Bella sin dal titolo: “Armonia dissonante”, con quest’opera Antonella Benanzato ha ricevuto il Premio Artista dell’Anno a Bruxelles promosso dalla prestigiosa testata Art Now. Conosciamo molto bene le suggestioni cromatiche delle sue composizioni, pittrice e musicista di grande talento, ha la capacità di materializzare la musica.
Antonella, cosa significa questo premio per te, puoi raccontarci di cosa si tratta.
“Artista dell’anno a Bruxelles è un premio prestigioso che mi onora profondamente. Voglio precisare che non sono stata la sola premiata, ma con me ci sono altri straordinari artisti provenienti da altri Paesi. Si tratta, infatti di un premio internazionale al quale ho concorso con un’opera a me molto cara, appunto ‘Armonia dissonante’, un olio su tela realizzato nel 2018. Questo premio viene dopo un altro riconoscimento importante, la possibilità di partecipare con ‘L’immaginario del Profeta’, altra mia opera, al Carrousel du Louvre a Parigi, un’esperienza meravigliosa sempre grazie al comitato di selezione di Art Now.
Inoltre, un’altra mia opera “Beyond – Oltre me”, è stata selezionata dal World Art Galleries Tour di artbox projects per una sponsorizzazione negli Usa, a gennaio ho esposto all’ Art Lab California al 1306 di Abbot Kinney Boulevard, Los Angeles, CA, USA. Ad aprile avrò l’occasione di esporre una mia opera in una galleria di New York, per artbox projects New York 2.0! Lo spazio si trova nel quartiere artistico di Nolita”.
Qualche segreto su “Armonia dissonante”, è un olio su tela quasi ipnotico perché trasmette a chi lo guarda infinite vibrazioni, come lo hai concepito e a quale composizione musicale lo associ?
“Le opere realizzate per la mostra personale: (Cromogonie. Ritratto del paesaggio interiore), hanno quasi tutte un titolo che richiama l’armonia musicale, e anche ‘Armonia dissonante’. Ogni mia opera è figlia di un suono che si trasforma poi in musica e in una composizione. La composizione diventa poi un’opera pittorica o visuale, lavoro anche in digitale, che rappresenta come uno spartito la musica espressa in una visione cromatica e dinamica”.
Antonella, stai vivendo un momento creativo e professionale straordinario, oltre al premio Artista dell’anno hai esposto una tua opera suggestiva, Empathy, alla Lelie Galerij di Amsterdam e sei stata protagonista di un evento internazionale a Parigi come il Premio Artisti Contemporanei al Carrousel du Louvre, con acquirenti ed esperti del settore provenienti da ogni angolo del pianeta
“Si l’evento è stato alla fine di ottobre, davvero emozionante avere un’opera esposta a pochi passi da uno dei templi dell’arte in assoluto, il museo del Louvre. Ho un particolare legame con Parigi, da sempre la sento una città in cui potrei vivere e lavorare, mi ispira tutto. È come se ci avessi già vissuto. Il Carrousel du Louvre è stato un sogno che è diventato realtà e, devo dire, che per molti anni ho sognato di esporre in una galleria a Parigi, se chiudo gli occhi ancora la vedo e riesco a vedere anche le opere che forse realizzerò tra qualche anno. A volte sogno la musica che poi diventa un’opera, musicale e pittorica”.
Pittrice, musicista, fotografa, giornalista, come gestisci tutte queste potenzialità quando crei le tue opere?
“Hai dimenticato la danza che è l’altra mia grande passione da quando ero bambina. Per me è naturale esprimermi in tutti questi mondi che sono bellissimi e mi incuriosiscono enormemente. Ogni tassello di questi universi si intreccia al mio processo creativo. Probabilmente non potrei essere quella che sono se non avessi sperimentato tutte queste identità, che sono comunque parte integrante di me”.
Le tue opere sono sempre accompagnate da titoli di grande fascino come: Elementi cromogonici, Hypostasis, La parte silenziosa della partitura, Alter mundus, Enarmonia…
“Ritengo che dare un titolo a un’opera sia importante perché serve a raccontare la dimensione e il mondo in cui un artista si muove, le sue suggestioni, i suoi gusti, le sue peculiarità. Non è detto, però, che ogni opera debba avere un titolo, potrebbe esserne senza e lì sta a chi guarda interpretarne il senso. Nel mio caso ho voluto aprire una porta a chi osserva le mie opere per dire: ecco questo è quello che respiro, fammi sapere se ti piace”.
