato nel lato oscuro della periferia veneziana e lontanissimo dai luoghi comuni della Venezia da cartolina.
Sono certa che ti piacerà!
E grazie per l’apprezzamento!