Il ristorante si chiama “Origini” e si trova a Monselice, in provincia di Padova, in Piazza Mazzini, la principale piazza della città medioevale. Era il sogno, ora realizzato, di Riccardo Pitteo.
Riccardo e la sesta generazione
“La mia famiglia e i miei bis-trisnonni sono nati e cresciuti nel centro di Monselice, siamo qui da ben 6 generazioni; volevo pertanto realizzare un locale nel cuore storico della mia città, e nel posto più antico di Piazza Mazzini. Ci sono riuscito, il ristorante l’ho chiamato “Origini, Osteria Contemporanea”, perché da qui traggo le origini e da qui voglio un posto dove la gente possa venire e aspettarsi la familiarità e il mangiare che lei stessa vuole”.
Chi è Riccardo Pitteo
Riccardo Pitteo, 43 anni, segno del toro, ha realizzato il sogno nella sua città di origine, dando vitalità in piazza Mazzini, attorniandosi a una appassionata squadra di collaboratori, primo fra tutti il cuoco Marco Danelli proveniente dalla scuola Alajmo. Il ristorante Origini ha aperto nel mese di agosto 2021, subito ha ottenuto dei riconoscimenti, il 28 agosto – a pochi giorni dalla sua apertura – ha vinto il prestigioso premio “Il piatto di Federico II” promosso dal Comune di Monselice, poi sono arrivati altri riconoscimenti.
Il locale è storico
E’ entrato a far parte dei Locali Storici del Veneto. E’ stato il primo caffè di Monselice nel 1840. Giuseppe Garibaldi sostò nel 1867 per cenare nella sala ora sistemata, arredata e a lui dedicata.Tuttavia non aveva pagato la consumazione e l’oste di allora andava a “batter cassa” in comune (c’è un documento che testimonia) per coprire l’ingratitudine afflittagli dall’eroe dei Due Mondi che si era “scordato” di pagare la cena.
Come è stata la vita di Riccardo?
“Sin da piccolo ho viaggiato nelle varie sale e ristoranti e ho scoperto questo primo amore per il cibo e la relazione con i clienti”.
Ma la vita di Riccardo Pitteo è un po’ fuori dagli schemi classici
Di mestiere lavora nel mondo dell’automitive, è amministratore delegato della concessionaria Giuriatti Futuro Lexus di Padova e Vicenza. Ma ha sempre coltivato la passione per la ristorazione.
Riccardo, quando è partita l’idea di buttarsi sulla ristorazione?
“Spesso andavo nel ristorante dove Danelli era executive chef per i risotti settacolari, da allora è nata un’amicizia. Mi piacevano i suoi risotti e con lui è nata un’amicizia. Abbiamo molte visioni simili e quattro anni fa iniziammo a progettare il mio sogno, quello di realizzare un ristorante nella mia città. Immaginavo di avere uno chef che proponesse dei piatti confacenti, legati al territorio: ricette del territorio, alle origini ma realizzate con le tecniche contemporanee. Marco, che è stato discepolo di Massimiliano, capiva le mie esigenze e tecnicamente avrebbe saputo realizzarle in una osteria accogliente del territorio. Ecco che è nato Origini. Sono stati due anni di ricerche. Io volevo un ristorante legato non solo al territorio ma anche all’orto. Gli ortaggi li produciamo noi: semini quello che tu vuoi portare nei piatti, la verdura la semini e la fai crescere in modo da realizzare il piatto perfetto”.
Ma Riccardo fa dell’altro per il ristorante Origini…
“Sono attorniato da produttori amici, i appassionati del territorio. Nei Colli Euganei produco il vino con taglio bordolese, dal bianco al rosso, tutti vini doc e biologici. I Colli Euganei danno anche dell’ottimo olio grazie al terreno vulcanico. Ho realizzato anche la birra alla lavanda “Origini”, studiata per avere una bevanda fresca. Un giorno sono passato nel Lavandeto di Arquà Petrarca dove si coltiva dell’ottima lavanda. E da lì ho avuto l’idea di avviare la produzione della birra alla lavanda…
Marco Danelli e la scuola di Massimiliano Alajmo
Il cuoco Marco Danelli viene dalla bergamasca, ormai è un tutt’uno con Riccardo Pitteo e “Origini, Osteria Contemporanea”. 27 anni, nato il 14 agosto 1995, segno del Leone, altri due fratelli più grandi di lui: Elisa e Andrea (che lavora sui lievitati). Marco si è appassionato del suo mestiere a cavallo delle scuole medie e superiori, a differenza di tanti altri suoi colleghi che sin da piccoli inseguivano le nonne tra i fornelli di casa. A lui piaceva la natura e gli animali avrebbe fatto volentieri l’istituto agrario.
