Sono fermamente convinto che le idee migliori non vengano dalla ragione e dalla razionalità, ma da una lucida e visionaria follia; per risolvere i problemi “normali” sono state, infatti, proprio le mie idee folli a superare l’impasse. E se per realizzarle devo ricorrere a mille trucchi ben venga! Sarà forse per quello che la mia dolce metà l’ho ancora stretta a me dopo quasi trent’anni di matrimonio, probabilmente perché l’essere un’po’ matto non crea quella noia che troppo spesso disintegra i rapporti. Proprio come quando in una gelida mattina di gennaio di un anno fa l’ho presa di “peso” in ufficio per andare a fare colazione al bar ed invece, con una certa dose di pazzia siamo partiti per un Week end sulla neve.
I mille trucchi per tenere vivo un rapporto
Questi articoli, in linea di massima, dovrebbero parlare di consigli per i week end, ma per questa volta mi permetto di dire che possono avere anche un’altra valenza, ovvero quella di un piccolo “trattato” per il vivere felici il rapporto di coppia, se si hanno a disposizione “un bel po’ di coraggio, qualche chilo di sfrontatezza ed una dose massiccia di follia”! Abbiamo passato periodi non proprio belli e il nostro umore inevitabilmente ne ha risentito. Avevamo un bel po’ di imposizioni, l’obbligo della mascherina e altri obblighi tra o quali una sorta di passaporto sanitario e il divieto di astenersi da cenoni di Natale affollati. Credo che per tutti sia stato un periodo di forte stress psicologico, tutti, sono certo avranno cercato sistemi per affrontare la situazione con idee più o meno disparate!
Voglia di follia e tornare alla normalità
C’è chi è diventato esperto nell’arte culinaria, ho saputo di persone ingrassate grazie a diete di torte fatte in casa, alcuni hanno ripreso a studiare, altri sono diventati oppositori al sistema, insomma per due anni c’è stato di tutto e di più. Per quel che mi comporta lavorando nel mondo del turismo pur essendo una fucina d’idee anch’io ero limitato e ciò che potevo idealizzare nel contesto travel era sempre subordinato al ritorno della “normalità” per il domani, una normalità che a tratti non appariva tanto vicina! Ma quel gennaio si era vagamente più liberi, era un giovedì sera, dopo aver guardato sbadatamente il Tg Regionale Veneto che aveva comunicato il bollettino aggiornato con gli ultimi dati sulla pandemia, ho pensato che fosse necessario condire con un ingrediente magico in qualche modo le giornate a venire. Dovevo trovare qualche cosa che facesse tornare il sorriso e a volte fare una follia è l’unica forma di lucidità.
Mille trucchi e mille che idee che nascono in “ufficio”
Chiuso in bagno (il mio ufficio domestico) ho chiamato Raffaele, un caro amico che tra le altre cose affitta case private in area Cimbra per l’esattezza nell’altopiano d’Asiago.
IO: Ciao Raffy, no ghe a vanto più, se no vado da qualche parte sciopo.
Raffy: Oi Roby, ma dove ti vol ndar?
IO: Vegno su doman e faso da venere a domenega, ti me fa trovar n’apartamento scaldà?
Raffy: Te speto a pranso doman e te trovo na sistemasion!
IO: Graxie more.. se vedemo doman!
(IO: Ciao Raffy,non c’è la faccio più, se non vado da qualche parte “scoppio”.
Nel chiuso del mio “bagno/ufficio” casalingo, stavo per mettere in piedi la “pazzia” dell’indomani e come spesso accade a completa insaputa della mia dolce metà!
Mille trucchi per convincere la mia dolce metà
Dopo l’immancabile partita serale a burraco, e prima di buttarsi nel lettone a guardare l’ennesimo film (che barba che noia) ho preparato il terreno per la strategia dell’indomani.
IO: More, domani mattina arrivo più tardi in ufficio, metto un po’ in ordine il giardino!
Così facendo mi ero preso il tempo per organizzare la fuga “romantico/rilassante”.
Avrò fatto la cosa giusta?
L’indomani mattina come sempre di buon mattino, dopo avermi preparato la colazione, l’ignara “vittima” del mio progetto, salpò gli ormeggi destinazione ufficio; con più scrupolo del solito, dopo il “bacino” del buongiorno e la consueta frase “a dopo”, avevo osservato il suo abbigliamento in quanto avrei dovuto preparare il trolley e considerando che le previsioni davano per il Week end sull’altopiano un minima di -15 ed una massima di 2 gradi era indispensabile che facessi le cose fatte per bene!