Antonella, hai coniato una formula per definire la tua ricerca: “Musicolorografia”, scrittura che parte dal segno musicale e si estrinseca in una scala cromatica
“Musicolorografia come Creactivity sono i manifesti della mia ricerca artistica che è anche una ricerca spirituale. Al teorema sto ancora lavorando, perché come tutti i teoremi necessita di dimostrazioni e sperimentazioni, ma ho tutta la vita davanti per costruirlo e testarlo, lo sto già facendo. Creactivity è a buon punto, rappresenta un progetto a cui tengo moltissimo di meditazione sul suono e sviluppo della creatività come motore di cambiamento. Il 26 marzo sarò al Lac di Lugano per una performance di Creactivity, il colore e il suono guideranno una giornata di workshop, sarà bellissimo. È il secondo anno che faccio questa esperienza. Tra l’altro sono in un luogo meraviglioso che ospita mostre d’arte importantissime, e spettacoli teatrali e musicali di altissimo livello. Suonerò un bellissimo pianoforte a coda Steinway in una sala affacciata sul lago, cosa posso chiedere di più? Grazie Lugano città accogliente e illuminata e grazie infinite al Lac e Isabella Lenzo Massei, Responsabile Mediazione Culturale del Lac che ha creduto in questo progetto”.
Sembra che il suono e il colore non abbiano segreti per te, ma ci sono tonalità o armonie che prediligi in modo particolare, che incidono maggiormente sulla tua sfera emotiva?
“Questa è una bellissima domanda e ti ringrazio di pormela. Ci sono tonalità che possono cambiare una giornata o stimolare un’idea, sul serio. È questo che sperimento con Creactivity con grande soddisfazione per chi partecipa ai seminari. Una tonalità che mi affascina è il Mi maggiore che mi trasmette un’atmosfera onirica e sognante color magenta e poi il Sol minore che mi porta nel blu indaco che mi affascina e mi regala l’immagine di una deliziosa melanconia. Come sai i colori per me sono musica e viceversa”.
Antonella, dopo questo premio ci sono nuovi progetti in cantiere?
“Sto lavorando per una personale che spero potrà tenersi nella mia città, Padova, a cui tengo moltissimo, vorrei fosse un’esperienza immersiva”.
info
Antonella Benanzato è rappresentata a Padova dalla Galleria Spazio Anna Breda.
Via San Fermo 51 a Padova.
Sito web: www.antonellabenanzatochiereghin.it
Instagram: benanzatoart
Dott.ssa Elisabetta, grazie ai suoi articoli illustratissimi, oramai conosciamo bene la poliedrica artista Antonella Benanzato, che tra l’altro è anche una bella Signora. Ricordo bene quando lessi i primi reportage, mi sembra che fu in occasione di una mostra a Padova, lessi che l’artista cercava di trasportare la sua musica, le sue composizioni, sulla tela, attraverso anche il colore che occupava una gran parte della sua tecnica. Il rapporto tra suono, composizione e opera pittorica è complesso, anche il termine Musicolorografia tenta ad unificare le varie arti, forse da cogliere come se fosse un percorso filosofico alla Hegel. Inoltre mentre si osservano i lavori dell’artista sarebbe opportuno ascoltare la base musicale di riferimento per vedere se anche i meno esperti riusciranno a percorrere, con la mente, una strada simile. Comunque tanti complimenti all’artista per gli importanti premi ricevuti e per le mostre a valenza europea. Ho letto che anche la danza è tra le sue passioni, anche Tersicore partecipa alla grande creazione cromatica.
Qualcuno potrebbe pensare che io sia di parte, perché con Antonella siamo amiche da più di vent’anni, ma chi mi conosce sa che sono incapace di mentire quando do il mio parere su qualcosa, e su Antonella ho sempre creduto. È una vera artista, ragiona come un’artista, respira e si muove come un’artista. Tutto ciò è guidato da un’affascinante intelligenza che mi ha sempre irretita. Una delle sue opere è proprio qui nel mio salotto ed ogni volta che la guardo, mi rapisce come la prima volta.
No, non sono di parte, e anzi sono molto fiera che ora finalmente il mondo scopra e premi Antonella l’artista.
Al tuo meraviglioso futuro
Sabrina
Spettacolari i dipinti e intriganti i titoli dell’artista poliedrica che ci hai fatto incontrare.
Poiché l’arte astratta si basa su una interpretazione di chi osserva l’opera, proporrei di assegnare titoli, ma di lasciare che ognuno provasse a darne uno. Sarebbe un’idea anche per l’artista.
Il titolo che il creatore dell’opera ha attribuito in un certo modo indirizza e influenza, mentre credo che la libertà di interpretare darebbe più ariosità alla visione.
Saluti a tutti
Marinella Simioli