Il destino che cambia una vita
Ma il destino volle che papà Giovanni e mamma Maria Giovanna prendessero in gestione un ristorante in Val Brembana, esperienza che durò appena un anno, ma che incuriosì Marco, quasi adolescente, al punto che si tuffò totalmente in questo settore: di giorno a studiare all’alberghiero, di sera e nelle festività a lavorare nei ristoranti del posto. Fu Mauro Defendente Febbrari, famoso endocrinologo, a suggerirgli di andare nel Veneto e frequentare il master di cucina di Massimiliano Alajmo – suo amico – a Vicenza.
Fu così che la vita di Marco cambiò
Lasciò la provincia di Bergamo e si stabilì nel Veneto, seguendo passo dopo passo il patron delle Calandre. Terminato il master di cucina, Marco entrò a lavorare alle Calandre il 31 agosto 2015. Con Alajmo ci rimase sino al 2021, sino a quando entrò, in agosto, a seguire la brigata di “Origini”.
Com’era il rapporto con Massiliano Alajmo?
“Lui ha sempre avuto un grande rispetto nel rapporto di lavoro, una alta professionalità che trasmette ai suoi collaboratori”.
Marco è fidanzato da sette anni con Diletta Fortin che gestisce un negozio di abbigliamento.
Per i lettori di enordest.it Marco Danelli e Riccardo Pitteo ci propongono il risotto di zucca e nocciole, che si lega alla stagionalità.
Risotto di zucca e nocciole
Ingredienti. Riso Vialone Nano “Riseria delle Abbadesse”, vino bianco Origini DOC biologico, olio extravergine di oliva, sale fino, brodo vegetale, zucca Delica, burro di Normandia, parmigiano reggiano “Damiano Delfante” 24 mesi, limone e arancia fresca, olio di nocciola, salsa di soia, nocciole tostate Piemonte IGP, olio di germe di mais.
Preparazione
Prepariamo un classico brodo vegetale con sedano, carota e cipolla tenendolo molto leggero e delicato. Tagliamo a metà la zucca Delica, priviamola dei semi interni e inforniamola (buccia rivolta verso l’alto e la polpa verso il basso) a 170°c per 45 minuti.
A cottura ultimata lasciamo intiepidire la zucca, separiamo la polpa dalla buccia con un cucchiaio.
Frulliamo la polpa di zucca con un termomix aggiustando di sapore con olio extravergine e sale. Tostiamo il riso in una casseruola con un filo d’olio extravergine e sale a fiamma vivace tenendolo sempre in movimento in modo da ottenere una tostatura uniforme, sfumiamo con il vino bianco e successivamente continuiamo con il brodo vegetale per 12 minuti, bagnandolo ogni qual volta si asciuga.
E’ molto importante non aggiungere troppo brodo per volta, ma aggiungere poco alla volta per evitare l’effetto “bollito” e mantenere integro il chicco.
A cottura ultimata spegniamo il fuoco e iniziamo la mantecatura del riso aggiungendo la crema di zucca, burro, parmigiano, olio di nocciola, salsa di soia, succo di arancia e limone. Impiattiamo e serviamo con le due creme di nocciola, la prima è prodotta frullando le nocciole con l’acqua e montata leggermente con olio di germe di mais. La seconda crema è fatta con nocciole tostate in forno con il sale e frullate a caldo in un termomix fino a ottenere una crema densa molto simile ad un patè. Terminiamo con una nocciola tostata al centro e un filo di olio extravergine.
Il vino in abbinamento
Si chiama “Origini” Colli Euganei Doc: un bianco 70 per cento Sauvignon e 30 per cento Garganega, biologico, uve provenientida Vo’. Un vino con la giusta dose di mineralità e di struttura, del territorio, che ben si addice al risotto di zucca e nocciole proposto da Marco Danelli.