Il suo abbigliamento d’ufficio, non aiutava, ma questa non era una novità! Tailleur gonna giacca e tacco 12! Non mi sarebbe bastato il Trolley, ma avrei dovuto fare anche il borsone! Non so voi come la pensiate, ma vi garantisco che per me aprire il comò e mettere le mani tra reggiseni e mutandine è una cosa irta d’ostacoli e vagamente fuorviante! Avrò preso le cose giuste? Il trolley sarà stato caricato di tutto ciò che può servirle? Se poi considerate che nel caso di specie, la mia “donzella” è particolarmente precisa sugli abbinamenti …. apriti cielo, sicuramente qualche cosa di sbagliato l’avrò fatto. Ma come le avrei presentato da li a poco la questione, ovvero; senza alcun preavviso avremmo levato le ancore tra l’altro lasciando a casa la prole, prole che rammento non è in tenera età ma sono oramai tre baldi figliuoli assolutamente autosufficienti!
Dati i giusti input ai pargoli, ben lieti di vederci via di casa per qualche giorno, caricata la macchina in modo da occultare tutto ciò che avrebbe potuto farle sospettare qualche cosa, mi sono avviato verso ufficio con il determinato intento di procedere senza indugio a compiere il misfatto.
Uno pensa a mille trucchi arriva l’imprevisto. Devo giocare con il genio
Nei pressi dello stabile, la chiamo al cellulare con la scusa pronta di offrirle un’altra colazione al bar. Questa di norma non è una scusa ma una coccola che ogni tanto ci concediamo ed è sempre ben accetta!
Avete presente quando le giornate passano senza che niente vada male e tutto fila liscio e non incappate ma in contrattempi? Ecco, quel venerdì mattina non era uno di quei giorni!
LEI: Caspita, sono da mamma! Arrivo un’po’ più tardi in ufficio!
No! Non poteva essere questo l’intoppo non programmato che avrebbe messo in discussione il mio piano! Tutto ad un tratto il colpo di genio! Cos’è il genio se non equilibrio sul bordo dell’impossibile? Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione.
Di tutta risposta al telefono
Chi resiste all’Outlet?
IO: Amore, in realtà volevo farti un regalo, mi sono alzato con un irrefrenabile desiderio di regalarti qualche cosa, hai voglia d’andare all’Outlet di Noventa?
Ebbene si! Avevo tirato le corde giuste! Sono poche le donne che resistono all’idea d’essere accompagnate a fare shopping in modo volontario da un uomo, come d’incanto la mamma era diventata un “problema” superato!
IO: Amore, facciamo così, porta l’auto a casa, così andiamo su direttamente, non prima comunque d’aver fatto colazione al bar!
Cinque minuti, quasi tempo record, la sua macchina era posteggiata fronte casa, la mamma era stata salutata e l’ignara consorte era stata caricata per la destinazione a lei sconosciuta!
Considerando che partivo da Marcon, per andare a Noventa avrei dovuto prendere l’autostrada in direzione Trieste/Udine, ma per andare ad Asiago la direzione era esattamente opposta ovvero autostrada per Milano! Esattamente al bivio quindi la macchina prese direzione Sud, dissi che ero sovrappensiero e che alla prossima uscita sarei tornato indietro! Ma alla teorica uscita ho pensato bene d’accelerare lasciandomi dietro l’ultima possibilità di non creare sospetti.
Mille trucchi e una buona dose di faccia di bronzo pronto come Ivan Drago
Avete presente quando la vostra Lei inizia a storcere le labbra in un espressione mista tra “Cosa stai combinando” “Non me la racconti giusta” e “Ti spiezzo in due” stile Ivan Drago in Rocky4? Ecco, eravamo entrati in modalità “fuoco alle polveri”.
LEI, guardandomi di sbieco e scandendo in modo perfetto ogni sillaba: Roby cosa stai facendo? Dove stai andando?
IO, con il mio solito sorriso a 64 denti tipico di quando la sto “combinando grossa” : Scusa; non ti ho detto che prima andiamo a fare colazione! Ergo, stiamo andando a fare colazione!
LEI: l’Outlet è dall’altra parte!
IO: Beh che dire, non c’è mica solo l’outlet di Noventa!
LEI, quasi rasserenata, ma comunque perplessa: Ed in quale Outlet vorresti andare?
IO: (sempre con il sorriso stampato) Beh ti dirò, SORPRESA ….. andando di qua potremmo andare o a Barberino del Mugello tra Bologna e Firenze o a Serravalle vicino a Brescia! In quale preferisci andare?
LEI: Ma scusa, l’ufficio? I ragazzi?
Entra in gioco la faccia di bronzo
IO: Che dire! Per i ragazzi ho già avvisato che saremo stati fuori a pranzo e comunque “i se rangia” (Si arrangiano) per l’ufficio; oggettivamente purtroppo con i tempi che corrono, non è che siamo proprio oberati di lavoro, per cui ….. oggi va così!
LEI: sei matto lo sai vero!
IO: ebbene si, ma tranquilla è da così a peggio e lo sai!
LEI: Si, si lo so! Allora dato che sei così matto, andiamo a Barberino!
