Una Cenerentola e tre sorellastre in questo Mondiale che continua a riservare sorprese. Martedì alle 20 Argentina-Croazia, con gli argentini non così favoriti. Soprattutto se arrivassero ai rigori la Croazia vanta 4 successi nelle 4 sfide affrontate dal dischetto, partendo da Russia 2018. Mercoledì, sempre alle 20, la favola Marocco se la vedrà con la Francia che ieri sera ha battuto 2 a 1 l’Inghilterra con un immenso Giroud.
La favola del Marocco
Il Marocco è la prima semifinalista mondiale nella storia africana, per la gioia del mondo arabo che si è stretto attorno ai rossoverdi come raramente accade, in genere prevalgono i nazionalismi, però è quasi solo gioco difensivo. Ha, certo, un grande portiere, Bounou, già miglior portiere in Spagna. Ma la Francia sin qui è la squadra che ha mostrato la maggiore compattezza e anche la più capace di ragionare in campo.
Ripartiamo, dunque, nella rivisitazione della settimana di ottavi e quarti di finale
Il fascino del confronto diretto, con partite infinite, tra recuperi, pause supplementari e rigori. C’è chi ha vinto le grandi manifestazioni aggiudicandosi le sfide ai rigori per due volte, come l’Italia in semifinale e in finale degli Europei ultimi. La Croazia in questo senso è maestra, con quelle 4 qualificazioni dal dischetto che per ora l’hanno portata alla finale di 4 anni fa e alla semifinale adesso con l’Argentina. Ripassando gli “Ottavi” da sottolineare la disinvoltura degli Olandesi contro gli Usa, con la grande prova di Dumfries. L’Australia non sembrava in grado di portare l’Argentina ai supplementari, ha solo avuto una palla gol nel finale, per riuscirci.
Ha segnato Messi, alla 1000^ partita in nazionale, facendo scatenare naturalmente Daniele Adani. Il 3-1 tra Francia e Polonia, con il gol del milanista Giroud, 36 anni, e la doppietta di Kylian Mbappè. Che compirà 24 anni a fine mese, vanta già 9 gol ai mondiali, può battere il record di reti iridate del tedesco Miro Klose (16), i 13 di Just Fontaine, per la Francia, già entro il mondiale del 2026. Klose disputò 4 mondiali, dal 2002 al 2014, nell’ultimo aveva 36 anni. Ha quell’abilità di calciare da sinistra, sul primo palo, velocissimo a raggiungere l’area e poi fulmina quasi da fermo, perfetto.
Il Marocco resta l’unica africana a sognare. Anche l’Oriente cede il passo
Più facile delle aspettative il 3-0 dell’Inghilterra sul Senegal; il Senegal sarebbe stato diverso se avesse disposto dell’infortunato Sadio Manè, l’attaccante del Liverpool è fra i migliori al mondo. Le asiatiche non sono riuscite a sovvertire la tradizione.
Giappone-Croazia ha premiato i croati ai rigori, sono a caccia del primo oro internazionale, anche per il calcio slavo. Per il Brasile con la Corea del Sud è stato facile, 4-1, gli asiatici erano stati miracolosi nell’eliminare l’Uruguay ma obiettivamente non avevano speranze. Resta la bella continuità della Corea del Sud, è arrivata agli ottavi nella 10^ presenza di fila ai mondiali. Il simbolo di un’Asia operosa e anche di talento.
Marocco-Spagna finisce 0-0 e ai rigori il mondo arabo raggiunge quarti di finale storici
Poi andrà ancora più avanti. L’Algeria, l’Arabia Saudita, il Kuwait, il Qatar mai li hanno sfiorati. L’Egitto neanche, la Tunisia, la Libia sono altre nazionali che hanno avuto storia, almeno a livello di coppa d’Africa. Gli ottavi, dunque, sono andati secondo pronostico, al di là dei rigori del Giappone, nei turni a eliminazione diretta si è vista la differenza tra le sorprese e le nazionali di secondo piano. Con quell’unica, clamorosa eccezione, ovvero il Marocco.
I quarti, allora
Nella lotteria dei rigori si conferma il vantaggio di calciare per primi, ai rigori. Se si segna, chi insegue non può mai sbagliare. Lo si è visto in Croazia-Brasile, senza dimenticare la bravura come pararigori di Livakovic (3 parati al Giappone e uno al Brasile).
Il Brasile resta la squadra più forte e di tradizione, dal 2006 non è mai sul podio. Questo mondiale dovrebbe essere l’ultima recita in una grande manifestazione per il pallone d’oro unico, fra i grandi del millennio, pallone d’oro 4 anni fa nonostante la netta vittoria della Francia in finale.
Argentina-Olanda finisce 6-5 ai rigori, dopo il 2-2 dei regolamentari, rocambolesco. Non è la rivincita della finale del ’78, con l’arbitraggio dell’astigiano Sergio Gonella, scomparso nel 2018, che contribuì alla vittoria dei sudamericani facendo felice il regime di Jorge Rafael Videla.
L’Argentina è la più tifata dagli italiani, nettamente, secondo sondaggi, per la vicinanza culturale con il nostro Paese.
Chi l’avrebbe detto? Il Marocco stacca il biglietto
Il terzo quarto porta la sorpresa del Marocco, con la rete di En-Nesyri al 42’ su uscita sbagliata di Diogo Costa e due parate di Bounou. Il Marocco è dunque la prima africana semifinalista, gioca discretamente sullo 0-0 poi si limita a difendere con tre centrali alti di statura e il Portogallo nell’ultimo quarto d’ora lancia dalla metà campo, senza mai arrivare sul fondo.
E se il Marocco che ha fatto fuori Cristiano Ronaldo & Co.?
Ieri il Marocco ha superato il Portogallo dei tanti talenti degli ultimi 30 anni, espressione di una nazione di appena 10 milioni e 300mila abitanti. Nel palmares hanno solo una coppa d’Africa, nel ’76, l’argento del 2004 e il bronzo dell’80. Si sono aggiudicati nelle ultime due edizioni il campionato delle nazioni africane, manifestazione alternativa iniziata nel 2009, e la coppa araba del 2012. Adesso hanno l’ex interista Hakimi, Amrabat della Fiorentina, Cheddira del Bari, e il talento di Ziyech che piace al Milan. Straordinaria la compattezza garantita dal ct Regragui.