A distanza di una settimana dalla conclusione della 62a Mostra Internazionale del Gelato Artigianale di Longarone, abbiamo intervistato Dario Olivier, coordinatore di Mig 2021 e 2022.
Olivier, possiamo dire che con la Mostra del Gelato stiamo parlando di un progetto nuovo, iniziato due anni fa e che doveva rispondere a una crisi emergenziale legata alla pandemia e a una situazione veramente difficile per il mondo fieristico?
“Dopo la scommessa fatta nel 2021, quando abbiamo con forza voluto riprendere la Mig dopo un anno di fermo dovuto al Covid, il bilancio del 2022 sostanzialmente direi è molto positivo. Le aziende presenti si sono espresse in termini entusiastici. Nel senso che tutte ci hanno dato dei feedback positivi e le aziende che non erano presenti, forse si sono anche pentite di non esserci state. La qualità della fiera rimane, perché cerchiamo di dare non solo la possibilità di acquisire dei beni, ma anche di trattare le varie tematiche che man mano si presentano. Quest’anno la tematica principale è l’ecosostenibilità, sicuramente. Con il rincaro energetico subito negli ultimi mesi ad aggiungersi quale ulteriore fonte di confronto. Abbiamo organizzato un convegno dove si è esposto il problema in maniera generale e dove le aziende presenti in fiera hanno avuto concretamente la possibilità di far conoscere ai visitatori quanto di ecosostenibile propongono. In termini di risparmio di CO2, risparmio di acqua, risparmio di energia elettrica che si tramuta chiaramente anche in risparmio di denari”.
Tra le varie iniziative che hanno contraddistinto questa edizione della Mig, una in particolare si distingue per eccezionalità: la registrazione dal notaio del nuovo statuto di Artglace, la Confederazione delle associazioni europee dei gelatieri artigiani. Dopo quasi trent’anni la sede legale è stata spostata da Parigi a Longarone, presso la Fiera
“Longarone è la sede naturale di Artglace, in quanto da sempre collaboriamo con questa che non è un’associazione, ma una Confederazione delle associazioni europee. C’è da dire che il successo che abbiamo ottenuto presso il Parlamento Europeo, voluto fortemente da Artglace e appoggiato da Longarone Fiere, ha fatto sì che l’Europa istituzionalizzasse una giornata, il 24 Marzo, appunto la Giornata del gelato artigianale in Europa. A tutt’oggi è l’unico alimento che ha una giornata dedicata. Quindi lo spostare la sede da Parigi a Longarone ci è parso una cosa naturale, in quanto Longarone raggruppa da sempre le associazioni di categoria dei gelatieri che fanno capo all’associazione europea, che è Artglace”.
Tra le novità, spicca anche l’iniziativa de “L’arcipelago Sicilia” – dalle Madonie alle Dolomiti. Due montagne così lontane! Come è stata questa esperienza dalle Madonie alle Dolomiti?
“La storia ci dice che il primo gelato è sbarcato in Sicilia. Si dice che sia stato portato dagli arabi e si chiamasse “sherbeth”. Poi ha risalito la penisola fermandosi in Veneto e i gelatieri veneti sono stati sicuramente quelli che hanno portato il gelato nel mondo. Mettere insieme la regione più a sud dell’Italia con quella più a nord, legate da questo comune denominatore che è il gelato. Ma non solo, anche le Madonie e le Dolomiti sembra abbiano una composizione simile. Ci è piaciuto, appunto fare questo connubio Sicilia e Veneto dove in mezzo c’è l’Italia. Una specie di abbraccio delle due regioni all’Italia, chiaramente riferita al gelato artigianale”.
Olivier, tra i numerosi concorsi, sicuramente il più ambito per un gelatiere è la Coppa d’Oro, arrivata alla 52esima edizione proponendo un gusto molto difficile come il malaga, abbinando latte, uova e alcool. Quest’anno a vincere per la seconda volta, dopo il successo nel 2019, è stata Barbara Bettera, la “farmacista del gelato” per la sua competenza nella chimica della bilanciatura degli ingredienti. La Bettera ha riconosciuto una valore speciale alla Coppa d’Oro, perché mette al centro non la gelateria, ma i gelatieri permettendogli di misurarsi alla pari. Lei che conosce benissimo questo concorso, cosa ne pensa?
“La Coppa d’oro è l’Oscar mondiale della gelateria e penso che questo sia riconosciuto da tutti. Per chi vince la Coppa d’oro, da un punto di vista lavorativo, dal punto di vista artigiano, è il massimo riconoscimento che possa ricevere. Questo viene apprezzato dai gelatieri e il fatto che la Bettera per la seconda volta abbia vinto la Coppa d’Oro dimostra anche la qualità dei partecipanti e la qualità dei vincitori”.
Olivier, che futuro vede da qui al prossimo anno per il settore del gelato artigianale? Quali opportunità vede più significative in termini di aiuto al mondo della gelateria?
“Si torna nuovamente al tema della ecosostenibilità. Una gelateria che dimentica questo tema, secondo me si autoesclude dal mercato. Perché? Perché è il bambino di sei anni che a scuola riceve appunto dalla maestra queste notizie: non sprecare alimenti, non accumulare rifiuti, eccetera. E’ quindi il bambino di sei anni che chiede alla mamma di acquistare dei beni, in questo caso il gelato, in una gelateria che tenga in considerazione l’ecosostenibilità a 360°. Perché sappiamo che plastica monouso è stata abolita, ma non basta. Far capire al cliente, far capire al consumatore che il gelato viene anche prodotto con macchinari a basso consumo energetico fa parte di un discorso di ecosostenibilità. Quindi, secondo me, determinante è la formazione del gelatiere e la comunicazione in termini pratici verso il grande pubblico appunto, di un discorso di ecosostenibilità”.
Una considerazione alla fine di questa manifestazione?
“La Mig porta sempre molte emozioni. Ci sono sempre molti dubbi, molte incertezze, molti “chissà se facciamo bene a fare così”, “chissà se possiamo fare meglio”. Quindi il bilancio è di grande soddisfazione, perché si è visto un riscontro da parte di chi ha frequentato la Mig. Possiamo dire che siamo molto contenti. Chiaramente in prospettiva bisogna continuare e cercare di migliorarsi sempre di più”.
Olivier, quale sarà il futuro del gelato artigianale in Europa?
“Il futuro del gelato artigianale in Europa passa molto dalla comunicazione. Perché un buon gelato qualsiasi artigiano è capace di farlo, ma bisogna comunicare il prodotto, bisogna comunicare il proprio lavoro, bisogna far capire al cliente che dietro il prodotto c’è tanto, tanto, tanto di più”.