Miseriaccia, Barberino era direzione Bologna, ma io dovevo andare direzione Milano anche perché arrivato a Vicenza avrei dovuto girare per l’autostrada per la Valdastico. Non c’è problema mi sono detto! Fino a Padova est sono sereno, quando arriverò al bivio per Bologna m’inventerò qualche cosa; il problema è che da Mestre a Padova est è un attimo, quindi, cosa fare in così breve tempo?
Tra i mille trucchi c’è anche la musica
Tra me e me mi sono detto: Musica maestro inventiamoci un altro “trucco”, proprio quelle parole mi hanno dato il “la” per scavalcare anche quest’ostacolo. MUSICA ho pensato e MUSICA sia, grazie a Spotify ho messo su una compilation di musica italiana anni 80/90, avete presente quelle canzoni che quando le senti non puoi non cantarle!
Ecco trovato lo sparigliatore di pensieri tra un misto di Tozzi, Giorgia, Ramazzotti e Luna Pop, arrivati al bivio per Bologna sono andato dritto direzione Milano e complice la proverbiale nebbia geografica che attanaglia la dolce consorte, siamo riusciti ad arrivare fino all’uscita autostradale di Grisignano di Zocco, ovvero quasi a Vicenza al che tra un “Gloria” di Tozzi ed una “Vespa” di Cremonini un dubbio geografico tra la nebbia le è apparso!
LEI: Ma scusa è la strada giusta per Bologna questa?
IO: Ho sbagliato sono andato dritto, non ci ho più pensato! Beh dai oramai andiamo a Brescia! Ti fa lo stesso?
LEI: Con un dolce sorriso accondiscendente: Ma si dai va bene lo stesso
Quindi subito dopo tutti e due in coro:
Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
Se hai una Vespa Special che i toglie i problemi
A proposito di “problemi” dopo pochissimi chilometri mi si sarebbe presentato l’ennesimo “bivio” di giornata ed era quello che mi avrebbe fatto prendere l’A31 per Valdastico lasciandomi alle spalle l’E70 per Milano e li fatto salvo “caighi interstellari” (nebbie interstellari) sarebbero iniziate delle domande alle quali probabilmente avrei fatto fatica a dare risposte serie!
Freccia a destra e via in direzione montagne Venete!
Reazione modello Esorcista
Avete presente il film del 1973 l’Esorcista?
Orbene se non lo avete mai visto non potete capire la scena clou del film, scena che si è ripetuta in macchina!
La scena che vi voglio descrivere è più o meno questa (nel film):
Regan MacNeil, interpretata da Linda Blair, è la dodicenne impossessata dal demonio, all’ingresso nella sua cameretta di Padre Lankester Merrin, interpretato da Max von Sydow che è il prete incaricato d’esorcizzarla, la ragazzina inizia a far ruotare la testa in modo innaturale e con occhi spiritati inizia a parlare con la voce del diavolo al prete che sebbene impaurito l’affronta con tutto il suo spirito di redenzione cristiana!
Ecco, per quello che è successo in macchina c’è da dire che essendo io privo di spirito di redenzione cristiana, un attimo di terrore l’ho avuto, non tanto nel sentire cosa mi diceva, non l’ho capito in quanto stavo cercando d’elaborare delle risposte, ma guardando attraverso lo specchietto gli occhi truci ed indagatori della mia “navigatrice” che stava diventando viola.
A questo punto qualche cosa dovevo inventare, il palco della messa in scena stava sgretolandosi non ad ogni chilometro, ma ad ogni centimetro di strada che percorrevamo e la “belva” era pronta ad assalirmi, le opzioni sulla storia da narrare erano sempre meno, anzi erano nulle, stavo capitolando.
Il corteggiamento
Come mia consuetudine e “riparo” mi sono girato verso di lei ed ho sfoggiato il mio proverbiale sorriso “durbans”, quello famoso a 64 denti e con fare mellifluo ho provato a sussurrarle dolci parole melense, tipo : I love you baby ….. Luce dei miei occhi …..
LEI: Dove stiamo andando? Cosa ti sei inventato questa volta?
Yuppy! Non era poi cosi “incacchiata” con quelle due domande, aveva di fatto già dimostrato d’aver somatizzato qualunque cosa io avessi programmato! Aveva capito che era nel bel mezzo di una delle mie “mattate”!
A queste parole le ho risposto con un sorriso, quindi LEI: E solo oggi o ci sono i trolley dietro?
Qualche concessione bisogna farla….
IO: premesso che se vuoi la settimana prossima andiamo all’Outlet, e sceglierai quello che vuoi, questo week end ci rilassiamo sulla neve!
LEI: Sono preoccupata ma tanto so che non c’è verso! Mi sono sposata con uno svalvolato e sono trent’anni che lo sopporto oramai il diritto di recesso non lo posso più usare e non credo che tua mamma ti prenderebbe in dietro!
Ottimo ….. la fase critica era passata, adesso potevo pensare solo al Week end in montagna per il quale la notte prima m’ero costruito il programma!
(1/ Continua)