Il Diario non conosce ferie natalizie. Continua a riempire le sue pagine anche questa domenica e lo farà anche a Natale. Si concederà una sosta solo a Capodanno. E anche questa settimana vuol provare a far riflettere su fatti, accadimenti e una notizia che non avremmo voluto ascoltare. L’addio al guerriero Sinisa
Era il terreno di gioco e la sua squadra a tenerlo in vita, quando il Bologna lo esonerò fu come togliergli la chemio
Certamente la squadra andava male, ma col cambio di allenatore non va meglio perché con lui alla guida i giocatori cercavano di farlo sopravvivere. Se Agnelli lo avesse ingaggiato, anche come secondo di Allegri, giusto per la gioia di vederlo vivere, povero Mihajlovic, gli avrebbe regalato diversi anni di vita e ora non si troverebbe nei guai . Invece, l’inattività, più che la malattia, ha ucciso a 53 anni il grande guerriero del Calcio. Chissà se nel grande stadio dell’aldilà c’è una squadra da allenare e la affideranno a lui. Forse lassù nessuno perde. Così non verrà più esonerino e non lo uccideranno una seconda volta.
Il Presidente del Senato si appella allo Spirito unitario della Scala per approvare la manovra finanziaria entro Natale
La saggia proposta di La Russa segue quella della Premier per una pacificazione nazionale. Troppa rivalità, persino odio, che parte da lontano. Nessuno pensa allo stato che non è di nessuno. Lo chiamiamo Pantalone. È di tutti. Lo spirito unitario e la tregua non possono essere invocati solo da una parte. Dovremmo cominciare a capire che l’Italia è anche di chi non ha votato per questa maggioranza. Quindi ci si deve andare incontro a vicenda. Se si pensa alla povera gente, ai giovani, al Sud, anziché agli evasori, e non si trascura la sanità pubblica, diventeremo un grande paese unito.
Che sfiga essere scoperti con tutti quei soldi proprio quando c’era la possibilità di spenderli a 5mila per volta in Italia
Anche la sinistra si sta organizzando. Capiterà certamente un’altra occasione. Il corruttore bussa sempre due volte. Alla prossima saranno più prudenti. Non lasceranno più i soldi per casa. Ormai Bruxelles è preclusa, però la modifica della Severino riapre la possibilità di candidarsi in Italia. Fino al terzo grado di giudizio si può continuare a rubare. L’ostacolo più difficile è l’estradizione. Quei belgi sono terribili, nessun processo va mai in prescrizione. Non hanno nemmeno rispettato le garanzie che spettano anche agli eurodeputati disonesti. Li hanno arrestati senza chiedere al Parlamento.
Uno stupratore condannato a sei anni di reclusione nella tribuna delle autorità allo stadio Luigi Ferraris di Genova
Poche ore dopo la condanna di primo grado con rito abbreviatoper stupro di gruppo – non definitiva, ma piuttosto infamante – il Genoa aveva convocato Manolo Portanova che doveva scendere in campo come se nulla fosse successo. A protestare e convincere l’allenatore a metterlo fuori squadra sono stati i tifosi, che hanno dimostrato una sensibilità superiore a quella dei dirigenti. Tra gli aggressori lo zio del calciatore, il fratello di 17 anni e un loro amico. La vittima, una ragazza di 21 anni in lacrime,è stata torturata dai difensori con un interrogatorio durato sette vergognose ore.
La magistratura belga se n’è fregata delle garanzie di cui godono i parlamentari. Giustizia severa o abuso di potere?
Non si possono perquisire le loro abitazioni senza l’approvazione dell’istituzione. La polizia non può neppure indagarli senza il consenso del Parlamento, figuriamoci arrestarli. Ma appena avuta la soffiatala è scattata l’operazione. È stata una mancanza di rispetto per l’assemblea. In Belgio si arrestano prima i delinquenti e poi si discute. Ma nessuno ha protestato, né ha difeso parlamentari corrotti, come sarebbe accaduto in Italia. In casa della vice presidente greca, fidanzata con un italiano, c’erano 750mila €. Guadagnano 400mila € l’anno. Vergogna! Che bisogno c’è di rubare?.
Un gesto di generosità da parte di Berlusconi scandalizza i bigotti italiani. Non più in denaro i premi per il Monza
Sotto l’albero i giocatori non troveranno niente. E neppure nella calza della Befana. Ma alla cena di Natale, per incitarli a non risparmiare energie né entusiasmo, se vinceranno con una delle grandi squadre il Presidente ha promesso di fargli arrivare ”un pullman di troie”. E i moralisti gridano allo scandalo, anche se lo sporcaccione precisa che è stata una battuta “da spogliatoio”. Ed è anche originale, oltre che davvero stimolante per un gruppo di calciatori. Nessuno si scandalizzò per il Bumba Bunga, né quando disse che Rubi era nipote di Mubarak. Anzi, lo certificò il parlamento.