L’Università di Ca’ Foscari verso il futuro, con determinazione e capacità di organizzazione. Questo in sintesi il tema della relazione della Rettrice dell’Ateneo Veneziano, Tiziana Lippiello, all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università veneziana tenutasi al Teatro Malibran.
155 anni di Università
L’Ateneo veneziano festeggia i suoi primi 155 anni di vita ricordando i suoi fondatori, Luigi Luzzati, Edoardo Deodati e Francesco Ferrara, declinando al meglio la propria propensione all’internazionalizzazione che costituisce dato caratterizzante ed originario, che si è sempre accompagnato con la capacità di coltivare quell’interdisciplinarietà connaturata alla collocazione fisica e geografica della città di Venezia.
Un’università proiettata al futuro
Con lo studio dell’economia si sono infatti intrecciati quello del commercio, delle relazioni internazionali e delle lingue europee e del medio ed estremo Oriente, tratto distintivo ed essenziale per innervare di cultura e di saperi tecnici quelle attività necessarie alla vita di una città particolare e straordinaria, della quale provare a costituire l’anima pensante.
La storia
Nata come Regia Scuola Superiore di Commercio, nel solco della naturale propensione veneziana al commercio internazionale, conosceva già allora l’intreccio con il Comune, la Camera di Commercio ed il Ministero dell’Industria e del Commercio che finanziò alcune borse di studio destinate ad inviare all’estero i migliori licenziati onde completarvi la pratica commerciale.
Interconnessione tra studio, attività economica e relazioni internazionali, che continua a fiorire sia nella strutturazione di accordi con numerose Università europee sia attraverso la capacità di progettare nuovi percorsi formativi e di ricerca, che sappiano cogliere le opportunità di finanziamento del Piano di Ripresa e Resilienza, e favorire così la crescita del territorio e delle giovani generazioni di studiosi e professionisti.
Un livello internazionale
Il ruolo dell’Ateneo consolidato nei territori del veneziano e del trevigiano ove insistono le sue sedi, si è esteso anche alla dimensione regionale ed internazionale: lo dimostrano alcuni dati rilevanti quali i 23 mila iscritti, in forte crescita con un significativo aumento del 69% degli studenti stranieri e dei fuori sede e segno evidente di un’attrattività particolare dell’Istituto veneziano. A fine anno saranno oltre 1200 i nuovi studenti internazionali, anche grazie ai 14 corsi di laurea in inglese ed ai 35 corsi che rilasciano il doppio titolo, in italiano ed inglese.
Una sfida accettata
Attrezzarsi per questa internazionalità significa anche facilitare le procedure amministrative che studenti e ricercatori devono affrontare nella loro quotidianeità, attraverso la realizzazione di un mini sportello per le pratiche del permesso di soggiorno, all’interno dell’Ateneo, in collaborazione con la questura e denominato Uni Quest ma, soprattutto, attraverso l’offerta di alloggi e strutture adeguate per chi sceglie Venezia.
Molti e consistenti sono gli investimenti di Ca’ Foscari che hanno riguardato residenze universitarie a San Giobbe, Santa Marta e Mestre, attraverso una collaborazione consolidata e fruttuosa con il demanio ed il comune di Venezia, e che hanno comportato indiretti effetti sul mercato immobiliare cittadino con effetti calmieranti e vantaggiosi per tutti.
Un dato non irrilevante in una città nella quale, anche con la fine del periodo pandemico, la pressione abitativa, gli affitti brevi e la declinante residenzialità, continuano a costituire una delle principali questioni sociali.
Gli investimenti dell’Università
L’Università ha investito anche sulle sue strutture presenti a Treviso, città che la vede presente da oltre trent’anni e nella quale si appresta ad aprire la nuova sede nel complesso della Turazza.
Si continuerà ancora nei prossimi tre anni, con investimenti per 53 milioni di euro suddivisi tra interventi edilizi, per l’ampliamento di strutture di studio, e l’aumentando del numero dei docenti, del personale tecnico ed amministrativo; inoltre, per l’anno in corso, verranno superati interventi per 20 milioni di euro per il sostegno al diritto allo studio, questione controversa che ha visto una diminuzione dei fondi regionali ed un corrispondente aumento, seppure insufficiente a coprire la domanda, da parte dell’Università .
Grazie alle risorse messe a bando nel PNRR, Ca’ Foscari ha presentato progetti per 60 milioni, 46 dei quali risultano già finanziati, che permetteranno un ulteriore sviluppo scientifico mediante l’attivazione di oltre 50 progetti di ricerca e di 30 borse di studio per i dottorandi, contribuendo così a consolidare l’eccellenza scientifica che le ha già consentito di essere la prima università italiana per Consolidator Grant, (speciali finanziamenti previsti per la mobilità internazionale dei ricercatori), come per il numero di progetti Marie Curie, (programmi di ricerca scientifica internazionali per ricercatori qualificati).
Università e la fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità
Molto importante risulta inoltre, per la realtà del centro storico veneziano, l’assegnazione di un finanziamento di 50 milioni nell’ambito del new european Bauhaus – programma comunitario di stimolo alla riprogettazione dell’uso delle città ed in particolare dei territori costieri – attraverso il quale verrà ripensata l’area ex portuale di San Basilio e di Santa Marta, reintegrandola alla città e prevedendone nuove funzioni ed insediamenti.
La realtà universitaria veneziana è insomma caratterizzata, pur nelle difficoltà di ascolto e di partecipazione messe in rilievo da Elena Sartorelli rappresentante degli studenti, da una decisa progressione verso una sempre crescente integrazione internazionale, alla ricerca di nuove forme di sviluppo sostenibile, che la vedono infatti tra i soggetti fondatori della fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.
Al centro i ragazzi
Un processo lungo da definire e da costruire con l’apporto fondamentale dei ragazzi di Ca’ Foscari, ai quali Tiziana Lippiello ha rivolto l’appello conclusivo a credere in sé stessi, ai propri sogni ed alle proprie idee, affrontando le inevitabili sconfitte quali stimoli alla crescita ed al miglioramento.
Una spinta della quale ha bisogno l’intera città di Venezia per uscire dalla sua passività.
Con questo articolo inizia la collaborazione con la nostra testata Riccardo Sommariva esperto di problemi relativi al settore dell’integrazione europea, della progettazione comunitaria e della gestione dei flussi migratori.