Inizia bene il 2023 per gli agricoltori della provincia di Belluno. Entro gennaio infatti arriveranno circa 500 mila, una parte derivanti da contributi pubblici (soldi UE, Regione e Stato) sui premi assicurativi delle polizze stipulate da Condifesa per conto dei propri associati e l’altra relativa agli indennizzi da polizze assicurative riguardanti danni come grandinate, gelo e vento forte nel 2022. Anche quest’anno il clima pazzo si è fatto sentire colpendo soprattutto i seminativi, in piccola parte i vigneti ed altre colture. La provincia bellunese comprende circa un migliaio di imprese agricole associate ed i valori assicurati in agricoltura ammontano a 8.5 milioni.
Belluno e Nadal
Ne abbiamo parlato in esclusiva per https://www.enordest.it con Valerio Nadal da 18 anni alla guida di Condifesa TBB (oltre 10mila imprese associate) il Consorzio di tutela degli agricoltori dalle avversità atmosferiche, componente del Comitato esecutivo Asnacodi e del Cda del Consorzio agrario Treviso-Belluno.
Presidente anche quest’anno verranno tutelati gli imprenditori agricoli colpiti dal clima pazzo divenuto ormai una costante. Belluno fa la sua parte
“Esprimo Soddisfazione, di fronte a questi eventi l’unica soluzione è assicurarsi, anche grazie al contributo pubblico Ue che riduce i costi del 70 per cento. La situazione in alcuni mesi dell’anno è stata molto pesante con danni ingentissimi”.
I vostri obiettivi per Belluno quali sono?
“Il nostro obiettivo è la tutela del reddito dei nostri imprenditori agricoli. Da anni grazie ai nostri uffici e ai nostri tecnici seguiamo in modo costante e capillare i nostri associati. L’agricoltura è un settore che anche durante gli anni di dura crisi economica è riuscita a favorire l’occupazione”
E i numeri sembrano confermare i risultati di Condifesa TVB dopo oltre mezzo secolo di presenza sul territorio
“Siamo tra i primi per capitale assicurato e numero soci. Sta aumentando la consapevolezza degli imprenditori agricoli che non si può lasciare in campo la produzione senza una copertura assicurativa e mutualistica. Ciò è dovuto al fatto che aumentano eventi avversi atmosferici. Abbiamo molti produttori di uva con ingenti capitali esposti ai rischi. Il grosso lavoro è di divulgare le opportunità anche legate al contributo comunitario che copre fino al 70 per cento del costo”.